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Finanza green: la Francia guida la crescita

La francese Crédit Agricole si è posta da intermediario per 60 emissioni pari a 7,9 miliardi di dollari. Vola finanza green in Francia   Le emissioni di green bond stanno crescendo e la finanza mondiale si scopre sempre più “verde”. A guidare questa novità è la Francia non solo con la sua Crédit Agricole, la…

La francese Crédit Agricole si è posta da intermediario per 60 emissioni pari a 7,9 miliardi di dollari. Vola finanza green in Francia

 

Le emissioni di green bond stanno crescendo e la finanza mondiale si scopre sempre più “verde”. A guidare questa novità è la Francia non solo con la sua Crédit Agricole, la prima banca mondiale per green bond trattati ma anche con i protagonisti di questo mercato mondiale: uno su quattro, infatti, è francese. E ancora, in questo commercio sono inglobati grandi gruppi transalpini quali Edf, Engie, Areva, VInci, Psa e lo stesso Stato fa la sua parte grazie all’emissione di un titolo pubblico “verde”.

Queste sono le ragioni per cui Parigi dovrebbe essere la capitale mondiale di questa nuova frattura finanziaria, ma ciò non fa altro che aprire la competizione con Londra, sopratutto dopo la Brexit.

Contro i cambiamenti climatici, Macron chiede aiuto a multinazionali e banche 

franciaNonostante Parigi non abbia ancora aperto ufficialmente la sfida contro la City, grazie al “One Planet Summit” organizzato dal presidente francese Emmanuel Macron una settimana fa – a cui hanno preso parte ben cinquanta capi di Stato e di Governo e oltre quattromila delegate provenienti da centrotrenta paesi – la Francia si posiziona in modo incisivo a livello globale per ciò che concerne la finanza green. Il summit era stato organizzato per lanciare l’allarme  sui cambiamenti climatici, a partire dallo “stiamo perdendo la battaglia”  di Macron.

La crisi attuale del piano per limitare il riscaldamento climatico, risalente alla COP di Parigi, non è solo conseguenza dell’uscita degli USA dagli accordi di Parigi, ma forse più il conseguente ritiro dei fondi promessi dagli USA stessi, dal momento che – secondo quanto dichiarato nel messaggio di Macron – gli Stati e gli organismi pubblici non possono farsi completamente carico di questa sfida abissale: per mettere in atto la transizione energetica sarebbero necessari 90mila miliardi di dollari.

E’ per questa ragione che il presidente Macron, già esperto banchiere da Rothschild e con molte conoscenze nel campo della finanza, ha tentato di chiamare a raccolta multinazionali, compagnie d’assicurazioni, banche, fondazioni: egli ha voluto riunione quella che ha definito “coalizione di filantropi” affinché affiancassero e aiutassero l’azione pubblica. Dopo la Cina a livello globale, la Francia è stato il primo paese europeo all’interno del quale sono ammessi i “green bonds”.

“Parigi vuole essere leader nella finanza verde, ovvero orientare i flussi finanziari verso la transizione energetica” ha dichiarato il presidente di Paris Europlace, Gérard Mestrallet, durante il Summit “Non fate l’errore di considerarlo solo buonismo. Negli ultimi due anni, dalla Cop21, è diventato chiaro che i rischi climatici si trasformano in rischi finanziari, le catastrofi naturali, le conseguenze del riscaldamento del Pianeta avranno un impatto su bilanci e investimenti delle aziende”.

Crédit Agricole, primo della classe

L’istituto che si occupa di emissioni di green bonds, a livello globale, è il Crédit Agricole, davanti a Hsbc. A partire dallo scorso gennaio, il Crédit – secondo il rapporto di Dealogic – ha fatto da intermediario per oltre 60 operazioni, pari a 7,9 miliardi di dollari. A seguire c’è Bnp Paribas con 39 operazioni. Un quarto degli attori privati mondiali che utilizzano green bonds sono francesi e solo il gigante energetico Engie, guidato da Mestrallet, ha emesso 5,25 miliardi di questi titoli, davanti a Ibred e Edf. Anche su scala mondiale il 27% degli investitori globali che comprano obbligazioni verdi sono in Francia.

Sicuramente c’è da dire che gli investimenti verdi sono ancora agli albori: su 17mila miliardi di investimenti, i green bonds rappresentano solo 130 miliardi, meno dell’1%.

Cosa fa la Francia per continuare a gestire questa fetta di mercato?

franciaDiverse sono le aziende che si stanno muovendo in direzione della finanza green: Axa ha annunciato l’eliminazione graduale della copertura assicurativa per i nuovi progetti di costruzione legati al carbone e alle attività relative alle sabbie bituminose; oltre centro gruppi francesi, tra cui Areva, Vinci, Engie, Psa, hanno aderito al “French Business Climate Pledge” con la promessa di investire 300 miliardi di euro in attività a bassa emissione di anidride carbonica; una cinquantina di società ha risposto all’invito del governo a rendere pubblici gli impegni presi nella lotta contro il riscaldamento climatico, così come previsto dagli accordi di Parigi.

Sono molti gli istituti finanziari che hanno già sposato la “trasparenza” sugli obiettivi. Nella classifica dell’Ong ShareAction, ong vigilante sugli investimenti ecologici,  Bnp Paribas è arrivata in testa, prima di Ubs e Hsbc e altri due istituti, Crédit Agricole e Société Générale sono sul podio nel settore del reporting e della gestione rischi legati al Clima.

Startup contro i cambiamenti climatici

E poi ci sono le startup. Al Tech For Planet, evento a cui ha partecipato anche il presidente Macron,  Quantmetry ha mostrato un sistema di illuminazione pubblica che si adatta alla frequentazione nelle strade sulla base del traffico telefonico. E ancora: Zéphyr et Borée ha portato un cargo che naviga a vento, l’Increvable, una lavatrice destinata a durare 50 anni, senza obsolescenza programmata, e Qarnot  punta a riscaldare immobili con il calore emanato dai data center.

“Le start up sono al centro dei processi di trasformazione della società, e quindi anche sulla transizione energetica”, ha sostenuto Marie Borganne Le Barzic, fondatrice di Numa, rete mondiale per l’innovazione e le Startup, organizzatrice di The For Planet. Nel vocabolario delle start up, conclude, non esiste la parola “impossibile”. Neanche se si tratta di salvare il Pianeta.

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