skip to Main Content

Multa Iliad

Che cosa cambierà con la fusione Vodafone-Iliad in Italia

Le società di telecomunicazioni Vodafone e Iliad sono in trattative per fondere le attività in Italia. Fatti, numeri e analisi

 

Fusione in arrivo per Vodafone e Iliad in Italia?

Le discussioni tra le due società tlc sono in corso, hanno riferito fonti vicine alla questione a Reuters. La britannica Vodafone e la francese Iliad starebbero studiando modi per raggruppare le rispettive attività in Italia così da ridurre la concorrenza e aumentare i margini.

Fonti hanno detto a Reuters che Iliad sta lavorando con la banca d’investimento Lazard sui piani strategici per il paese. Proprio domani l’operatore parigino farà il suo debutto nella banda larga fissa in Italia.

Sempre Reuters rileva che un accordo creerebbe un colosso delle tlc con una penetrazione del mercato mobile (unico mercato in cui Iliad è attivo) di circa il 36% e ricavi combinati di quasi 6 miliardi di euro.

“La concorrenza sulle tariffe e il piano di Tim per separare rete e società dei servizi spingono per un consolidamento del settore” scrive Repubblica. Le discussioni arrivano infatti mentre Tim sta ancora valutando l’opa di 10,8 miliardi di euro del fondo statunitense Kkr.

Finora le dirette interessate non hanno commentato.

Tutti i dettagli.

LA POSIZIONE DI ILIAD ITALIA

Iliad non aveva fatto mistero di voler intraprendere la via del consolidamento. Proprio lo scorso 13 gennaio, il numero uno di Iliad Italia, Benedetto Levi, ha dichiarato che l’azienda francese era aperta all’acquisto di un operatore rivale.

“Se un’azienda, in tutto o in parte, si renderà disponibile sul mercato, la valuteremo senza alcun preconcetto”, aveva detto al Sole 24 Ore.

E QUELLA DI VODAFONE

Anche Vodafone è dello stesso avviso.

Come ricorda Reuters, il 17 novembre, il capo di Vodafone, Nick Read, aveva affermato che il consolidamento era necessario in Europa, in particolare in Italia, Spagna e Portogallo, dove “tutti i giocatori stanno soffrendo”.

I PIANI DI ILIAD

Negli ultimi mesi Iliad, guidata dal fondatore miliardario Xavier Niel, ha esaminato le opzioni per espandersi ulteriormente in Italia. Oggi l’operatore è presente solo sul mobile, segmento dove conta 8,5 milioni di abbonati. Ciò corrisponde a una quota di mercato superiore al 10%.

Niel, che ha fondato Iliad nel 1990 e siede nel consiglio di Kkr come amministratore indipendente, vuole dominare il mercato frammentato delle telecomunicazioni italiane dove ha iniziato un’aggressiva guerra dei prezzi nel 2018, quando Iliad ha fatto la sua prima incursione in Italia.

L’INGRESSO NEL MERCATO FISSO

Nel frattempo, domani Iliad presenterà la sua offerta ultrabroadband nel fisso. Come sottolinea il Sole 24 Ore, “per l’avvio la telco userà la rete Open Fiber per poi aggiungere in un secondo momento anche quella di Fibercop (Tim-Kkr-Fastweb)”.

LA PENETRAZIONE NEL MERCATO MOBILE TRICOLORE

Secondo l’ultimo Osservatorio Agcom, Vodafone ha una penetrazione del mercato del 28,5% tra i clienti di telefonia mobile. Iliad ha una quota di mercato mobile di circa il 7,7%. Insieme supererebbero il leader di mercato Tim (al momento con un market share del 28,8%).

FATTURATI A CONFRONTO

Dal punto di vista dei ricavi, Vodafone ha un fatturato annuo di circa 5 miliardi di euro in Italia mentre Iliad (molto più piccola) ha registrato un fatturato annuo di 674 milioni di euro nel 2020. Tuttavia, nel terzo trimestre del 2021 la società francese ha riportato in Italia una crescita del fatturato del 21% rispetto all’anno precedente, per 207 milioni di euro.

OBIETTIVO CONSOLIDAMENTO

Da tempo i dirigenti del settore invocano il consolidamento delle telecomunicazioni da quattro a tre operatori così da sbloccare sinergie di costo e aumentare i margini tagliando il numero esistente di operatori mobili in Italia, vale a dire Tim, Vodafone, WindTre e Iliad.

“Secondo gli esperti il matrimonio in Italia avrebbe un grande senso industriale, soprattutto in vista di un cambio storico del quadro competitivo e del lancio dei servizi 5g: quando Tim avrà separato la rete dai servizi, e tutti gli operatori potranno competere ad armi pari e alla stessa tariffa sul fisso, avere una buona rete commerciale e una folta base clienti sia sul fisso che sul mobile farà la differenza” sottolinea Repubblica.

“Unire le forze è considerato dunque un imperativo. Un primo assaggio c’è stato a fine 2021 con la fusione cui stanno lavorando Tiscali e Linkem (quest’ultima sarà l’azionista di controllo con il 62%)” sottolinea il Sole 24 Ore. Il 30 dicembre cda di Tiscali, società tlc sarda con la maggior copertura di Fibra a disposizione in Italia fondata da Renato Soru, e Linkem Retail, società interamente posseduta da Linkem Spa, hanno approvato il progetto di fusione per incorporazione di Linkem Retail in Tiscali. Linkem è il primo operatore negli accessi a banda larga con le tecnologie wireless (Fwa).

GLI OSTACOLI DA SUPERARE

Tuttavia, la via non è prima di ostacoli. Fra tutti il semaforo verde dell’Antitrust europeo.

Qualsiasi fusione richiederebbe infatti l’approvazione normativa da parte dell’Italia e della Commissione europea. E come rammenta Reuters, finora gli sforzi per ridurre il numero di operatori da quattro a tre all’interno degli Stati membri dell’Unione Europea non hanno avuto grande successo.

Nel 2016 il tentativo di Three di acquistare O2 nel Regno Unito è stato bloccato da Bruxelles. Anche se la fusione avvenuta nel 2018 tra T-Mobile e Tele2 nei Paesi Bassi ha ridato speranza al comparto.

Va ricordato che proprio Iliad ha fatto il suo ingresso nel mercato italiano grazie alla fusione di Wind e 3 Italia di CK Hutchison per creare WindTre. Per ottenere l’accordo iniziale attraverso la Commissione Europea, i due hanno deciso di vendere asset alla società francese.

IL COMMENTO DEGLI ANALISTI DI EQUITA SIM

Se confermata da parte di Vodafone e Iliad la possibilità di combinare le rispettive attività italiane “sarebbe una notizia molto positiva per il settore in quanto si assisterebbe a un consolidamento da 4 a 3 operatori infrastrutturati nel mobile e probabilmente a una minore aggressività di Iliad nel fisso”, ha commentato oggi Equita Sim ripresa da MF. La società è “convinta che il regolatore possa approvare l’operazione, nonostante un atteggiamento opposto ai tempi del deal tra Wind e 3, visto l’atteggiamento meno rigido emerso più recentemente da parte sua e della Corte di Giustizia Europea”.

LE CONSIDERAZIONI DI MEDIOBANCA

“Sicuramente, ha aggiunto Mediobanca Securities, — come riporta MF — un deal del genere, se confermato, “sarebbe un punto di svolta per l’industria italiana delle telecomunicazioni. La concorrenza nel mercato della linea fissa è in aumento, poiché nuovi attori continuano a entrare in attesa dell’arrivo di Iliad. In un contesto così difficile, notiamo che gli operatori in Europa chiedono il consolidamento del settore e un approccio più favorevole al regolatore europeo. Stati Uniti, Cina e India”, ha osservato ancora la banca d’affari, “hanno tre player ciascuno sul mercato, alcuni paesi europei ne hanno fino a cinque”.

Back To Top