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Tutti i piani della Commissione Ue contro i prezzi alti dell’elettricità

Tutte le proposte della Commissione contenute nel Non-paper on Emergency Electricity Market Interventions per contrastare i prezzi alti dell'elettricità. L'approfondimento di Simona Benedettini, economista ed esperta di mercati energetici, tratto dal suo profilo Twitter.

 

Proviamo a spiegare in modo semplice il Non-paper on Emergency Electricity Market Interventions della Commissione europea. Ossia le misure che la Commissione vuole proporre al Consiglio e Parlamento dell’Unione europea per contrastare gli elevati prezzi dell’elettricità.

Il non-paper è stato anticipato da Marco Bresolin su La Stampa e sarà presentato a un seminario tecnico agli stati membri il 7 settembre. Il documento sarà discusso verosimilmente anche al Consiglio europeo dei ministri dell’Energia del 9 settembre.

Per contrastare gli elevati prezzi dell’elettricità, la Commissione europea propone un pacchetto di tre misure:

  • riduzione dei consumi elettrici;
  • tetto ai ricavi delle tecnologie di generazione elettrica infra-marginali;
  • interventi a supporto dei clienti finali.

Riduzione coordinata e volontaria dei consumi elettrici

Gli stati membri possono approvvigionare servizi di interruzione dei consumi nelle ore in cui il prezzo dell’elettricità è più elevato tramite:

  1. aste per clienti industriali, dietro compenso.
  2. meccanismi di incentivo, per i clienti domestici. I compensi/incentivi offerti potranno anche essere collegati a obblighi di miglioramento in termini di efficienza energetica e/o di risparmio energetico posti in capo ai clienti finali.

Tetto ai ricavi delle tecnologie infra-marginali di generazione elettrica

La misura consiste nel fissare un limite (tetto) ai ricavi che gli impianti rinnovabili, le centrali nucleari e a carbone possono conseguire vendendo l’energia elettrica sul mercato.

Gli impianti interessati dalla misura continuerebbero a vendere l’energia elettrica a prezzi di mercato ma dovrebbero restituire allo stato la differenza tra i ricavi così conseguiti e quelli che possono trattenere effettivamente per via del tetto.

L’ammontare così restituito sarà usato per finanziarie misure a sostegno delle bollette. L’adozione della misura a livello dell’Unione europea comporterebbe l’abolizione di norme simili a livello nazionale.

Misure a supporto dei clienti finali

Gli stati membri possono continuare a mitigare il caro bollette attraverso sia: sostegni monetari (p.e. azzeramento delle componenti parafiscali delle bollette) e/o forme di fissazione dei prezzi applicati ai clienti finali.

Nel caso della regolazione dei prezzi finali, la Commissione precisa che deve trattarsi di misure temporanee a cui preferire i sostegni di natura monetaria per evitare effetti distorsivi sulla concorrenza dei mercati liberalizzati della vendita di energia elettrica.

Dopo la valutazione del Consiglio e Parlamento europeo, il pacchetto della Commissione potrà essere recepito o in una Comunicazione contenente mere linee guida e/o in atti legislativi che potrebbero contenere o indirizzi oppure veri e propri obblighi per gli stati membri.

Le proposte della Commissione europea non considerano quindi come fattibili, e da escludersi, alcune delle misure proposte/adottate dagli stati membri quali: la sospensione dei mercati all’ingrosso dell’elettricità, il cosiddetto tope spagnolo, il tetto ai ricavi di tutte le tecnologie di generazione elettrica o la creazione di una borsa ad hoc per le tecnologie di generazione elettrica da fonti tinnovabili.

Più in generale, con le sue proposte, la Commissione sembra escludere interventi strutturali sul disegno del mercato elettrico riconoscendo, quindi, la temporaneità ed eccezionalità della crisi energetica che stiamo vivendo.

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