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Gnl, tutti gli accordi del Qatar per gasare Europa e Cina

Assieme a ConocoPhillips, il Qatar fornirà Gnl alla Germania per quindici anni. Al di là dei volumi, l'accordo è simbolo di un ripensamento importante a Berlino. Tutti i dettagli.

L’azienda energetica statale qatariota QatarEnergy e la compagnia petrolifera statunitense ConocoPhillips hanno firmato oggi due accordi di compravendita per la fornitura di gas liquefatto (GNL) alla Germania.

QUANTITÀ E TEMPI

Gli accordi prevedono una fornitura, a partire dal 2026, di due milioni di tonnellate di GNL all’anno per un periodo di almeno quindici anni.

PROVENIENZA E TRASPORTO

La materia prima arriverà dal progetto North Field East, la prima fase del piano di espansione del grande giacimento di gas North Field, condiviso tra il Qatar e l’Iran (che chiama la sua porzione South Pars).

I carichi di GNL partiranno dalla città industriale qatariota di Ras Laffan, a nord di Doha, e arriveranno al terminale di rigassificazione galleggiante di Brunsbüttel, in Germania, sul mare del Nord: l’impianto è ancora in fase di sviluppo.

Del trasporto via nave si occuperà una sussidiaria qatariota di ConocoPhillips.

ALTRI ACCORDI IN VISTA?

L’amministratore delegato di QatarEnergy, Saad al-Kaabi, ha parlato degli accordi come della “prima fornitura di lungo termine di GNL alla Germania”. Ha detto che ci sono delle trattative in corso con altre società tedesche – forse RWE e Uniper – per volumi ulteriori di combustibile.

LA GERMANIA CAMBIA IDEA SUI CONTRATTI A LUNGO TERMINE?

L’accordo con il Qatar coprirà appena il 6 per cento della quantità di gas naturale (46 miliardi di metri cubi) che la Germania ha importato l’anno scorso dalla Russia, la sua fornitrice storica di riferimento dalla quale però ha avviato un percorso di distacco energetico dopo l’invasione dell’Ucraina.

L’intesa con il Qatar non è importante tanto per i volumi, quanto per il cambio di mentalità a Berlino che potrebbe aver portato alla sua firma.

La Germania, così come molti altri paesi europei, è infatti generalmente contraria agli accordi di lungo termine sul gas perché immagina che il passaggio alle energie pulite farà presto calare la domanda di combustibili fossili. Di recente, tuttavia, il ministro dell’Economia Robert Habeck ha detto di non essere contrario per principio ai contratti di fornitura ventennale, purché le aziende tengano conto dell’evoluzione del mercato energetico: quello che vuole dire è che le quantità di gas che vengono “prenotate” oggi potrebbero faticare a trovare un mercato domani, qualora le rinnovabili dovessero imporsi sulle fonti tradizionali.

Ad ammorbidire la Germania potrebbe essere stata la consapevolezza della competizione internazionale per l’accaparramento di GNL: la concorrenza tra gli acquirenti, specie dopo l’ingresso dell’Unione europea sul mercato, è elevata; l’offerta di combustibile è però ristretta, gli investimenti in nuova capacità sono limitati e i volumi disponibili (cioè non contrattualizzati) potrebbero farsi sempre meno.

L’ACCORDO SUL GNL TRA IL QATAR E LA CINA

Quello con ConocoPhillips segue di qualche giorno il mega-accordo tra QatarEnergy e la società petrolchimica cinese Sinopec. La data di inizio delle consegne (2026) è la stessa, ma non la durata (quindici anni nel caso della Germania, ventisette nel caso della Cina) e nemmeno il volume delle forniture (due milioni di tonnellate all’anno contro quattro).

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