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Come alleviare il caro bollette? Dibattito in Fratelli d’Italia

Tutte le proposte di Fratelli d'Italia contro la crisi dei prezzi dell'energia. Ecco le idee di Leo e Crosetto su extraprofitti, price cap e scostamenti di bilancio.

 

L’Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) annuncerà presto i nuovi rincari delle bollette dell’energia elettrica per il quarto trimestre del 2022. È previsto un aumento del 100 per cento rispetto alla tariffa del periodo precedente, vista la crescita del prezzo del gas naturale, la fonte più utilizzata per produrre l’elettricità e che ne fissa il prezzo.

LE ULTIME MOSSE DEL GOVERNO DRAGHI

Per mitigare l’impatto del rincaro delle bollette energetiche su consumatori domestici e imprese, lo scorso 30 giugno il Consiglio dei ministri ha stanziato 3 miliardi di euro. Il decreto Aiuti ter da 14 miliardi di euro in tutto, approvato il 16 settembre, contiene ulteriori misure contro il caro-bollette.

COSA HA DETTO BESSEGHINI (ARERA)

Il presidente dell’Arera, Stefano Besseghini, ha detto al Sole 24 Ore che il prossimo governo – probabilmente guidato da Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia – “dovrà fare un rapidissimo corso di apprendimento su quanto è stato fatto finora, perché non c’è tempo da perdere e in qualsiasi modo si voglia intervenire bisogna farlo con cognizione di causa”.

LA PROPOSTA DI LEO (FRATELLI D’ITALIA) SUGLI EXTRAPROFITTI

Intervistato dal Corriere della Sera, il responsabile del dipartimento Economia di Fratelli d’Italia, Maurizio Leo, ha anticipato che il prossimo governo punterà alla riforma del decreto Aiuti ter, del quale “va riscritta la norma sugli extraprofitti cambiando la base imponibile”.

“Quella attuale”, spiega Leo, “è legata ai cicli di fatturazione e non ai ricavi, che rappresentano il vero extraprofitto dell’energia. Così com’è, si presta a ricorsi”.

COSA HA FATTO (E COSA NO) IL GOVERNO DRAGHI

Quella sui cosiddetti extraprofitti è una tassa del 25 per cento che il governo di Mario Draghi ha applicato sulle entrate registrate dalle aziende energetiche grazie all’aumento del prezzo delle materie prime (in primis il gas naturale). Più nello specifico, l’extraprofitto viene calcolato sulla base dell’incremento del saldo tra le operazioni attive e passive realizzato dal 1° ottobre 2021 al 31 aprile 2022, rispetto allo stesso periodo del 2020-2021.

Il governo contava di raccogliere 11 miliardi di euro, da spendere in misure di mitigazione del caro-bollette per i consumatori e le imprese. Con la prima rata della tassa (al 30 giugno scorso), però, dei 4,2 miliardi stimati ne è stato ottenuto circa 1.

TREGUA FISCALE PER LE CARTELLE DA 1000-3500 EURO, DICE LEO

Leo ha detto anche la “prima” priorità di un governo guidato da Fratelli d’Italia sarà il caro-bollette. Ha aggiunto che il partito non ha intenzione di procedere a uno scostamento di bilancio. Piuttosto, sostiene, “si può mettere subito mano a una tregua fiscale per le cartelle da mille a 3.500 euro. Il gettito sarebbe immediato”.

LE PROPOSTE DI CROSETTO CONTRO IL CARO-BOLLETTE

Diverse, sul tema, le idee di Guido Crosetto, cofondatore di Fratelli d’Italia, che in un’intervista a Verità & Affari spiega la sua proposta per arginare la crisi dei prezzi dell’energia e come farlo: “Recuperare i circa 40 miliardi di euro di fondi europei 2014-2020 che l’Italia non ha usato e i 25 miliardi di risorse proprie del PNRR”, senza procedere a scostamenti di bilancio.

Si tratta – aggiounge Crosetto – di cifre sufficienti a finanziare “gli interventi più urgenti” di aiuto a famiglie e aziende, “per mettere un tetto a prezzi di gas ed elettricità in attesa di scelte europee”.

È POSSIBILE UN TETTO ITALIANO AL PREZZO DEL GAS?

Crosetto sostiene che sia possibile fissare un price cap a livello italiano, simile ad esempio a quello spagnolo. Diversi analisti spiegano tuttavia che, data la situazione infrastrutturale del nostro paese, diversa da quella della Spagna e del Portogallo, un tetto al prezzo del gas sia possibile solo su scala europea.

– Leggi anche: Si può imporre un tetto al prezzo del gas? Girotondo di esperti

LA PRECISAZIONE DI CROSETTO

Crosetto è ritornato sulle sue dichiarazioni a Verità & Affari con un tweet, nel quale ha spiegato che “quando parlo di ‘tetto’ al prezzo del gas penso ad un prezzo al metro cubo fissato per i consumatori finali, aziende e cittadini, individuati puntualmente, in ordine di priorità e necessità”.

“Un tetto fissato genericamente per legge in una sola nazione”, conclude, “è impossibile”.

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