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Pniec, tutte le proposte di Proxigas, Anev e non solo

Entro giugno l’Italia dovrà presentare alla Commissione europea la versione definitiva del PNIEC, il Piano integrato per l'energia e il clima 2021-2030. Ecco le proposte di aziende e associazioni di settore

Il mese scorso nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea è stata pubblicata la raccomandazione Ue sulla proposta di Piano Integrato aggiornato per l’Energia e il Clima (PNIEC) dell’Italia 2021-2030. Secondo l’Unione europea, infatti, il PNIEC italiano rispetta gli obiettivi previsti per rinnovabili ed efficienza energetica, ma deve migliorare sotto altri aspetti, come ad esempio sulla riduzione delle emissioni di gas serra nei settori ETS.

PNIEC: LA SCADENZA DI GIUGNO E LE AUDIZIONI ALLA CAMERA

Entro giugno l’Italia dovrà presentare alla Commissione europea la versione definitiva del PNIEC, che attualmente è in corso di valutazione da parte del Parlamento e delle Regioni, oltre che dal procedimento di Valutazione Ambientale Strategica e in fase di consultazione pubblica.

Oggi, alle Commissioni riunite Attività produttive e Ambiente della Camera, si sono svolte le audizioni di diversi attori sulla proposta di aggiornamento del PNIEC.

AIRU: VALUTARE IL RUOLO DEL TELERISCALDAMENTO NELLA DECARBONIZZAZIONE

“L’Italia dipende ancora per circa il 42% dal gas a copertura del fabbisogno energetico. Questo dovrebbe essere considerato come uno sforzo per utilizzare tutte le tecnologie volte a decarbonizzare i consumi e ad efficientarli”. Lo ha dichiarato Alessandro Cecchi, vicepresidente di Airu (Associazione italiana riscaldamento urbano).

“Le recenti direttive europee – ha aggiunto Cecchi – hanno riconfermato il ruolo del teleriscaldamento efficiente a questi fini e come Airu sottolineiamo che, ai fini della decarbonizzazione dell’intero Paese, il perimetro delle città e dei centri urbani è molto importante e sotto questo aspetto, anche ai fini della direttiva EPBD, bisognerebbe valutare il ruolo che il teleriscaldamento può avere in quanto soluzione che, senza alterare l’involucro o l’impianto di distribuzione secondario negli edifici, può contribuire a decarbonizzare il consumo di energia termica”.

ASSOIDROELETTRICA: SENZA TUTELA DEL SETTORE IDROELETTRICO, OBIETTIVI PNIEC A RISCHIO

Per Paolo Taglioli, direttore generale di Assoidroelettrica, “gli obiettivi del PNIEC sono importanti quanto sfidanti. Allo stato attuale, purtroppo, se l’idroelettrico non sarà maggiormente tutelato, ritengo che difficilmente si riusciranno a raggiungere. Abbiamo centrali elettriche che possono essere efficientate – aumentando la produzione di un 20-25%, a parità di acqua turbinata, ma oggi nessuno intende investire, in quanto manca la certezza dei titoli concessori. Questa fonte – ha aggiunto Taglioli – che fino ad oggi ci ha permesso di diventare grandi come Paese, oggi è in ginocchio e sta alla finestra. È importante concretizzare una reciprocità con gli Stati membri ed avviare immediatamente qual ciclo di investimenti che possa dare maggiore energia pulita e anche occupazione al nostro Paese”.

AIN: LE NOSTRE INDUSTRIE DOVREBBERO PARTECIPARE ALLA COSTRUZIONE DEGLI IMPIANTI ESTERI

“Già da quasi un anno AIN ha proposto due misure sinergiche, che andrebbero implementate immediatamente. La prima riguarda un’ampia partecipazione italiana ai programmi europei per il mantenimento della fonte nucleare, abilitando le nostre industrie a partecipare alla realizzazione degli impianti nucleari all’estero e, unitamente a questo, implementare meccanismi per facilitare l’importazione di energie green, potenziando infrastrutture di trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica”. Così Stefano Monti, presidente di AIN – Associazione Italiana Nucleare.

“La seconda misura – ha aggiunto Monti -, da avviare immediatamente, consiste avviare quello che occorre per avere le infrastrutture di base necessarie per rendere possibile la produzione dell’energia nucleare per elettricità, calore e idrogeno nel nostro Paese dopo il 2030. L’Italia fa già largo ricorso all’importazione di energia elettrica prodotta da impianti nucleari. Non deve stupire quindi se Federacciai ha proposto di partecipare alla costruzione di una nuova centrale nucleare, in un Paese europeo confinante, in cambio di energia elettrica carbon free e continuativa a prezzi stabili”.

COORDINAMENTO FREE: SU PNIEC ACCELERARE SU FER ELETTRICHE, CONGESTIONE RETI E FER X

“Guardando agli obiettivi del PNIEC, noi attualmente non rispettiamo quelli per i settori non ETS, mentre quelli per i settori ETS teoricamente sarebbero raggiunti. Noi – ha spiegato Attilio Piattelli, presidente di Coordinamento Free – riteniamo che, se ha senso rivedere il PNIEC al rialzo, avrebbe senso rivederlo anche nell’ottica di aumentare l’indipendenza energetica, soprattutto alla luce degli attuali eventi geopolitici. Spesso si parla di costi della transizione, ma in moltissimi casi questi sono investimenti, spesso fatti dai privati; i veri costi, quindi, vanno calcolati correttamente. Nel 2022, ad esempio, nel settore energetico ci sono stati oltre 100 miliardi di euro di costi a causa dell’instabilità dei prezzi di energia elettrica e gas. Dovremmo accelerare sulle FER elettriche, sul problema della congestione delle reti – di cui Arera dovrebbe farsi carico – e sul decreto FER X”.

EON: ESSENZIALE TUTELARE UN MECCANISMO DI INCENTIVI

“Esprimiamo grande apprezzamento per quanto riguarda il piano presentato, sia per le attività per le FER, sia per l’efficienza energetica nel segmento residenziale in termini di target. Per noi – ha dichiarato Luca Conti, amministratore delegato di Eon – è di grande importanza capire quali siano gli strumenti abilitanti, anche alla luce del riordino degli incentivi. È cruciale che ci siano delle prospettive di medio-lungo termine per consentire una pianificazione degli investimenti, accompagnate da un’opportuna stabilità normativa”.

Per Conti “sull’efficienza energetica è essenziale tutelare un meccanismo di incentivi e guardiamo con favore al meccanismo della detrazione fiscale. È importante anche lo strumento della cessione del credito, con aliquote non da Superbonus ma più ridotte, perché siamo in una fase di alta inflazione e alti tassi di interesse. Serve qualcosa che permetta di sostenere l’investimento residenziale e mobilitare l’investimento privato, riducendo il ricorso al credito al consumo”.

ANEV: SERVE UN TESTO UNICO SU RINNOVABILI E L’ADOZIONE DEL DECRETO AREE IDONEE

“Condividiamo gli obiettivi della proposta di modifica del PNIEC, ma ci sembra che la sfida si giocherà soprattutto sulla realizzazione degli stessi, quindi sull’individuazione di misure attuative chiare, vincolanti ed efficaci che possano permettere il raggiungimento di questi obiettivi”, ha affermato Davide Astiaso Garcia, segretario generale di ANEV.

Per Garcia “il primo punto è la realizzazione di un cosiddetto ‘Testo unico per le procedure in materia di energie rinnovabili’, che andrebbe finalizzato quanto prima, e che debba includere tutte le soluzioni e le tecnologie, anche le più innovative. Un altro punto per traguardare gli obiettivi è l’adozione, da parte del Mase, del decreto Aree Idonee, che dovrebbe stabilire i criteri omogenei e i principi per individuare le aree idonee, collaborando fattivamente con le Regioni anche alla luce di quanto è riportato nel burden sharing”.

PROXIGAS: DEFINIRE STRATEGIA PER SOSTENERE CRESCITA ECONOMICA E SOCIALE

“La Commissione europea ci sta chiedendo di aggiornare il PNIEC, perché vuole che a livello nazionale sia definito il percorso che ci porterà a raggiungere gli ambiziosi target che l’Europa si è data”. Così Marta Bucci, direttore generale di Proxigas. “Allo stesso tempo – ha proseguito Bucci – a livello nazionale noi abbiamo la grande esigenza di definire una strategia energetica che sia capace di sostenere la crescita economica e sociale del nostro Paese, preservare la competitività del tessuto produttivo, promuovendo quegli investimenti che possono rendere il nostro settore economico più resiliente, oltre ad aiutarci a coinvolgere tutti i consumatori, cittadini e imprese, nel percorso della transizione ecologica. Se il PNIEC davvero è lo strumento per aggiornare la nostra strategia energetica , dobbiamo prevedere che sia definito un percorso di decarbonizzazione che parta dalla realtà attuale del nostro Paese, che sia concretamente realizzabile ed in modo efficiente”.

(Articolo pubblicato su Energia Oltre)

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