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Difesa Israele Iran

Chi controlla l’elettricità nella Striscia di Gaza?

L'unica centrale elettrica della Striscia di Gaza ha smesso di produrre energia per mancanza di combustibile: oltre alle case e agli ospedali che rischiano di rimanere senza corrente, anche la disponibilità di acqua potabile è a rischio.

 

Mercoledì l’unica centrale elettrica della Striscia di Gaza ha smesso di produrre energia per mancanza di combustibile. Gran parte della regione è rimasta così senza corrente – il carburante per i generatori e per i veicoli si sta peraltro esaurendo velocemente -, e l’acqua potabile è scarsa, riporta il New York Times.

L’impianto, alimentato a gasolio, possiede una capacità di 140 megawatt ma solitamente la sua produzione si ferma intorno agli 80 MW per problemi di approvvigionamento della materia prima.

L’ELETTRICITÀ NELLA STRISCIA DI GAZA

Come ha spiegato su X Elai Rettig, professore presso l’università Bar Ilan di Israele, in tempi di pace Israele fornisce gratuitamente il 50 per cento del fabbisogno elettrico della Striscia di Gaza. La centrale di Gaza soddisfa il 25 per cento della domanda, mentre il restante 25 per cento è autoprodotto attraverso generatori a gasolio o pannelli fotovoltaici.

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Foto via Elair Rettig, X.

LA SITUAZIONE OGGI

Al momento, in risposta all’attacco di Hamas, l’organizzazione terroristica palestinese che controlla la zona, Israele ha interrotto le forniture di elettricità a Gaza e sta bloccando l’afflusso di combustibile, acqua e beni alimentari.

“I cittadini [di Gaza, ndr] hanno bisogno di protezione”, ha dichiarato il portavoce delle Nazioni Unite Stéphane Dujarric. “Vogliamo vedere un corridoio umanitario”. Israele controlla i movimenti di persone dalla Striscia di Gaza al territorio israeliano attraverso due valichi di frontiera, Erez e Kerem Shalom, entrambi chiusi.

COSA (NON) HA FATTO HAMAS

“Gli abitanti di Gaza”, ha scritto Rettig, “sono abituati alle interruzioni e hanno una media di quattro ore di elettricità al giorno. Hamas non si è preoccupata di ripristinare l’infrastruttura elettrica a Gaza da quando è stata danneggiata nell’operazione Protective Edge del 2014, nonostante i numerosi fondi di aiuto stranieri che sono stati forniti”.

FARE DA SÉ

I residenti che possono permetterselo, suppliscono alla carenza di energia elettrica con l’autoproduzione dal gasolio e dal solare. È probabile, fa notare Rettig, che i bunker sotterranei di Hamas abbiano ancora elettricità perché nei mesi scorsi, prima dell’attacco, avranno accumulato scorte di gasolio.

CRISI ELETTRICA E CRISI IDRICA

La crisi energetica della Striscia di Gaza si collega direttamente alla crisi idrica perché l’elettricità alimenta gli impianti di dissalazione e di trattamento delle acque reflue.

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