Ansaldo Energia, società di impianti energetici controllata da Cassa depositi e prestiti e partecipata da Shanghai Electric, ha comunicato ieri i dati finanziari del primo semestre del 2022. Non sono positivi: il risultato economico è negativo per 442 milioni di euro e l’indebitamento netto verso terzi ammonta a 787 milioni.
Nel 2021 Ansaldo Energia aveva registrato un utile di 32 milioni, ricavi per 1,4 miliardi ed EBITDA per 160 milioni.
LE CAUSE
Dietro al calo dei numeri c’è la crisi energetica aggravata dall’invasione russa dell’Ucraina, che ha danneggiato il business della società facendo diminuire le commesse. La propensione agli investimenti nella generazione a gas è infatti minore per via dei prezzi alti della materia prima; la bassa disponibilità di combustibile, inoltre, ha prolungato l’utilizzo delle centrali a carbone – necessarie per la sicurezza energetica in caso di interruzione delle forniture russe all’Europa – e bloccato i piani di riconversione.
IMPOSSIBILE RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI
Dato il contesto sfavorevole, Ansaldo Energia ha fatto sapere di non riuscire a raggiungere gli obiettivi economici stabiliti nel bilancio 2022 e di non poter realizzare il suo piano industriale per via della “situazione di tensione finanziaria”.
IL NUOVO PIANO INDUSTRIALE
Il consiglio di amministrazione di Ansaldo Energia, riunitosi ieri, ha dunque approvato le linee guida di un nuovo piano industriale che dovrebbe “assicurare il rilancio industriale e finanziario” della società.
Gli obiettivi prioritari sono quattro: la razionalizzazione delle attività dell’unità di business New Units, quella dedicata ai nuovi contratti di turbine a gas; l’aumento della quota di ricavi proveniente dall’unità Service; lo sviluppo di Ansaldo Green Tech e Ansaldo Nucleare – le due controllate più allineate al processo di transizione alle fonti a basse emissioni – “anche attraverso possibili joint venture e partnership industriali nel panorama nazionale e internazionale”; la focalizzazione sulle dinamiche di cassa.
LA MANOVRA FINANZIARIA
Il consiglio di amministrazione ha poi dato mandato all’amministratore delegato Giuseppe Marino di confrontarsi con i soci e gli azionisti della società – ovvero Cassa depositi e prestiti, con l’88 per cento, e la società elettrica cinese Shanghai Electric con il 12 – per trovare un accordo su una manovra finanziaria che sostenga l’attuazione del nuovo piano industriale definitivo.
Ansaldo Energia chiederà alle banche finanziatrice di sospendere al 30 giugno il calcolo di “uno o più covenants finanziari [gli accordi tra la società e i suoi finanziatori, ndr] di cui ai contratti di finanziamento a medio lungo termine” .
L’IMPATTO DEL CAPACITY MARKET ITALIANO
Ansaldo Energia ha fatto sapere che nel primo semestre del 2022, nonostante una presa ordini di 440 milioni di euro – superiore ai 290 milioni dello stesso periodo del 2021 – trainata dal comparto Service, l’unità New Units ha registrato un calo delle commesse. A pesare, dichiara la società, sono stati “soprattutto gli esiti negativi del Capacity Market italiano, che non ha assegnato capacità per le centrali sulle quali Ansaldo Energia aveva già chiuso accordi”.
TUTTI I NUMERI DEL PRIMO SEMESTRE DI ANSALDO ENERGIA
Il risultato economico di Ansaldo Energia è negativo per 442 milioni. Di questi, 390 milioni sono determinati dalla richiamata svalutazione; i rimanenti 52 milioni sono invece così distribuiti: 13 milioni di oneri non ricorrenti, 15 milioni di ammortamenti di immobilizzazioni immateriali da PPA, 23 milioni di oneri finanziari; 2 milioni di imposte.
L’indebitamento netto verso terzi ammonta a 787 milioni, rispetto ai 619 milioni di dicembre
2021. A questo dato si aggiungono 242 milioni di finanziamento soci, rispetto ai 236 milioni di fine 2021: l’incremento è determinato dal flusso di cassa operativo (143 milioni), dagli oneri finanziari (23 milioni) e dagli investimenti strategici (10 milioni).
CONVOCATI I SOCI
Il consiglio di amministrazione ha stabilito che la situazione patrimoniale di Ansaldo Energia “integra i presupposti di cui all’articolo 2446 del Codice civile”, relativo alla riduzione del capitale. Ha convocato perciò l’assemblea dei soci per il prossimo 31 ottobre.
IL TAGLIO DELLE ORE DI LAVORO
Nei giorni scorsi Ansaldo Energia aveva informato i sindacati di una possibile riduzione delle ore di lavoro nel primo e nel secondo trimestre del 2023: il taglio stimato sarà di 45mila ore, il 20 per cento del totale, in ciascuno dei due periodi considerati. Nel secondo semestre dell’anno prossimo, poi, la riduzione potrebbe farsi anche maggiore, arrivando a 100mila ore.