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Bayer

Bayer-Monsanto si fondono, tra grandi piani e grandi timori

Dalla fusione Bayer-Monsanto nasce una società leader mondiale nel settore dei pesticidi e delle sementi biotech. Agricoltori preoccupati per eventuale rialzo dei prezzi Monsanto, colosso americano di biotecnologie agrarie, ha ceduto. L’azienda, dopo 4 mesi di corteggiamento, ha accettato l’offerta di Bayer, colosso tedesco di chimica e farmaceutica, che sborsa, in contanti, la cifra record…

Dalla fusione Bayer-Monsanto nasce una società leader mondiale nel settore dei pesticidi e delle sementi biotech. Agricoltori preoccupati per eventuale rialzo dei prezzi

Monsanto, colosso americano di biotecnologie agrarie, ha ceduto. L’azienda, dopo 4 mesi di corteggiamento, ha accettato l’offerta di Bayer, colosso tedesco di chimica e farmaceutica, che sborsa, in contanti, la cifra record di 66 miliardi di dollari (è la maggior acquisizione estera mai realizzata da un’azienda tedesca ).

Il colosso tedesco pagherà 128 dollari per azione, in rialzo rispetto ai 127,50 dollari messi sul piatto una settimana fa. Se si guarda alla proposta iniziale di acquisto, fatta a maggio 2016, a 122 dollari per azione, il prezzo finale è lievitato di circa il 5%. Bayer prevede che l’operazione inciderà in positivo sull’utile per azione a partire dal primo anno pieno dopo la chiusura, prevista entro la fine del 2017, ed è convinta di realizzare sinergie su costi e vendite per 1,5 miliardi di dollari, a partire dal terzo anno pieno dopo la chiusura dell’accordo.

Grazie alla fusione, la nuova Bayer sarà protagonista del cosiddetto «agribusiness», controllando il 24% del mercato dei prodotti per la chimica e il 30% di quello delle sementi. Numeri davvero importanti.

Fusione Bayer-Monsanto: serve l’Ok dell’Antitrust

La fusione Bayer-Monsanto, a dirla tutta, non è ancora cosa fatta. Bisogna attendere, infatti, il via libera dell’Antitrust americano, ma Bayer ha fatto sapere di avere ricevuto «segnali incoraggianti dopo i contatti iniziali avuti» con chi dovrà decidere. Werner Baumann, ceo del gruppo tedesco, ha anche affermato di non veder “alcun impedimento”. In caso di stop dell’autorità di regolamentazione, Bayer verserà una penale che può arrivare a 2 miliardi.

Non solo. Tra gli altri nodi da sciogliere anche quello della leadership del gruppo che uscirà dalla fusione.

Fusione Bayer – Monsanto: quali le conseguenze?

Come dicevamo, l’unione delle due aziende darebbe vita ad una società leader mondiale nel settore dei pesticidi e al più grande fornitore al mondo di semi delle colture e dei geni.

Non solo. Un eventuale accordo tra i due colossi dell’industria agrochimica, infatti, andrebbe a “indebolire i processi decisionali democratici a vantaggio delle multinazionali”, come riportato dal settimanale tedesco Der Spiegel. Ricordiamo che il trattato eliminerebbe alcune differenze normative che esistono tra Unione europea e Stati Uniti, modificando gli standard di qualità e sicurezza a cui fino ad oggi l’Europa si è ispirata.

Monsanto: chi e cosa ha acquistato Bayer?

MonsantoNata a St. Louis,in Missouri, nel 1901 dal veterano dell’industria farmaceutica John Francis Queeny, Monsanto è famosa per essere stata la promotrice, nel mondo, delle sementi Ogm. Oggi il 94% delle coltivazioni di soia e il 92% di quelle del mais sono varianti di sementi biotech. Ma è proprio questa sua caratteristica ad essere uno degli aspetti controversi che Bayer prende in carico. La necessità di vendere di Monsanto, infatti, nasce dal rallentamento di questo business: con i prezzi dei raccolti scivolati ai minimi, gli agricoltori americani faticano a reggere i costi delle sementi biotech.

Monsanto è anche proprietaria di Roundup, un diffuso erbicida a base di glifosato, sostanza sotto esame per effetti potenzialmente dannosi sulla salute.

E ancora. Il colosso americano di bioetcnologie agrarie è stato uno dei produttori del cosiddetto Agente Arancione, una miscela di diserbanti rivelatasi letale (è stata utilizzata a tappeto nella guerra del Vietnam).

“Un matrimonio da brividi”

La fusione Bayer-Monsanto preoccupa (non poco) gli agricoltori, che temono un aumento dei prezzi, e ha scatenato diffuse polemiche negli ambienti tecnici. L’unione tra le due aziende è stata definita da Slow Food “un matrimonio da brividi”, mentre il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo, sembra preoccupato per la “posizione di monopolio” che assumerebbe la nuova realtà.

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