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Exor, cosa farà Newcleo sul nucleare in Francia

Newcleo investirà 3 miliardi di euro in Francia entro il 2030 per sviluppare un piccolo reattore modulare, una nuova tecnologia di centrale nucleare. La startup italo-britannica ha già catturato l'interesse di Exor ed Enel. Tutti i dettagli.

Newcleo, startup italo-britannica di tecnologie per l’energia nucleare, ha annunciato ieri un piano di investimenti da 3 miliardi di euro al 2030 per lo sviluppo di un piccolo reattore modulare in Francia.

COSA SONO I PICCOLI REATTORI MODULARI

I piccoli reattori modulari (anche noti come SMR, da small nuclear reactors) sono degli impianti di energia nucleari più piccoli e meno potenti di quelli tradizionali, ma promettono di essere più economici, più veloci da costruire e anche più sicuri: non si sono ancora affermati sul piano commerciale, però.

In quanto a dimensioni e potenza, la loro capacità arriva intorno ai 300 megawattora, circa un quinto di quella di una centrale convenzionale. In quanto a design, invece, la modularità serve a permetterne la produzione in serie nelle fabbriche e a semplificarne l’assemblaggio.

Gli Stati Uniti stanno puntando molto sui piccoli reattori nucleari. In Europa, invece, è soprattutto la Francia a investirci con un programma di ricerca e sviluppo dal valore di 1 miliardo di euro, che rientra un piano più ampio di potenziamento dell’industria nucleare.

COSA FARÀ NEWCLEO PER LA FRANCIA (E NON SOLO)

Stando alle previsioni, il primo reattore modulare di Newcleo entrerà in funzione in Francia nel 2030 e avrà una capacità di 30 MW. L’annuncio – come scrive Le Figaro – è arrivato durante la sesta edizione dell’evento “Choose France”, a Versailles, pensato per promuovere l’attrattività del paese davanti agli investitori internazionali.

Quello di Newcleo è un reattore veloce al piombo, una tecnologia di quarta generazione che utilizza il piombo come liquido refrigerante al posto dell’acqua per ridurre i rischi di dispersione di materiale radioattivo in caso di incidente: questo elemento ha infatti un punto di ebollizione molto più elevato di quello dell’acqua (1749 gradi Celsius contro 100 °C) e si solidifica con facilità.

Nel 2032, due anni dopo l’entrata in funzione del reattore francese, Newcleo conta di avviare un’unità commerciale nel Regno Unito da 200 MW di capacità.

TUTTO SU NEWCLEO

Newcleo è una startup fondata nel 2021 dal fisico nucleare Stefano Buono, già fondatore di Advanced Accelerator Applications (acquisita da Novartis per quasi 4 miliardi di dollari), che ricopre anche la carica di amministratore delegato.

Il direttore scientifico è Luciano Cinotti, ingegnere nucleare con trent’anni di esperienza in Ansaldo Energia. La direttrice operativa è Elisabeth Rizzotti, fisica di formazione che ha lavorato nel campo della consulenza finanziaria per Accenture e UBI Banca.

Newcleo ha sede a Londra, nel Regno Unito, ma è presente anche in Italia e in Francia. Tra i suoi investitori figura Exor, la holding guidata da John Elkann e proprietaria di Stellantis e CNH Industrial.

L’AUMENTO DI CAPITALE

Il 20 marzo scorso la startup ha avviato un’operazione di aumento di capitale finalizzata alla raccolta di 1 miliardo di euro, da investire nello sviluppo di tecnologie per i reattori al piombo e per la produzione di combustibile nucleare dagli scarti radioattivi.

“La nostra tecnologia”, aveva dichiarato Buono, “può affrontare la decarbonizzazione dei sistemi energetici e la sicurezza dell’approvvigionamento energetico, due delle sfide più grandi per i paesi di tutto il mondo”: si riferisce al fatto che le centrali nucleari permettono di generare elettricità senza emissioni di gas serra (ma producono rifiuti radioattivi) e anche in maniera continuativa (a differenza dei parchi eolici e fotovoltaici, dipendenti dal meteo e dalle tecnologie di stoccaggio).

LA COLLABORAZIONE CON ENEL

Sempre a marzo Newcleo aveva firmato un accordo di collaborazione sulle tecnologie nucleari con Enel, che sarà il primo investitore nel progetto francese della startup.

L’Italia ha rinunciato all’energia nucleare dopo il referendum del 1987. Enel, però, possiede 3,3 gigawatt di capacità nucleare in Spagna e una quota del 33 per cento della società elettrica slovacca Slovenské elektrárne, che ha recentemente collegato alla rete il primo dei due nuovi reattori della centrale di Mochovce.

Leggi anche: Ecco le mini centrali nucleari che Ansaldo ed Edison sono pronte a costruire in Italia

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