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Eolico

Giornata Mondiale del Vento: serve un rinnovamento dell’eolico

Il blocco delle energie rinnovabili ha provocato un aumento delle emissioni di gas climalteranti. Serve un rinnovamento del settore eolico Si celebra oggi la Giornata Mondiale del Vento, manifestazione internazionale dedicata all’energia eolica, curata in Italia dall’ANEV. Tra gli eventi inseriti nel programma delle attività, oltre al corso di formazione sull’eolico, allo spettacolo di aquiloni…

Il blocco delle energie rinnovabili ha provocato un aumento delle emissioni di gas climalteranti. Serve un rinnovamento del settore eolico

Si celebra oggi la Giornata Mondiale del Vento, manifestazione internazionale dedicata all’energia eolica, curata in Italia dall’ANEV. Tra gli eventi inseriti nel programma delle attività, oltre al corso di formazione sull’eolico, allo spettacolo di aquiloni in occasione della partenza della 31° Regata internazionale Brindisi – Corfù e ai laboratori per bambini presso Explora, Museo dei bambini di Roma, si svolgono come di consueto il Convegno istituzionale ANEV “I benefici del rinnovamento eolico – L’esperienza di altri Paesi europei e prospettive per l’Italia” presso l’Auditorium del GSE e lo spettacolo musicale “Musica sostenibile” a cura di Niccolò Fabi e Mario Tozzi, presso l’Auditorium del MAXXI.

Ad aprire il Convegno il Presidente dell’ANEV Simone Togni, che introduce così l’argomento di dibattito. “Approfondire un tema come quello del rinnovamento eolico oggi è fondamentale per consentire al settore di esprimere il suo potenziale in termini di produzione e di benefici ambientali. È emerso da recenti studi infatti che l’Italia ha aumentato nel 2015 le proprie emissioni di gas climalteranti con un incremento del 2,5% a causa principalmente del blocco delle Rinnovabili. Partendo da questi presupposti e considerata la fase di stallo normativo è difficile ipotizzare che al 2020 si riesca a traguardare l’obiettivo dei 12.680 MW eolici installati previsti dal PAN, che tradotto sarebbero oltre 750 MW di nuove installazioni nei prossimi cinque anni. Il rinnovamento del parco eolico esistente, insieme alle nuove realizzazioni, consentirebbe di non perdere quegli impianti che sono ormai giunti a fine vita e che presentano le caratteristiche migliori per qualità del vento e accessibilità, dando la possibilità di migliorare il sito dal punto di vista paesaggistico (riducendo il numero di aerogeneratori), dal punto di vista tecnologico e della produzione”.

 

“Il rinnovamento del parco eolico italiano può portare benefici tanto all’economia che all’ambiente: fino a 2,1 miliardi € all’anno” sostiene Alessandro Marangoni CEO di Althesys “Lo studio di Althesys stima che un adeguato programma di revamping degli impianti esistenti (circa 2 GW hanno più di dieci anni) potrebbero dare 4,5 GW di potenza in più, riducendo al contempo gli impatti sul territorio. Molti i vantaggi: riduzione del prezzo dell’elettricità, minori emissioni, minor uso di suolo, miglioramenti paesaggistici, significative ricadute sull’economia e sull’occupazione. Diversamente si perderà un patrimonio importante: 3,2 GW verranno meno al 2032 in assenza di opportune politiche a favore del rinnovamento dell’eolico. Servono semplificazioni autorizzative, rimozione dei vincoli normativi esistenti e misure mirate a sostegno del revamping, come già avvenuto in altri Paesi”.

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L’eolico non è necessariamente in contrasto con il Paesaggio e va assolutamente respinto l’assioma secondo cui le istanze di tutela dell’Ambiente e di tutela del Paesaggio sarebbero, in questo settore, divergenti e antinomiche. Non si può non rilevare tuttavia il sussistere di criticità significative, derivanti fondamentalmente dalla disordinata disseminazione di impianti sul territorio senza idonei e coordinati criteri di localizzazione a cui spesso assistiamo, con modalità che rendono assai difficoltosa la necessaria considerazione degli effetti cumulativi, e pressoché inapplicabile qualsiasi criterio di inserimento paesaggistico; occorre sicuramente aggiornare e integrare le ‘Linee guida’ di cui al DM 10 settembre 2010, ma anche riflettere sui limiti del più generale quadro normativo che regola il settore; l’assenza di adeguati indirizzi di programmazione appare tanto più eclatante nel caso degli impianti eolici off-shore, atteso che essi incidano sul demanio marittimo, e dunque in ambiti in cui sicuramente sarebbe più agevole introdurre nell’ordinamento procedure di pianificazione e di valutazione a carattere generale collocate “a monte” di quelle di autorizzazione dei singoli impianti. La ‘Giornata Mondiale del vento’ deve essere anche un’occasione per discutere senza preconcetti di queste problematiche”. Questo il commento di Roberto Banchini , Direttore del Servizio “Tutela del Paesaggio” della Direzione Generale Archeologia, Belle arti e Paesaggio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.

“Lo sviluppo dell’eolico è fondamentale sia per rendere il mix energetico ancora più efficiente, che per sostenere lo sviluppo tecnologico delle tante aziende coinvolte in questa filiera. Ora dobbiamo impegnarci ad incentivare il rinnovamento del parco eolico, soprattutto con provvedimenti normativi e regolamentari chiari e sbloccando l’eolico off- shore così come avviene in tantissimi Stati”. afferma Ignazio Abrignani vicepresidente della Commissione Attività produttive della Camera dei Deputati.

“Il vento è una delle più promettenti fonti di energia pulita. L’eolico, infatti, è l’energia e la tecnologia più matura e sostenibile tra le rinnovabili e può contare su spazi di innovazione tecnologica particolarmente interessanti” questo è il messaggio inviato dall’On. Chiara Braga della Commissione Ambiente della Camera che pone l’accento su alcuni aspetti come quelli paesaggistici, ambientali e faunistici, di cui l’ANEV si occupa da sempre stringendo Protocolli d’Intesa con le Associazioni ambientaliste e imponendo ai propri associati Protocolli come quello di Monitoraggio su eolico e fauna. “Per quanto riguarda l’impatto ambientale dell’eolico sull’ambiente, invece, va sottolineato che si tratta più che altro di un impatto visivo. Un impatto che va in ogni caso ridotto, anche mitigando l’effetto sui corridoi di passaggio dei volatili, individuando con cura i siti in cui realizzare parchi eolici, utilizzando pale di dimensioni più contenute e puntando, dove possibile, sull’eolico off-shore”.

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Interviene anche Terna, sulle questioni relative alla rete elettrica, per voce di Stefano Conti. “In soli dieci anni l’eolico ha superato i 9.000 MW di potenza già installata e oggi l’energia dal vento è pari a un quarto del consumo delle famiglie italiane: una crescita che ha richiesto ingenti interventi di sviluppo sulle reti di trasmissione, per integrare e sfruttare pienamente le diverse fonti e gestirne in sicurezza i flussi. Terna ha già investito 10 miliardi di euro in infrastrutture e continuerà a lavorare anche in futuro, con soluzioni e tecnologie sempre più innovative, per far sì che la rete elettrica rappresenti un vettore di crescita delle fonti rinnovabili”.

“In uno scenario fortemente caratterizzato dalla presenza di generazione da fonti rinnovabili aleatorie è estremamente importante poter approvvigionare le risorse essenziali per il buon funzionamento del sistema elettrico anche da soggetti sino ad ora considerati non rilevanti o passivi.” Afferma Clara Poletti, Capo Dipartimento per la Regolazione dell’AEEGSI “L’apertura del mercato a questi soggetti non è più una chimera ma anzi costituisce uno dei cardini della riforma del servizio di dispacciamento, volto a consentire una maggiore responsabilizzazione e partecipazione al mercato da parte della produzione da fonti rinnovabili e della domanda. Un significativo passo per l’integrazione delle diverse fonti nel settore elettrico”.

“Il nostro Paese” spiega Filippo Bernocchi, delegato ANCI a Energia e Rifiuti “ha acquisito negli anni un considerevole know how tecnologico che garantisce al settore dell’eolico ulteriori margini di crescita. A livello locale è essenziale mettere a servizio della comunità le esperienze acquisite, consolidare le iniziative di carattere socio-culturale e prevedere specifiche attività di informazione e partecipazione dei territori rispetto ai progetti di rinnovamento del parco eolico. A tal proposito l’ANCI è stata tra le firmatarie, insieme a E2i, Enel Green Power, ERG Renew, Falck Renewables, IVPC e Legambiente, della ‘Carta per il rinnovamento eolico sostenibile’, un documento che si fonda sulla continuità e sulla trasparenza nel rapporto con il territorio, le istituzioni e le comunità locali. In questo modo abbiamo assunto un concreto impegno per un percorso evolutivo nel settore eolico, per far sì che queste iniziative diventino non solo progetti industriali concretamente percorribili, ma anche esempi di crescita sostenibile con l’intento di ridurre le barriere attualmente esistenti”.

È intervenuto anche Luciano Barra, Capo della segreteria tecnica del Dipartimento energia del MiSE.

L’impegno per uno sviluppo sostenibile basato su eolico e rinnovabili è al centro anche dello spettacolo serale organizzato dall’ANEV “Musica sostenibile”, presso l’Auditorium del MAXXI di Roma, a cura di Niccolò Fabi e Mario Tozzi. “Non abbiamo aspettato che finissero le pietre per uscire dall’età della pietra. Non dobbiamo aspettare che finisca il petrolio per uscire dall’era degli idrocarburi. Possiamo e dobbiamo farlo ora, risparmiando, diventando più efficienti e utilizzando le energie rinnovabili, pulite e infinite” Un artista e uno scienziato, sullo stesso palco, con una chitarra e con le parole: raccontano la medesima storia, mettendo insieme la pancia con la testa, l’emozione con la riflessione.“Perché la memoria si trasmetta e non si cancelli. Una storia di aria nuova e di vento, di società sostenibili ed equilibrate. Perché questa è una buona idea da cui ripartire. Visto che siamo ancora in tempo per cambiare”.

L’ANEV oggi celebra insieme al GWEC, Global Wind Energy Council, e al settore eolico tutto, il traguardo del milione di posti di lavoro raggiunti. La crescita registrata dal settore eolico a livello globale nell’ultimo anno infatti ha influito del 5% sull’occupazione, giungendo a 1.1 milioni di addetti del settore (dato IRENA, Renewable Energy and Jobs – Annual Review 2016). Il GWEC, sottolinea oggi, in occasione della Giornata Mondiale del Vento, il valore dei benefici socio – economici generati dal settore eolico, in aggiunta ai benefici ambientali e di produzione di energia pulita: la capacità del settore di ridisegnare il nostro sistema energetico, di decarbonizzare l’economia, di costruire nuovi settori industriali e di creare posti di lavoro.

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