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Potassa

Il Canada sostituirà la Russia nell’esportazione di potassa per i fertilizzanti?

Nell'impossibilità di accedere alle forniture di Russia e Bielorussia, gli acquirenti di potassa si stanno rivolgendo al Canada. Nella provincia del Saskatchewan ci sono i depositi più grandi al mondo.

 

L’invasione russa dell’Ucraina ha aumentato considerevolmente il rischio di una crisi alimentare globale, come ha ricordato di recente il Global Network Against Food Crises (un’iniziativa lanciata dall’Unione europea, dalla FAO e dal Programma alimentare mondiale) nel suo ultimo Rapporto globale sulle crisi alimentari. L’Ucraina e la Russia, infatti, sono esportatrici di peso di grano e di orzo, due cereali che però, a causa della guerra e delle sanzioni, non riescono a raggiungere i mercati. Assieme alla Bielorussia, sua alleata, la Russia è poi anche una produttrice importante di fertilizzanti per l’agricoltura, ma non può venderli per via delle ritorsioni economiche applicate dall’Occidente. Per effetto della minore disponibilità, i prezzi dei fertilizzanti sono cresciuti molto.

CORSA ALLA POTASSA?

La Russia e la Bielorussia valgono insieme quasi il 40 per cento della produzione e dell’esportazione globale di potassa, un composto utilizzato nei fertilizzanti a base di potassio, impiegati principalmente per la coltivazione di mais e di soia. Nell’impossibilità di rifornirsi da Mosca e da Minsk, gli acquirenti di potassa si stanno rivolgendo ad altri paesi: al Canada, innanzitutto.

LE POTENZIALITÀ DEL SASKATCHEWAN

Bronwyn Eyre, ministro dell’Energia del Saskatchewan, una provincia del Canada occidentale, ha detto che il territorio sta attirando un “rinnovato interesse” per via dei suoi depositi di potassa, i più estesi al mondo. Eyre – riporta Bloomberg – ha dichiarato che il governo locale sta lavorando con le aziende per incoraggiare una maggiore produzione del minerale, ma ci vorrà del tempo.

LA MINIERA DI POTASSA PIÙ GRANDE AL MONDO

Il Saskatchewan possiede all’incirca 1,1 miliardi di tonnellate di ossido di potassio, un volume che il ministro Eyre considera sufficiente a soddisfare la richiesta mondiale per diverse centinaia di anni. Solo una piccola parte dei depositi è sfruttata, al momento: nella provincia ci sono dieci miniere gestite da K+S Potash Canada, Mosaic e Nutrien che l’anno scorso hanno prodotto 14,2 milioni di tonnellate di potassa, un record. Il colosso minerario BHP Group ha intenzione di sviluppare un progetto da 5,7 miliardi di dollari per aprire nel Saskatchewan la più grande miniera di potassa al mondo.

LA MOSSA DELLA NIGERIA

Non potendosi rifornire dalla Russia per via delle sanzioni, ad aprile la Nigeria ha acquistato forniture d’emergenza di potassa dal Canada. Le autorità nigeriane non hanno rivelato il valore della transazione, ma i prezzi della potassa sul mercato spot per la consegna in Africa occidentale sono del 250 per cento più alti rispetto all’anno scorso, fa sapere il portale specializzato in materie prime Argus: sopra i 1100 dollari alla tonnellata.

Di solito, scrive Reuters, la Nigeria acquista cinque carichi di potassa russa all’anno: si rifornisce esclusivamente dalla Uralkali, che non è stata sottoposta a sanzioni ma Dmitry Mazepin, il magnate russo che la controlla, sì.

I carichi provenienti dal Canada – tre in tutto – dovrebbero arrivare a giugno. La stagione della semina inizia, in alcune zone della Nigeria, a fine maggio.

I PROBLEMI DI NUTRIEN

A marzo Nutrien, l’azienda canadese di fertilizzanti attiva nella produzione di potassa in Saskatchewan, aveva annunciato un aumento della produzione di potassa di 1 milione di tonnellate, portandola a 15 milioni in tutto. Non potrà espanderla ulteriormente, però, nonostante la richiesta del mercato: per accrescere l’output è infatti necessario aumentare il numero di macchine attive nei siti, fare manutenzione e valutare tutti i rischi alla sicurezza.

Il Canada già fornisce agli Stati Uniti quasi tutta la potassa utilizzata nel paese, e non sarà in grado di colmare il gap tra domanda e offerta mondiale creatosi con l’isolamento economico di Russia e Bielorussia.

Nutrien ha detto di stare aumentando anche la produzione di azoto per i fertilizzanti, facendo leva sul più basso costo del gas naturale in Nordamerica rispetto all’Europa. Nel 2021 la Russia è stato il paese che ha esportato più prodotti azotati al mondo.

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