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Vodafone Iliad

Vodafone dice no a Iliad e dirà sì a Fastweb?

Ecco le ultime novità su Vodafone Italia. Fatti, numeri e scenari

Il matrimonio tra le attività italiane di Vodafone e Iliad non s’ha da fare.

La multinazionale delle tlc britannica guidata da Margherita Della Valle ha rifiutato l’offerta di Iliad per unire le attività dei due gruppi in Italia. Lo ha annunciato la società francese in una nota prima dell’apertura dei mercati in cui precisa il rigetto dell’offerta migliorativa.

L’ultima proposta di Iiad, a seguito di quella presentata il 18 dicembre, era di creare una joint venture al 50% ciascuno che attribuiva alle attività di Vodafone in Italia un enterprise value di 10,45 miliardi e a Iliad di 4,25 miliardi. Inoltre l’operatore francese, a differenza della prima proposta, non avrebbe avuto nessuna call option a suo favore.

Senza dimenticare che già gennaio 2022 Iliad aveva offerto 11,25 miliardi di euro per acquistare Vodafone Italia, rifiutata dalla multinazionale britannica. E anche questo secondo tentativo è andato in fumo. Il gruppo francese di telecomunicazioni — che si è espanso in Italia, diventando il quarto operatore di tlc del paese in termini di abbonati — ha comunicato dunque che proseguirà a questo punto la sua strategia di crescita come operatore autonomo.

Da parte sua Vodafone Italia ha confermato l’interruzione delle trattative con Iliad, precisando che prosegue invece il confronto con altri soggetti. Lo riferisce un portavoce del gruppo sottolineando che “a dicembre abbiamo comunicato che stiamo esplorando opzioni con diverse parti in Italia. Abbiamo interrotto le discussioni con Iliad, mentre continuano le interlocuzioni con altre parti”.

Uno di questi era un potenziale accordo con Fastweb, unità italiana dell’elvetica Swisscom, che al momento non conferma né smentisce ripetendo “no comment”.

Non resta che attendere il 5 febbraio, giorno della diffusione dei conti trimestrali del gruppo Vodafone, per saperne di più circa l’interesse di Swisscom o di altri-

Tutti i dettagli.

LA COMUNICAZIONE DI ILIAD SUL RIFIUTO DI VODAFONE

Quindi Iliad non ce l’ha fatta neanche questa volta a consolidare le attività italiane con Vodafone.

A seguito dell’offerta del 18 dicembre 2023, l’operatore francese aveva presentato una ulteriore miglior offerta per la fusione di iliad Italia e Vodafone Italia in una società di nuova costituzione (NewCo), ma Vodafone ha rifiutato questa nuova offerta.

RIFIUTATA LA PROPOSTA MIGLIORATIVA

Nello specifico, la società francese aveva dichiarato lo scorso dicembre di aver presentato a Vodafone una proposta per la fusione delle unità italiane, una mossa che avrebbe combinato la sua base di consumatori in rapida crescita con la forza dell’azienda britannica negli affari in un mercato altamente competitivo.

Iliad ha aumentato la sua offerta di 100 milioni di euro portandola a 6,6 miliardi di euro in contanti, e Vodafone ha ricevuto anche 2 miliardi di euro di prestito soci. Iliad avrebbe ricevuto 400 milioni di euro in contanti – 100 milioni di euro in meno di quanto inizialmente proposto – e anche 2 miliardi di euro di prestito azionario.

LA STRATEGIA DELL’OPERATORE GUIDATO DA LEVI

Oggi la compagnia transalpina mette nero su bianco di ritenere che l’offerta presentata fosse “la migliore business combination possibile a vantaggio del mercato e del settore delle telecomunicazioni italiani”. Pertanto, iliad Italia guidata da Benedetto Levi (nella foto) proseguirà la propria strategia stand-alone basandosi sul suo eccellente track record: oltre 10,5 milioni di utenti mobile dal suo lancio a maggio 2018; leader di mercato per crescita netta di utenti tra i 5 principali operatori di rete fissa; più di 1,0 miliardo di euro di ricavi nel 2023 con un OFCF a livelli di pareggio.

Quindi Iliad continuerà a “rafforzare la propria posizione in Italia e a perseguire con determinazione la conquista di quote di mercato in tutti i segmenti”, conclude la nota.

FASTWEB IN POLE PER VODAFONE ITALIA?

Come sembra dai rumors e sentiment tra gli addetti ai lavori, nel risiko delle tlc italiane potrebbe spuntarla Fastweb nella partita di Vodafone Italia.

Secondo fonti citate da Bloomberg a inizio mese, Swisscom sta valutando un’offerta per le attività italiane di Vodafone. Il possibile accordo combinerebbe il servizio di telefonia mobile di Vodafone con il vettore a banda larga in fibra di Fastweb SpA nel Paese.

“Nel chiudere la porta a Ilaid, senza che si sia materializzata un’offerta concreta con Fastweb, Vodafone prende un grosso rischio, soprattutto in vista dei risultati del gruppo attesi per lunedì 5 febbraio, quando il mercato si aspetta di conoscere novità sull’andamento della trattativa” scrive oggi Repubblica aggiungendo che “Secondo gli analisti, se Vodafone ha preso questa strada è perché è fiduciosa di potere ottenere un risultato migliore convolando a nozze con Fastweb”.

RICADUTE IN VISTA PER TIM

E sullo sfondo di queste manovre c’è anche il futuro di Tim, alle prese con lo cessione della rete al fondo statunitense Kkr.

Come notava l’analista Francis Walsingham in una recente lettera su Startmag, se Vodafone si fosse fusa con Iliad sarebbe stata infatti una bella notizia per Tim perché avrebbe significato che il mercato del mobile si consolida a tre operatori. Non solo. C’è un aspetto ancor più rilevante: si sarebbe confermato che la strategia di scorporo delle rete portata avanti dal ceo Pietro Labriola va nella giusta direzione.

Una possibile combinazione Vodafone-Fastweb sposta l’attenzione dal consolidamento nel mobile all’integrazione, visto che Fastweb, pur se presente nel mobile, è il terzo operatore di telefonia fisso in Italia dopo Tim e Open Fiber e ha una rete nazionale in fibra ottica che si estende per oltre 30.000 chilometri.

IL COMMENTO DELL’ESPERTO DI TLC SU UNA POSSIBILE COMBINAZIONE VODAFONE-FASTWEB

Come si muoveranno i regolatori?

Parlando a livello teorico, “dal punto di vista antitrust non vi sono ostacoli di principio alle fusioni tra operatori fissi e mobili, poiché l’aggregazione riguarda due mercati considerati ancora distinti, sebbene complementari. In altre parole, il rischio che si formi una posizione dominante è residuale, salvo che l’analisi antitrust si soffermi su segmenti specifici in cui aziende interessate sono leader (ad esempio wholesale, B2B, IoT, cloud). Il precedente europeo attualmente più significativo è quello della fusione di Vodafone Germania con Liberty Global, operazione autorizzata nel 2019 con condizioni”, ha commentato a Radiocor Innocenzo Genna, avvocato ed esperto di tlc.

IL TEMA DELL’AGGREGAZIONE IN SENO A BRUXELLES

Più complesso, secondo Genna, “è il tema dell’aggregazione tra operatori mobili, dove comunque non vi sono divieti di principio ma si è creata, negli ultimi anni, una prassi prevalente dell’antitrust europeo volta a imporre la cessione di spettro ed infrastrutture ridondanti da parte degli operatori che si fondono a favore di un new entrant (come accaduto in Italia con l’entrata di Iliad e come sta avvenendo ora in Spagna con Digi).Tuttavia, niente esclude che, analogamente a quanto accaduto in Austria e Germania nell’era del commissario europeo Almunia (prima del 2015), una fusione possa essere invece autorizzata sulla base di una semplice concessione di accesso mobile a favore di operatori Mvno. In Italia ciò potrebbe essere facilitato dall’esistenza di un mercato Mvno particolarmente vitale con la presenza di alcuni operatori virtuali infrastrutturati ed indipendenti, ben consolidati nel mercato, quali ad esempio CoopVoce, PostePay e Vianova. Quindi, le premesse vi sono”.

Ad ogni modo, “la decisione delle autorità antitrust, in particolare della direzione Dg Comp della Commissione europea, resta un giudizio meramente tecnico, basato sulla valutazione sulla contendibilità del mercato e la sussistenza di condizioni che consentano al mercato, anche dopo la fusione, di essere competitivo e così di stimolare innovazione ed investimenti”.

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