Skip to content

titanio

Cosa cambia con i dazi Ue al biossido di titanio dalla Cina

La Commissione Ue ha imposto dazi sulle importazioni dalla Cina di biossido di titanio, utilizzato come pigmento bianco in tanti prodotti (non solo vernici). I produttori europei accusano Pechino di concorrenza sleale, ma Bruxelles deve tutelare anche le aziende utilizzatrici. Tutti i dettagli.

Giovedì la Commissione europea ha imposto dazi anti-dumping sulle importazioni di biossido di titanio dalla Cina, accusata di fare concorrenza sleale.

A QUANTO AMMONTANO I DAZI

L’aliquota varia da 0,25 a 0,74 euro al chilo, a seconda del grado di partecipazione delle società cinesi all’indagine.

I dazi rappresentano un compromesso tra la necessità di proteggere i produttori europei di biossido di titanio (un settore che conta circa cinquemila occupati nell’Unione) e quella di tutelare gli interessi delle aziende utilizzatrici di questo materiale.

A COSA SERVE IL BIOSSIDO DI TITANIO

Il biossido di titanio, o TiO2, viene infatti utilizzato come pigmento bianco in un gran numero di prodotti, tra cui le vernici, i rivestimenti, le materie plastiche e i laminati di carta utilizzati nell’arredamento.

“La protezione dell’industria del TiO2 è importante per l’industria aerospaziale europea, in quanto è fondamentale per la produzione del titanio metallico utilizzato negli aerei”, riportava il Financial Times.

Il biossido di titanio non si trova in questa forma in natura ma deve essere raffinato a partire da un minerale chiamato rutilo attraverso un processo a base di cloruri o di solfati.

LE ESENZIONI

Per mitigare l’impatto sulle imprese europee che dipendono dalle importazioni, la Commissione ha esentato dai dazi il biossido di titanio grafico utilizzato nella produzione di inchiostri per la stampa.

IL RUOLO DELLA CINA

Dal 2008 al 2024 la capacità produttiva cinese di biossido di titanio è aumentata moltissimo, passando da 1,4 milioni di tonnellate a oltre 6 in questo periodo di tempo. Parallelamente, la quota del paese sui consumi globali di TiO2 è cresciuta dal 29 all’83 per cento.

Per effetto della sovraccapacità cinese, dal 2007 al 2024 sono state chiuse cinque fabbriche europee di biossido di titanio.

LA VERSIONE DEI PRODUTTORI EUROPEI

A detta dei produttori europei di TiO2, il 90 per cento della domanda comunitaria di questo materiale potrebbe venire soddisfatta attraverso la produzione interna, a patto che la concorrenza sleale proveniente dalla Cina (che ha un market share del 22 per cento nell’Unione) venga contrastata.

Le principali società che producono biossido di titanio in Europa sono Cinkarna (slovacca), Kronos (statunitense), Tronox (statunitense) e Venator (britannica).

– Leggi anche: Contro-dazi in vista? La Cina indaga sulla plastica Ue e Usa

Torna su