skip to Main Content

Lukashenko Intelligence

Petrolio, tlc, potassa e non solo. Ecco come l’Ue colpisce la Bielorussia

L'Unione europea ha imposto sanzioni verso i due settori principali dell'economia della Bielorussia, un mese dopo il dirottamento del volo Ryanair. Tutti i dettagli

 

Ieri l’Unione europea ha imposto una serie di sanzioni contro la Bielorussia per il caso – avvenuto un mese fa – del dirottamento del volo Ryanair e dell’arresto del giornalista di opposizione Roman Protasevich.

SANZIONI SULLA POTASSA E I PRODOTTI PETROLIFERI

Le sanzioni europee vanno innanzitutto a colpire i due settori principali dell’economia bielorussa, dai quali il regime del presidente Alexander Lukashenko, al potere dal 1994, dipende per le entrate di valuta straniera.

Bruxelles ha preso infatti di mira le esportazioni di potassa (o cloruro di potassio: è un composto chimico utilizzato nei fertilizzanti, di cui Minsk è un grande produttore) e di prodotti petroliferi raffinati (Minsk lavora il petrolio grezzo che riceve a prezzi di favore dalla Russia, di cui è alleata). Ad aprile gli Stati Uniti avevano applicato sanzioni verso nove società petrolchimiche bielorusse, inclusa la statale Naftan.

Tra i prodotti petrolchimici menzionati rientrano gli oli di petrolio, i minerali bituminosi diversi dal greggio, i gas di petrolio e di altri idrocarburi gassosi, la vaselina, la paraffina, varie cere di petrolio o di lignite, i coke di petrolio.

Le sanzioni europee si applicheranno ai contratti realizzati dopo il 25 giugno.

SANZIONI LIMITATE?

Bruxelles ha messo al bando gli scambi di due varietà di potassa – quella con tenore in potassio al 40 per cento o meno, e quella con tenore superiore al 62 per cento – che nel 2020 hanno rappresentato circa il 20 per cento delle vendite bielorusse di questo composto nel territorio dell’Unione europea.

Come nota Bloomberg, le sanzioni non si applicano tuttavia a Belaruskali, la società statale di fertilizzanti che è la più grande produttrice di potassa nel paese e la seconda a livello globale: controlla da sola il 20 per cento del mercato mondiale. L’anno scorso Belaruskali ha ottenuto 2,4 miliardi di dollari dal commercio di potassa: le spedizioni verso l’Unione europea rappresentano però solo l’8 per cento; il grosso degli scambi si dirige verso la Cina, l’India e il Brasile.

DIVIETO DI ACCESSO AL PORTO DI KLAIPEDA

D’altra parte, le restrizioni imposte dall’Europa al trasferimento di potassa bielorussa implicano che Minsk non potrà accedere al porto di Klaipeda, in Lituania, sul mar Baltico: da qui passa il 97 per cento delle esportazioni di potassa della Bielorussia (circa 9,7 milioni di tonnellate all’anno). Il regime di Lukashenko non dispone di vere alternative.

RESTRIZIONI AL TABACCO E AI FINANZIAMENTI

Le sanzioni restringono anche il commercio europeo verso la Bielorussia di beni utilizzati per l’ottenimento di prodotti a base di tabacco (filtri, cartine, macchinari): un mossa pensata per danneggiare la grande fabbrica di sigarette di Grodno.

È inoltre vietato per gli enti europei di fornire copertura finanziaria al governo bielorusso e alle agenzie statali.

La Banca europea per gli investimenti bloccherà i pagamenti previsti dagli accordi già esistenti legati a progetti nel settore pubblico bielorusso. Mentre gli stati membri dell’Unione dovranno provvedere a limitare il coinvolgimento di Minsk nelle banche di sviluppo multilaterale di cui fanno parte.

DIVIETO DI ESPORTAZIONE DI TECNOLOGIE

Le sanzioni europee vietano la vendita, diretta o indiretta, il trasferimento o l’esportazione in Bielorussia di tutta la componentistica e i software utilizzati per il monitoraggio di Internet e le intercettazioni telefoniche, oltre che quelle tecnologie “duali” (dual-use) utilizzate sia per scopi civili che militari.

Nel documento europeo si parla, a questo proposito, di apparecchiature per la gestione delle intercettazioni; per il controllo delle radiofrequenze; per le interferenze di reti e satelliti; per il riconoscimento e il trattamento vocale; di apparecchiature di intercettazione e controllo IMSI, MSISDN, IMEI e TMSI; di software per l’estrazione di dati da computer o da dispositivi collegabili alla rete.

LA RISPOSTA DELLA BIELORUSSIA

Il governo bielorusso ha dichiarato che le sanzioni europee “rasentano una dichiarazione di guerra economica”.

La Bielorussia non è un mercato di primaria importanza per l’Europa, anche se per il suo territorio passa una parte del gas naturale russo che arriva nel continente.

Back To Top