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Bilanci Ama

Cosa dicono i bilanci di Ama degli ultimi 10 anni

Come vanno i conti di Ama. L'intervento di Riccardo Venturi

 

I dati presentati per gli anni dal 2009 al 2020 provengono dai bilanci pubblicati da AMA stessa sul suo sito. I dati inerenti al 2009 sono presenti nel bilancio del 2010 per essere comparati con quelli di tale anno. I bilanci sono stati approvati con delibera della Giunta Capitolina nell’anno successivo a quello a cui fanno riferimento, con l’eccezione di quelli dal 2017 al 2019 che sono stati approvati tutti assieme in assemblea dei soci in data 28 aprile 2021. Attualmente non è stato ancora pubblicato sul sito il bilancio per l’anno 2021 sebbene sia stato approvato.

BILANCIO ECONOMICO

L’andamento dal 2009 al 2016 mostra tutti attivi di bilancio, finché si giunge nel 2017 ad una precipitosa caduta con un disavanzo di 227.030.524 euro. Stando a quanto scritto nella premessa del bilancio del 2017 tale bilancio è stato così in negativo poiché nei bilanci precedenti erano stati calcolati: crediti vantati da AMA verso Roma Capitale riferiti sia al maggior corrispettivo dei servizi funebri e cimiteriali per gli anni 2008-2015 sia al rimborso dovuto ad AMA per la costruzione dei manufatti cimiteriali, crediti che Roma Capitale, peraltro socio unico di AMA, ha ricalcolato a ribasso; crediti di riscossione Ta.Ri ritenuti inesigibili (il 23 dicembre 2009 la Giunta capitolina ha affidato ad AMA fatturazione, riscossione e gestione della tariffa); un minor valore riconosciuto al complesso del Centro Carni di Via Palmiro Togliatti 1280, nel V Municipio, destinato ad un’operazione immobiliare tutt’ora non avvenuta messa però in bilancio ad AMA. Anche il 2018 si presenta in negativo come si legge nella premessa del bilancio di tale anno, adducendo come spiegazione l’aumento dei costi sorti a seguito dell’incendio del TMB Salario dell’11 dicembre 2018.

DEBITO

Il debito di AMA ha riscontrato negli anni presi in considerazione tendenzialmente una riduzione costante, con la significativa eccezione del 2016. Il debito del 2016 era stato pubblicato nel bilancio del suo anno come ammontante a 1.607.635.912 euro ma ha subito una rettifica citata in quello del 2017 che ha visto un suo aumento a 1.664.938.129 euro.

TONNELLATE RACCOLTE E PERCENTUALE DI RACCOLTA DIFFERENZIATA

Per farsi un’idea su AMA è necessario valutare non solo lo stato dei suoi bilanci ma anche il servizio effettivamente fornito, quindi le tonnellate di rifiuti raccolti e quante di esse sia stata possibile destinare al riciclo. Nel 2020 si è assistito ad una riduzione delle tonnellate raccolte anche per via della riduzione dei consumi causata dalla crisi economica generatasi dalla pandemia da COVID-19 allora al suo apice.

PERSONALE E ORGANIZZAZIONE

Per quanto riguarda il personale si può notare come questo sia stato numericamente stabile nel periodo considerato, con un costante decremento dal 2016 al 2020, in piena controtendenza con il passato di assunzioni clientelari avvenute pochi anni prima come sentenziato dalla condanna a due anni in Cassazione per l’ex amministratore delegato di AMA Franco Panzironi. Non sono stati riportati i dati del 2009 in quanto nel bilancio del 2010 non sono stati menzionati per confrontarli con quelli di quell’anno a differenza di quanto avvenuto per i dati su attivo/passivo, debito e raccolta rifiuti. Nei bilanci degli anni 2014, 2015 e 2016 è stato indicato solo il numero delle unità complessive e non di come queste siano state articolate fra operai, impiegati, quadri, dirigenti in servizio e dirigenti non in servizio a vario titolo poiché in aspettativa o in comando presso altri enti.

Il 2015 ha visto un incremento dei dipendenti riconducibile esclusivamente ad assunzioni obbligatorie delle categorie protette, mobilità interaziendale, da assunzioni in esecuzione di sentenze del Tribunale del lavoro (17 unità appartenenti alla categoria dei diversamente abili; 2 unità assunte mediante l’applicazione della norma sulla mobilità interaziendale a parità di altrettante unità uscite da AMA; 2 unità assunte e 3 unità reintegrate in esecuzione di sentenze del Tribunale del lavoro di Roma) e per assunzioni a seguito della fusione per incorporazione di AMA Soluzioni Integrate (164 operai, 41 impiegati e 1 dirigente).

UNA SITUAZIONE IN MIGLIORAMENTO?

I dati riportati nell’articolo riguardano i bilanci approvati sotto Giovanni Alemanno (sindaco dal 29 aprile 2008 all’11 giugno 2013), Ignazio Marino (sindaco dal 12 giugno 2013 al 31 ottobre 2015), Francesco Paolo Tronca (commissario straordinario dal 1 novembre 2015 al 21 giugno 2016 a seguito della precoce e turbolenta fine della sindacatura di Marino) e Virginia Raggi (sindaca dal 22 giugno 2016 al 21 ottobre 2021), manca quindi il bilancio del 2021, il primo sotto il nuovo sindaco Roberto Gualtieri, al momento della stesura di questo articolo ancora non pubblicato sul sito dell’AMA.

Nel formulare un giudizio su questi amministratori si invita a tenere conto del fatto che il bilancio del primo anno di gestione di AMA approvato sotto la loro gestione dipende molto, nel bene e nel male, dall’operato del loro predecessore.

Al di là del susseguirsi dei sindaci ci sono considerazioni che restano prepotentemente attuali dalla chiusura della discarica di Malagrotta nell’ottobre del 2013: la tariffa dei rifiuti che i romani pagano resta la più alta d’Italia; gli impianti sono insufficienti e una buona parte dei rifiuti viene inviata a essere smaltita al di fuori del Comune di Roma, anche in altre regioni e perfino all’estero, dove vengono spesso termovalorizzati con un ulteriore impatto ambientale per via delle emissioni dovute al suo spostamento e i costi economici derivanti; la raccolta continua a mostrare criticità evidenti come si esce per strada.

Per quanto riguarda le condizioni di pulizia della città, viste le sue dimensioni e le differenze di densità abitativa fra i suoi quartieri, è inappropriato lasciare giudizi frettolosi e sintetici che valgano per tutta Roma, ma per far rendere conto al lettore che abiti o si trovi temporaneamente in una certa zona della città se ci siano stati dei miglioramenti o dei peggioramenti in quella zona negli ultimi anni lo si invita a confrontarne le condizioni attuali con quelle che si possono evincere dallo storico di Street View di Google Maps: è uno strumento semplice e alla portata di tutti per poter effettuare un paragone senza doversi affidare alla sola memoria, che è alquanto fallace e facilmente distorcibile dalle proprie simpatie politiche.

Tornando ai dati presentati, si può esprimere un cauto ottimismo, in quanto la situazione debitoria, quella patrimoniale e la percentuale di raccolta differenziata hanno mostrato tendenzialmente dei miglioramenti, questo a meno che come avvenuto nel 2017 tutto ciò non venga smentito da nuove valutazioni sullo stato dell’azienda.

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