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Sudafrica

Come Usa e Cina si fanno la guerra anche sul nucleare

A livello internazionale, gli Usa hanno implementato una strategia nucleare di accerchiamento nei confronti della Cina, inserendo nella lista nera, lo scorso agosto, diversi gruppi nucleari cinesi. L'analisi di Giuseppe Gagliano

 

Come le altre aree strategiche, l’industria nucleare – e più in particolare quella della quarta generazione – è entrata in una nuova fase di confronto tra le due potenze, gli Stati Uniti d’America e la Repubblica popolare cinese.

All’inizio degli anni 2000, le due potenze hanno mostrato una strategia di apertura e cooperazione nel campo dell’energia nucleare di quarta generazione, con l’obiettivo comune di condividere i progressi tecnologici e mettere in comune gli sforzi associati. Tuttavia, questa apertura ha continuato a favorire l’industria cinese, spingendo l’amministrazione americana a passare a una strategia di accerchiamento per controbilanciare la crescita del potere del Dragone.

Per incoraggiare i vari attori nucleari di quarta generazione a condividere i progressi tecnologici in un quadro di cooperazione internazionale, il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti ha avviato nel 2000 il Forum internazionale dell’energia di quarta generazione, che riunisce alti funzionari governativi di nove paesi, tra cui Stati Uniti e Cina, per avviare discussioni sulla collaborazione internazionale nello sviluppo di sistemi di energia nucleare di quarta generazione e istituire un gruppo di esperti tecnici per esplorare aree di interesse comune, al fine di formulare raccomandazioni nei settori della ricerca e dello sviluppo.

Oltre a questo forum internazionale, questa strategia di apertura ha favorito l’emergere di numerosi casi di riavvicinamento tra attori pubblici e privati di diversi paesi in cerca di opportunità commerciali o investimenti reciproci in un settore che richiede rilevanti investimenti. Uno dei più significativi è la joint venture tra la società americana Terra Power (di proprietà di Bill Gates) e il colosso nucleare cinese CNNC.

La prima fase della strategia americana ha favorito l’emergere della Cina e quindi tutto ciò ha reso necessario un cambio di strategia con la nomina da parte di Trump di Rick Perry in qualità di Segretario di stato per l’energia. La strategia americana è stata condotta su due campi di battaglia, un campo interno a livello dei vari attori nazionali e un altro esterno al fine di frenare la crescita del potere cinese e i progressi tecnologici nel campo nucleare.

Infatti da un lato, il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti ha dichiarato di mettere in comune tutti gli sforzi del settore pubblico e privato per accelerare lo spiegamento di nuovi concetti avanzati sul campo ma dall’altra lato — al fine di riguadagnare la leadership tecnologica globale nel campo dell’energia nucleare di quarta generazione — ha posto in essere numerose campagne di influenza che predicano i benefici dell’energia nucleare come fonte di energia pulita e creazione di posti di lavoro per gli americani. Nell’attuazione di questa strategia interna, sono già emerse due nuove leggi, la prima a settembre 2018 — la legge sulle capacità di innovazione in materia di energia nucleare — per eliminare alcuni ostacoli finanziari e tecnologici all’innovazione in campo nucleare. Questa legge è stata annunciata come il risultato di un forte impegno da parte del governo di Washington allo scopo di sostenere l’industria nucleare e la sua commercializzazione in tutto il mondo.

Le disposizioni normative si basano su partenariati pubblico-privato di successo che sono stati semplificati attraverso la seconda iniziativa Gateway for Accelerated Innovation in Nuclear (GAIN),
facilitando un quadro di partenariato pubblico-privato che consente l’accesso ai partner del settore. Partendo dallo stesso approccio, lo scorso agosto è stata introdotta una nuova iniziativa, Nuclear Energy Renewal Act (NERA), con l’ambizione di facilitare la realizzazione dei cosiddetti reattori nucleari “avanzati” rafforzando al contempo quelli esistenti.

La contro-offensiva americana è in linea con la strategia perseguita dalla Cina dal 2016 attraverso il colosso nazionale China National Nuclear Corporation (CNNC) che ha sviluppato un quadro per l’innovazione tecnologica nucleare, denominata Dragon Rising 2020, riunendo 23 istituti di ricerca specializzati in tecnologia nucleare e creando un sistema completo per la gestione dell’innovazione scientifica.

Insomma, a livello internazionale, gli Stati Uniti d’America — nonostante Naomi Klein (sic!) — hanno implementato una strategia di accerchiamento nei confronti della Cina, inserendo nella lista nera, lo scorso agosto, diversi gruppi nucleari cinesi, che vietano alle società statunitensi qualsiasi attività commerciale con loro. Le società cinesi interessate sono in questa lista nera:China General Nuclear Power Corporation (CGNPC),China General Nuclear Power Group,China Nuclear Power Technology Research Institute Co. Ltd e Suzhou Nuclear Power Research Institute Co. Ltd.

Nel contesto dell’applicazione della legge di extraterritorialità del diritto americano, questa restrizione avrà un impatto sull’intero ecosistema nucleare, mettendo così a rischio tutti quegli attori internazionali che collaborano con la Cina (come nel caso di Huawei sul fronte della tecnologia del 5G) come per esempio il gruppo francese EDF che sarà certamente costretto a rivedere la sua partnership con il gruppo General Nuclear Power cinese per i suoi progetti in Cina e nel Regno Unito, dove sta sostenendo un terzo del finanziamento del progetto di costruzione del reattore di Hinkley Point.

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