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Ansaldo Energia

Tutti i piani del nuovo vertice di Ansaldo Energia

Dopo la ricapitalizzazione, il nuovo amministratore delegato promette che Ansaldo Energia espone piani e auspici. E spiega la sua strategia focalizzata sulle turbine a gas

 

Dall’1 aprile Ansaldo Energia, la società genovese di impianti energetici, ha un nuovo amministratore delegato: è Fabrizio Fabbri, con una lunga esperienza nel settore (è stato per molti anni dirigente nel gruppo General Electric), che ha sostituto Giuseppe Marino, passato a Hitachi Rail Global.

COME PROCEDE LA RICAPITALIZZAZIONE DI ANSALDO ENERGIA

Nella prima conferenza stampa, Fabbri ha ringraziato Cassa depositi e prestiti per la ricapitalizzazione. Per garantire la ripartenza della società dopo un 2022 estremamente negativo (risultato netto in perdita per 559 milioni di euro), la Cassa garantirà infatti un aumento di capitale da 580 milioni. CDP Equity controlla Ansaldo Energia con una quota dell’88 per cento.

La prima parte, da 230 milioni, di questa operazione di aumento di capitale è arrivata; ne seguiranno un’altra entro fine anno e poi una terza, nonché ultima, all’inizio del 2024. Fabbri promette che di ricapitalizzazioni in futuro non ve ne saranno più – quella attuale non è la prima, peraltro – e che Ansaldo Energia imparerà a farcela senza l’aiuto dello stato. “L’azienda che ha ricevuto i soldi oggi è la stessa che ha creato la necessità di avere questi soldi. Dobbiamo generare cassa”, ha dichiarato l’amministratore delegato, come riportato dal quotidiano genovese Il Secolo XIX.

IL PIANO DI FABBRI PER LE TURBINE A GAS

La strategia di Fabbri per la ripresa di Ansaldo Energia fa leva sul core business, ovvero sulle turbine a gas, utili anche in un contesto di transizione ecologica: il gas naturale è il meno emissivo dei combustibili fossili e può servire sia alla sostituzione della capacità maggiormente inquinante (il carbone), sia all’accompagnamento delle fonti rinnovabili intermittenti fintantoché non saranno completati i lavori di aggiornamento (sistemi di accumulo, inverter) delle reti elettriche.

Fabbri dice di voler “moltiplicare per tre” l’obiettivo di vendita di turbine a gas: punta a piazzare quindici di questi macchinari ogni anno per i prossimi tre anni, anziché quattro o cinque. “Credo che questo sia il numero necessario”, spiega, “per stabilizzare il gruppo e generare cassa, utile ad andare avanti e a fare nuovi investimenti”.

COSA FARÀ ANSALDO ENERGIA SU NUCLEARE E “TECNOLOGIE VERDI”?

Il piano industriale al 2027 prevede lo sviluppo delle unità Green Tech e Nucleare di Ansaldo Energia, le due meglio allineate al processo di decarbonizzazione.

Quanto alle tecnologie per l’energia nucleare, Fabbri l’ha definito “un business stabile”, ma l’azienda sta lavorando “all’estero” perché “in Italia un eventuale ritorno è lontano”, vista la rinuncia a questa fonte dopo il referendum del 1987 (benché ci siano partiti – Azione e la Lega, in particolare – che spingono per una sua reintroduzione).

Lo scorso marzo Ansaldo Energia ha firmato un accordo di cooperazione industriale sul nucleare accordo con la compagnia elettrica francese EDF. L’obiettivo dell’intesa, si leggeva, “è quello di sfruttare immediatamente l’esperienza del settore nucleare italiano, guidato da Ansaldo Nucleare, per sostenere lo sviluppo dei nuovi progetti nucleari del Gruppo EDF, e allo stesso tempo aprire un dibattito sul possibile ruolo del nuovo nucleare nella transizione energetica dell’Italia”.

Quanto invece alle tecnologie verdi, ambito di interesse dell’unità Green Tech, Fabbri ha ammesso che “stiamo ancora selezionando le tecnologie sulle quali investire”.

CHE FINE FARANNO I CINESI?

La ricapitalizzazione avrà anche l’effetto di diluire la partecipazione in Ansaldo Energia della compagnia elettrica cinese Shanghai Electric, che passerà dal 12 per cento a meno dell’1 per cento. Shanghai Electric non aveva aderito nemmeno al precedente aumento di capitale dell’azienda genovese, riducendo la propria quota dal 40 al 12 per cento.

Non saranno invece riviste le due joint venture con Shanghai Electric: il mercato cinese contribuisce ai ricavi di Ansaldo Energia con “80 milioni di euro l’anno, tra componenti tecnologici e service“, dice Fabbri.

L’ACCORDO CON LE BANCHE

Parte dei 580 milioni garantiti da Cassa depositi e prestiti verranno impiegati per ripagare alle banche, entro il primo trimestre dell’anno prossimo, un’obbligazione da 350 milioni.

NIENTE CASSA INTEGRAZIONE

Fabbri ha garantito infine che “da ora fino a tutto il 2024” non si farà ricorso alla cassa integrazione, da lui considerata lo strumento “più doloroso da usare in un mercato come questo perché fa perdere flessibilità. Oggi stiamo lavorando per aumentare il numero di impianti che venderemo e per evitare la cassa, che è l’ultima arma che uno ha per salvare l’azienda”.

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