Il consiglio di amministrazione di Ansaldo Energia, la società di impianti energetici controllata da CDP Equity con l’88 per cento, ha approvato ieri il bilancio del 2022, estremamente negativo: il risultato netto è in perdita per 559 milioni di euro. Ma la ripartenza dovrebbe essere garantita dall’aumento di capitale per 580 milioni, di cui si farà carico Cassa depositi e prestiti, che fa capo a sua volta al ministero dell’Economia.
LE AVVISAGLIE
La brutta situazione economica di Ansaldo Energia non è una novità. Già nell’agosto dell’anno scorso, infatti, l’azienda aveva comunicato una perdita di 442 milioni e un indebitamento netto verso terzi di 787 milioni, spiegando che, a causa di questa “situazione di tensione finanziaria” – dovuta anche alla crisi dei prezzi e delle forniture di gas del 2022, che ha fermato alcune commesse –, non sarebbe riuscita a raggiungere gli obiettivi stabiliti nel bilancio e a realizzare il suo piano industriale.
CHI RICAPITALIZZERÀ ANSALDO?
Il consiglio di amministrazione ha convocato, per fine giugno, l’assemblea straordinaria degli azionisti, dedicata alla proposta di aumento di capitale. L’operazione riguarderà l’emissione di 1.817.839.905 azioni ordinarie, a un prezzo di 0,31906 ciascuna, più l’annullamento di 11.250 azioni proprie senza riduzione del capitale sociale.
Sembra sempre più probabile che sarà soltanto Cassa depositi e prestiti a farsi carico della ricapitalizzazione da 580 milioni. L’altro grande azionista di Ansaldo Energia – la compagnia elettrica cinese Shanghai Electric, che possiede una quota del 12 per cento – non sembra infatti avere intenzione di partecipare. Del resto Shanghai Electric non aveva aderito nemmeno al precedente aumento di capitale della società genovese, riducendo la propria quota dal 40 per cento all’attuale 12 per cento.
TUTTI I RISULTATI DI ANSALDO ENERGIA NEL 2022
Nel 2022 i ricavi di Ansaldo Energia sono ammontati a 1,2 miliardi, con un calo di quasi 254 milioni su base annua. L’EBITDA è negativo per 46,1 milioni e inferiore di 206,5 milioni rispetto all’anno prima. Negativo anche il risultato netto, per 559 milioni (-583,3 milioni rispetto al 2021).
È cresciuto invece, di 193 milioni, l’indebitamento netto, superando 1 miliardo di euro.
NUOVO AD E NUOVO PIANO INDUSTRIALE
Lo scorso marzo Cassa depositi e prestiti ha designato un nuovo amministratore delegato per Ansaldo Energia: Fabrizio Fabbri, già dirigente di General Electric e di EthosEnergy, che opera nello stesso settore dell’azienda genovese.
A lui è stato affidato il nuovo piano industriale 2022-2027, che poggia su quattro obiettivi prioritari: la razionalizzazione delle attività dell’unità New Units, dedicata ai nuovi contratti di turbine a gas; l’aumento della quota di ricavi proveniente dall’unità Service; lo sviluppo di Ansaldo Green Tech e Ansaldo Nucleare (le due controllate più allineate al processo di transizione alle fonti low-carbon); la focalizzazione sulle dinamiche di cassa.
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L’ACCORDO CON LE BANCHE
Nel consiglio di amministrazione di ieri si è discusso anche della sottoscrizione degli accordi con le banche per l’estensione al 2027 dei finanziamenti e per la sottoscrizione di una nuova linea di credito con garanzia SACE (società del ministero dell’Economia che si occupa, appunto, di assicurazione dei crediti).
Nel complesso, Ansaldo Energia possiede linee per cassa da 450 milioni.