Il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump ha promesso che il primo giorno del suo secondo mandato sospenderà i progetti americani di eolico offshore: a suo dire, le turbine posizionate in mare “distruggono ogni cosa, sono orribili, sono l’energia più costosa che ci sia, rovinano l’ambiente, uccidono gli uccelli, uccidono le balene”.
I PROBLEMI DELL’EOLICO OFFSHORE NEGLI STATI UNITI
Le dichiarazioni di Trump non migliorano le prospettive per un settore – quello dell’eolico offshore statunitense – che si sta sviluppando già con molte difficoltà, nonostante gli incentivi forniti dall’amministrazione di Joe Biden: colpa dei costi elevati dei progetti (c’entra l’inflazione), dei ritardi con le autorizzazioni, dei problemi alla filiera e delle opposizioni di alcune comunità, preoccupate per l’impatto paesaggistico ed economico (in particolare sulla pesca); a tutto questo si aggiunge l’incidente al parco Vineyard Wind 1, in costruzione al largo del Massachusetts, dove una pala ha ceduto.
L’IMPATTO SULLE AZIENDE EUROPEE
L’elezione di Trump ha avuto un impatto negativo anche sulle aziende europee che costruiscono turbine eoliche – tra le più importanti a livello mondiale, nonostante la fortissima concorrenza cinese – o che sono specializzate nella realizzazione di parchi eolici in mare, come le danesi Vestas e Orsted. Rispetto al picco raggiunto in borsa all’inizio del 2021, scrive il Financial Times, le azioni di Vestas sono calate del 60 per cento, mentre il titolo di Orsted ha perso più dei due terzi del suo valore.
Nel terzo trimestre del 2024 i margini operativi di Vestas nel ramo dei servizi sono stati del 16 per cento, ben al di sotto della media del 25 per cento tenuta negli anni dal 2018 al 2022. Secondo gli analisti di Jefferies, nel quarto trimestre l’azienda avrà bisogno di raggiungere un margine superiore al 20 per cento nel business dei servizi e superiore al 12 per cento nella divisione turbine, oppure non riuscirà a rispettare gli obiettivi annuali di redditività.
Gli Stati Uniti sono il singolo mercato più importante per Vestas: sono valsi circa il 16 per cento delle consegne nel 2023 e più del 40 per cento degli ordini (per 4,4 gigawatt di capacità in totale) acquisiti nel terzo trimestre del 2024. Orsted è impegnata nello sviluppo di due parchi eolici offshore in territorio americano.
L’INCERTEZZA
Non è chiaro cosa farà davvero Trump una volta reinsediatosi alla Casa Bianca: probabilmente non ostacolerà i progetti già avviati, ma potrebbe ridimensionare gli incentivi pubblici ai costruttori di tecnologie e di impianti di energia pulita. Al momento ci sono quasi 65 GW di capacità eolica offshore in varie fasi sviluppo negli Stati Uniti: Biden vorrebbe che l’America raggiungesse i 30 GW entro il 2030.
L’incertezza, comunque, non è d’aiuto ai produttori europei di turbine eoliche e agli sviluppatori di parchi, che già faticano a reggere la concorrenza con le società cinesi e i loro prezzi bassi.
Secondo alcune ricostruzioni, proprio l’incertezza sul risultato elettorale avrebbe contribuito alla bassa partecipazione all’asta sulle concessioni eoliche nel golfo del Maine, durante la quale sono state raccolte offerte per appena 22 milioni di dollari.