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economia

Ferrovie, energia, metalli: ecco gli accordi previsti tra Cina, Serbia e Ungheria

Terminata la visita in Francia, il presidente della Cina Xi Jinping è arrivato in Serbia e successivamente si recherà in Ungheria: Belgrado conta di firmare trenta accordi, Budapest almeno sedici. Tutti i dettagli.

Dopo una visita di due giorni in Francia, durante la quale si è riunito con il presidente Emmanuel Macron e ha concluso molti accordi (principalmente sulle batterie e sulle infrastrutture), il presidente della Cina Xi Jinping è atterrato martedì notte a Belgrado, in Serbia: si tratta della seconda tappa del suo viaggio in Europa che si concluderà in Ungheria.

IL CONTESTO POLITICO

In Serbia e in Ungheria Xi troverà degli ambienti senza dubbio più amichevoli della Francia, dove – nonostante i contratti e i memorandum siglati – Macron ha dichiarato di volere maggiore reciprocità nei rapporti commerciali con Pechino. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha detto a Xi che Bruxelles è pronta a utilizzare tutti gli strumenti in suo possesso per difendere le economie dell’Unione se la Cina non garantirà un accesso equo al proprio mercato.

L’Ungheria però si sta avvicinando parecchio, economicamente e politicamente, alla Cina; quanto alla Serbia, Belgrado e Pechino sono unite da sentimenti anti-Nato che risalgono al bombardamento statunitense dell’ambasciata cinese nella capitale serba, venticinque anni fa. In un articolo pubblicato sul quotidiano serbo Politika, Xi ha scritto che non “dimenticherà mai” quell’episodio, che provocò la morte tre giornalisti cinesi.

TRENTA ACCORDI TRA CINA E SERBIA?

Stando al governo serbo, la visita di Xi porterà alla firma di numerosi accordi bilaterali, forse trenta. I dettagli non sono noti ma è probabile che si tratti di progetti infrastrutturali, incluso quello della ferrovia ad alta velocità tra Belgrado e Budapest, in Ungheria. La Cina potrebbe inoltre investire nell’estrazione di rame, un metallo necessario alla realizzazione di cavi per il trasporto dell’elettricità.

Nel 2023 Cina e Serbia hanno firmato un accordo di libero scambio. Tra le aziende cinesi attive nel paese ci sono il gruppo minerario Zijin, la produttrice di pneumatici Linglong e il costruttore di elettrodomestici Hisense.

COSA FARÀ LA CINA IN UNGHERIA

Dopo la Serbia, Xi andrà in Ungheria: gli investimenti diretti cinesi nei due paesi ammontano a più di 15 miliardi di dollari.

A detta del ministro degli Esteri ungherese, Péter Szijjarto, la visita di Xi – dalla durata di tre giorni – porterà alla firma di almeno sedici accordi bilaterali, che potrebbero arrivare a diciotto: si parla di progetti sulle ferrovie, le strade e l’energia, inclusa una possibile collaborazione sul nucleare.

Il ministro Szijjarto ha invece negato che Xi si recherà nella città di Pécs, nell’Ungheria meridionale, per annunciare un investimento della casa automobilistica Great Wall Motor. Rimanendo nel settore automotive, però, la casa cinese BYD ha in programma uno stabilimento a Seghedino, mentre CATL intende costruire una fabbrica di batterie dal valore di 7,6 miliardi di dollari.

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