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Carbone, biocarburanti, nucleare e non solo: cosa si è deciso al G7 Ambiente

Tutti gli impegni contenuti nel documento finale del G7 Ambiente, Energia e Clima tenuto a Venaria Reale

I paesi membri del G7 Ambiente, Energia e Clima, in corso a Venaria Reale, hanno dato il via libera al documento ufficiale con cui si impegnano a “eliminare gradualmente la produzione di energia da carbone esistente nei nostri sistemi energetici durante la prima metà degli anni Trenta o in una sequenza temporale coerente con il mantenimento del limite di 1,5 °C di aumento della temperatura a portata di mano, in linea con i percorsi net-zero dei paesi”.

“Abbiamo raggiunto un accordo per il phasing out del carbone in una data specifica, che è dietro l’angolo”, ha affermato il commissario europeo per il Clima, Wopke Hoekstra. “È la prima volta che ciò accade. Penso che sia un successo straordinario. Siamo riusciti ad accordarci su un testo, su una chiamata al superamento progressivo con una data specifica nella prima metà degli anni 2030” per lo stop al carbone: “Potrebbe sembrare lontana, ma in realtà in termini di pianificazione è proprio dietro l’angolo”.

LA FUSIONE NUCLEARE

I ministri del G7 si impegnano inoltre a promuovere l’uso dell’energia da fusione nucleare, un processo per la produzione di energia pulita diverso dalla fissione e teoricamente migliore, ma ancora lontano dall’affermazione commerciale.

Nel dettaglio, il G7 si impegna a “rimuovere collaborazioni internazionali per accelerare lo sviluppo e di impianti pilota di fusione e incoraggiare l’aumento degli investimenti privati e dell’impegno pubblico per risolvere le sfide della ricerca e sviluppare catene di fornitura e forza lavoro internazionali”. Inoltre, verrà istituito “un gruppo di lavoro del G7 sull’energia da fusione per condividere le migliori pratiche ed esplorare aree di reciproco interesse cooperazione tra paesi con l’obiettivo di rafforzare la cooperazione in ricerca e sviluppo tra paesi e a istituire uno scambio del G7 per promuovere approcci coerenti alle normative sulla fusione, ove opportuno”.

Di recente due paesi membri del G7, gli Stati Uniti e il Giappone, hanno annunciato una collaborazione per accelerare la commercializzazione delle tecnologie di fusione nucleare. Una startup americana, Commonwealth Fusion Systems – di cui Eni è un’importante sostenitrice –, promette di avviare una centrale elettrica a fusione di tipo commerciale già negli anni 2030.

L’INDIPENDENZA ENERGETICA DALLA RUSSIA

Il G7 Ambiente “riafferma l’impegno a ridurre la dipendenza dai beni legati al nucleare civile dalla Russia”, con l’obiettivo di promuovere “una catena di approvvigionamento di carburante diversificata e libera dall’influenza russa, e l’assistenza a paesi che cercano di diversificare la propria offerta”.

Nel documento i ministri condannano il sequestro della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia da parte della Russia, un atto “che comporta gravi rischi sicurezza e protezione nucleare, con implicazioni per la più ampia comunità internazionale. Sottolineiamo l’importanza per tutti i paesi e i rispettivi popoli di sostenere i più elevati standard di sicurezza, sicurezza, salvaguardia e non proliferazione, soprattutto perché sempre più paesi adottano l’energia nucleare come parte integrante del loro mix energetico”.

TRIPLICARE LA CAPACITÀ RINNOVABILE, SESTUPLICARE GLI STOCCAGGI

La dichiarazione finale contiene anche un impegno a “triplicare la capacità installata di energia rinnovabile entro il 2030, portandola ad almeno 11 TW, e a garantire un’azione decisa per mitigare le sfide legate a permessi, autorizzazioni e occupazione”.

Parallelamente, il testo invita a “sestuplicare” lo stoccaggio – necessario a bilanciare l’intermittenza di eolico e solare, le due fonti rinnovabili che stanno crescendo di più – a 1500 gigawatt entro il 2030: si tratta di “un aumento di oltre sei volte rispetto ai 230 GW del 2022”.

Il G7 riconosce che “il ritmo e l’entità della diffusione delle energie rinnovabili deve aumentare in modo significativo, favorendo la transizione globale dai combustibili fossili, aumentando la sicurezza energetica e la crescita economica e creando posti di lavoro”. Viene inoltre sottolineata la necessità di “rafforzare la sicurezza energetica aumentando la flessibilità del sistema”, cioè la capacità della rete elettrica di gestire l’aumento della capacità di generazione dipendente dal meteo.

TAGLIO ALLE EMISSIONI DI METANO

I ministri del G7 Ambiente si impegnano poi “a perseguire uno sforzo collettivo verso una riduzione del 75% delle emissioni globali di metano da combustibili fossili, anche riducendo l’intensità delle emissioni di metano delle operazioni di petrolio e gas entro il 2030”.

UNA COALIZIONE PER L’ACQUA

Riconoscendo l’importanza dell’acqua per lo sviluppo sostenibile, la prosperità e la pace, il G7 ha deciso di istituire una “Coalizione per l’Acqua”. L’obiettivo è quello di “identificare obiettivi e strategie comuni per catalizzare ambizioni e priorità condivise per affrontare la situazione globale crisi idrica e sottolineare il ruolo degli approcci multisettoriali; integrare l’acqua e la sua rilevanza intersettoriale in modo efficace e coerente nell’esistente forum e processi, anche aumentando l’attenzione politica sull’acqua a livello globale, aumentando l’impatto del G7 e l’integrazione di altre iniziative globali”.

COSA HA DETTO PICHETTO AL G7 AMBIENTE

“La Carta di Venaria contiene un punto molto importante per quanto riguarda l’abbandono del carbone. Per la prima volta abbiamo stilato un documento in cui si indica non solo un percorso ma anche un obiettivo chiaro”. Lo ha affermato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, nel corso della conferenza stampa di chiusura dei lavori del G7 Ambiente, Energia e Clima.

“I punti del documento finale”, ha aggiunto il ministro, «è stato votato convintamente e con molti apprezzamenti sugli obiettivi che ci eravamo dati. Si tratta di un passo avanti importante, una operazione ponte tra la Cop28 e la Cop29. La Carta di Venaria contiene dei punti molto importanti per quanto riguarda il carbone, i biocarburanti e l’energia da fusione nucleare”.

“Una grande attenzione è stata destinata ai biocarburanti”, ha aggiunto Pichetto, “con un ruolo molto importante svolto dal Brasile. La Carta di Venaria ha visto un grande impegno una forte condivisione dei Paesi del G7 per approfondire la ricerca e lo sviluppo per arrivare all’obiettivo di una produzione green di energia. Per la prima volta è stata sollevata la questione dell’acqua e per questo è nata una alleanza per fare un focus su quello che sta diventando un tema importante e su cui è necessaria la massima attenzione”.

Sempre sui biocarburanti, Pichetto ha detto che “c’è stato un impegno che vede coinvolti paesi importanti come Francia e Germania. È stata rafforzata l’alleanza biofuel“.

– Leggi anche: Il G7 Trasporti promuove i biocarburanti e boccia l’Ue

Quanto al nucleare, Pichetto ha riconosciuto che “c’è stato un importante dibattito tra i paesi del G7; con convinzione. È un accordo che prevede un lavoro comune sulla ricerca e sulla produzione nucleare ed è in perfetta linea con le richieste del nostro Paese”.

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