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Exor

Sorpresa, il gruppo Iveco dell’europeista Elkann (Exor) asfalta l’Europa su elettrico ed emissioni

L'ad di Iveco, Gerrit Marx, attacca l'Ue per gli obiettivi sui trasporti a basse emissioni: l'Euro 7 è uno standard "nonsense", mentre l'idrogeno è "l'unica strada" per i veicoli pesanti.

 

L’elettrico non convince Iveco, la società produttrice di veicoli commerciali del gruppo Exor, la holding guidata da John Elkann che possiede anche Stellantis, CNH Industrial, Juventus e Gedi (il gruppo editoriale che pubblica Repubblica e Stampa).

Gerrit Marx, amministratore delegato di Iveco Group, ha criticato le politiche della Commissione europea sulla mobilità a basse emissioni. L’errore di Bruxelles – ha dichiarato ai giornalisti di diverse testate italiane, tra cui Il Sole 24 Ore – è stato “discutere contemporaneamente di nuovi standard Euro 7 e di taglio delle emissioni di CO2 e di elettrificazione, senza alcun coordinamento e senza una politica industriale e ambientale coerente”.

IL CAPO DI IVECO ATTACCA L’EURO 7

Marx ha definito un “nonsense” l’Euro 7, il nuovo standard europeo sulle emissioni dei veicoli stradali che entrerà in vigore nel 2025, “non solo per i target di emissioni, ma anche per la tempistica”: “è quasi impossibile”, sostiene, “riuscire ad essere compliant“, cioè ad allinearsi allo standard.

COSA FARÀ IVECO CON I VEICOLI LEGGERI?

L’amministratore delegato ha assicurato che Iveco possiede le capacità per sviluppare un motore Euro 7 per i veicoli commerciali leggeri – i poli produttivi italiani sono Torino e Foggia -, ma si trova davanti a un bivio: puntare sul nuovo standard per i motori a combustione interna, oppure costruire camion elettrici?

L’IDROGENO

Sui veicoli commerciali pesanti e i bus, invece, Marx pensa che “l’idrogeno”, un combustibile a zero emissioni producibile dall’elettricità rinnovabile, “rappresenta l’unica strada per assicurare livelli di emissioni tali da garantire una reale decarbonizzazione dei trasporti”.

La Commissione europea non ha vietato il motore endotermico per i mezzi pesanti, ma ha proposto un obiettivo di riduzione del 90 per cento delle emissioni di CO2 al 2040, rispetto ai valori del 2019.

Iveco sta lavorando allo sviluppo di un motore a idrogeno per i camion, che possiede un grado di compatibilità dell’80 per cento rispetto a un motore a gas. La compatibilità tra motore a idrogeno e motore a gasolio è invece più bassa, del 20-30 per cento.

“Per Iveco il passaggio da motori a gas a motori a idrogeno è impegnativo, d’accordo, ma possibile”, assicura Marx.

I COSTI A CONFRONTO

L’amministratore delegato ritiene che l’idrogeno abbia una convenienza maggiore, in termini di costo, rispetto all’elettrico a batteria e alle celle a combustibile: l’elettrico avrà bisogno di essere sostenuto da una nuova rete di ricarica, mentre l’idrogeno allo stato gassoso – spiega – potrà circolare nell’infrastruttura esistente per il metano.

L’EUROPA È COME CUBA, DICE MARX

“L’elettrico va bene per alcuni veicoli ma non per tutti. L’utilitaria elettrica ha dei costi insostenibili, è un’auto per ricchi”, ha detto Marx a La Stampa. E ha aggiunto che “l’idea di abolire totalmente i motori termici è una scelta che rischia di trasformare l’Europa in una grande Cuba. Perché la nostra filiera dei motori termici chiuderà i battenti. E chi non passerà all’auto elettrica dovrà andare a recuperare le parti di ricambio dalle vecchie auto. Come a Cuba”.

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