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Tutto sul consiglio nazionale della Fabi

Fabi: si chiude il consiglio nazionale, focus su risiko banche

 

Più di 1.000 dirigenti sindacali, tra delegati e osservatori. Cinque giorni di lavori, dibattiti, tavole rotonde sul settore bancario italiano ed europeo, ai quali hanno partecipato gli amministratori delegati dei principali gruppi bancari, i vertici dell’Abi e di Federcasse, esponenti della politica.

Si chiudono oggi il 126 Consiglio nazionale e la 11a Conferenza d’organizzazione della Fabi, che si sono svolti a Milano, al Palazzo del Ghiaccio. Un doppio evento che è coinciso con la ripresa del cosiddetto risiko bancario: proprio le aggregazioni, infatti, sono stati uno dei temi centrali al centro dei confronti nei quali si eè parlato, tra altro, di occupazione, digitale, smart working ed Europa.

L’appuntamento a Milano è stato aperto da un video per raccontare gli ultimi due anni. Un cartone animato, diventato la sigla dei cinque giorni, col quale la Fabi ha ripercorso gli avvenimenti principali: la battaglia di Greta Thunberg per l’ambiente, l’assalto a Capitol Hill e la rivolta dei sostenitori di Donald Trump, la campagna del movimento attivista internazionale Black lives matter, la morte di Diego Armando Maradona, lo storico viaggio di Papa Francesco in Iraq, il rover Perseverance su Marte, l’aggressione alla sede della Cgil a Roma, la disperata fuga dei profughi afgani Kabul, il nuovo Ponte costruito a Genova dopo il crollo del Morandi, le medaglie d’oro alle Olimpiadi di Tokyo di Gianmarco Tamberi e Marcell Jacobs, la vittoria della nazionale di calcio a Euro 2020, l’affermazione dei Maneskin agli Mtv Awards, il premio Nobel per la fisica a Giorgio Parisi.

“Due anni nei quali il mondo è stato sconvolto dalla pandemia: gli italiani si sono distinti per la serietà e la loro responsabilità, trasformandosi in un esempio su scala internazionale. Le lavoratrici e i lavoratori delle banche non hanno mai smesso di lavorare, hanno continuato quotidianamente a supportare la clientela, sia famiglie sia imprese. Le agenzie bancarie non hanno mai chiuso e i 300.000 addetti del settore sono stati sempre in prima linea, diventando fondamentali per sostenere il Paese”, sottolinea una nota.

“Il Consiglio nazionale e la Conferenza d’organizzazione hanno gettato le basi per un solido domani con l’obiettivo di gestire tutti i cambiamenti in atto nel settore bancario a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori bancari. Basi solide su cui costruire, basi forti su cui investire, basi innovative a cui affidare il nostro futuro”. Così il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, nel suo discorso di chiusura al 126/mo Consiglio nazionale e alla 11/a Conferenza d’organizzazione della Fabi. “Abbiamo la forza, la capacità e le competenze per gestire il profondo, imminente cambiamento, ma le banche devono comportarsi con trasparenza e lealtà altrimenti ci metteremo di traverso”, ha aggiunto Sileoni nel suo intervento. Al doppio appuntamento a Milano hanno preso parte più di 1.000 dirigenti sindacali, tra delegati e osservatori. Cinque giorni di lavori, dibattiti, tavole rotonde sul settore bancario italiano ed europeo, ai quali hanno partecipato gli amministratori delegati dei principali gruppi bancari, i vertici dell’Abi e di Federcasse, esponenti della politica.

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