Gli stati membri dell’Unione europea e il Regno Unito hanno annunciato una serie di misure per mitigare l’impatto degli alti prezzi dell’energia sugli utenti domestici e le imprese. La crisi riguarda principalmente il gas naturale (utilizzato anche per produrre l’elettricità), le cui forniture provenienti dalla Russia sono scarse da circa un anno e potrebbero azzerarsi come forma di ritorsione per le sanzioni imposte dopo l’invasione dell’Ucraina.
La politica energetica è responsabilità dei singoli paesi dell’Unione, e le regole comunitarie consentono loro di applicare misure d’emergenza per proteggere i consumatori dai prezzi alti. A luglio la Commissione ha chiesto agli stati membri di ridurre volontariamente i consumi di gas del 15 per cento da agosto fino al prossimo marzo. Entro il 1 novembre, inoltre, i siti di stoccaggio dei vari paesi dovranno aver raggiunto un livello minimo di riempimento dell’80 per cento.
COSA FA LA FRANCIA
La Francia si è impegnata a limitare l’aumento dei costi regolamentati dell’elettricità al 4 per cento. Il governo ha chiesto alla società elettrica Électricité de France (EDF), che controlla all’80 per cento, di vendere maggiori quantità di energia nucleare a basso costo alle concorrenti.
Il ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire ha fatto sapere che il governo ha speso 25-26 miliardi di euro per le misure di mitigazione degli alti prezzi dell’energia.
Ad agosto l’autorità di regolazione energetica nazionale CRE ha proposto un aumento del 3,8 per cento delle tariffe regolamentate di vendita dell’elettricità.
COSA FA LA GERMANIA
In Germania i lavoratori che pagano l’imposta sul reddito riceveranno una detrazione di 300 euro per compensare i prezzi alti dell’energia. Le famiglie con uno o più figli riceveranno un bonus di 100 euro per figlio, che raddoppia per quelle con reddito basso.
Nel contempo, però, i consumatori dovranno spendere quasi 500 euro all’anno in più per il gas per via di una nuova tassa: è stata introdotta per aiutare le società energetiche (come Uniper) a sostenere i costi di sostituzione delle forniture russe; entrerà in vigore il 1 ottobre e durerà fino all’aprile del 2024.
Nei prossimi anni il governo tedesco stanzierà inoltre 12-13 miliardi di euro all’anno per sovvenzionare la ristrutturazione dei vecchi edifici e migliorarne la classe energetica.
Di recente il cancelliere Olaf Scholz ha detto che la Germania spenderà 65 miliardi in misure per la tutela di consumatori e imprese dall’aumento dell’inflazione, legata ai prezzi elevati dell’energia.
COSA FA LA SPAGNA
Per abbassare i prezzi dell’energia elettrica nel breve termine, la Spagna ha iniziato a sussidiare le centrali a combustibili fossili: il sistema è temporaneo, e rimarrà in vigore fino alla fine di maggio prossimo.
Ha anche applicato delle riduzioni alle bollette domestiche e annunciato 16 miliardi di euro in aiuti diretti e prestiti agevolati per aiutare le imprese e le famiglie.
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COSA FA IL REGNO UNITO
Nel Regno Unito la nuova prima ministra ha presentato giovedì un piano per bloccare le bollette a un costo medio di 2500 sterline all’anno, per due anni. La misura verrà finanziata dal governo attraverso un maggiore ricorso al credito. Prevede inoltre il trasferimento alle società fornitrici di energia di 150 miliardi di sterline dai fondi dei contribuenti, che serviranno a compensare la differenza tra il prezzo pagato da queste aziende per acquistare l’energia all’ingrosso e il prezzo massimo al consumo stabilito dalle autorità.