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Ansaldo Energia

Cosa ci sarà nel nuovo piano industriale di Ansaldo Energia (Cdp)

Cassa depositi e prestiti si prepara al nuovo aumento di capitale di Ansaldo Energia, subordinato però al piano industriale del 10 novembre: il focus sarà sulle turbine a gas e sugli impianti nucleari. Ecco cosa sappiamo delle commesse Enel e del ruolo delle banche

Nei giorni scorsi Cassa depositi e prestiti ha versato 50 milioni di euro come ultima parte del piano (risalente al 2020) di aumento di capitale da 300 milioni di Ansaldo Energia, la società di impianti energetici che controlla con l’88 per cento delle quote.

In tutto CDP ha stanziato 800 milioni per Ansaldo Energia, ma il nuovo impegno finanziario – si parla infatti di un altro aumento di capitale da 250-300 milioni – è subordinato a due condizioni. La prima riguarda il nuovo piano industriale della società, che pare verrà pubblicato il 10 novembre. La seconda condizione, invece, è relativa all’accordo con le banche (Intesa Sanpaolo, UniCredit, Carige, BPM e alcune banche estere) per la ristrutturazione del debito.

I RISULTATI NEGATIVI

Ad agosto Ansaldo Energia ha comunicato dati negativi per il primo semestre del 2022, con un risultato economico in perdita per 442 milioni di euro e un indebitamento netto verso terzi di 787 milioni. La società spiegò che non sarebbe riuscita a raggiungere gli obiettivi economici stabiliti nel bilancio 2022 e a realizzare il suo piano industriale per via della “situazione di tensione finanziaria”.

LE LINEE GUIDA DEL NUOVO PIANO DI ANSALDO ENERGIA

Il consiglio di amministrazione, dunque, approvò le linee guida di un nuovo piano industriale volto ad “assicurare il rilancio industriale e finanziario” della società, individuando quattro obiettivi prioritari: la razionalizzazione delle attività dell’unità di business New Units (quella dedicata ai nuovi contratti di turbine a gas); l’aumento della quota di ricavi proveniente dall’unità Service; lo sviluppo di Ansaldo Green Tech e Ansaldo Nucleare (le due controllate più allineate al processo di transizione alle fonti a basse emissioni) “anche attraverso possibili joint venture e partnership industriali nel panorama nazionale e internazionale”; la focalizzazione sulle dinamiche di cassa.

L’ACCORDO CON WESTINGHOUSE

Secondo Il Secolo XIX, il nuovo piano industriale di Ansaldo Energia farà leva innanzitutto sulle turbine a gas, da riconvertire in futuro alla gestione dell’idrogeno, un combustibile a zero emissioni. Verrà dedicata un’attenzione particolare anche agli impianti nucleari, da costruire però all’estero: di recente la società ha firmato un accordo di collaborazione con la compagnia statunitense Westinghouse Electric (che punta a costruire reattori in Polonia) e sta portando avanti un progetto con Federacciai per la realizzazione di un impianto in Slovenia.

TRA CARBONE E NUCLEARE

Il Messaggero scrive invece che il nuovo piano industriale punta a “riconverti[re] la mission” di Ansaldo Energia, che in precedenza si basava sulla conversione a gas di tre centrali a carbone di Enel: quelle di Brindisi, di Civitavecchia e di La Casella. Viste le difficoltà di approvvigionamento di gas e le necessità di garantire la sicurezza energetica italiana – bruciando, eventualmente, carbone -, però, i lavori agli impianti si sono fermati.

“Ansaldo Energia dispone anche della tecnologia sul nucleare: che fare?”, si domanda il quotidiano. “Sarà il nuovo governo a dover dare indicazioni precise in materia”.

COSA SAPPIAMO DELLA NUOVA MANOVRA

La nuova manovra dovrebbe prevedere un allungamento di tre-cinque anni delle scadenze, per dare respiro alla ripresa della società, e una modifica dei tassi. Le banche coinvolte nell’operazione potrebbero inoltre dover fornire una garanzia sul nuovo aumento di capitale a fronte dell’uscita dall’azionariato della compagnia elettrica cinese Shanghai Electric, che possiede il 12 per cento di Ansaldo Energia.

Leggi anche: Cdp ricapitalizzerà Ansaldo Energia. Parola di Ansaldo Energia

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