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Mbda

Tutte le novità dell’integrativo di Mbda sulle politiche di inclusione

L'intervento di Fabio Bernardini, coordinatore nazionale Mbda Fim Cisl

La Commissione Nazionale Pari Opportunità di Federmeccanica, Assistal, Fim, Fiom e Uilm sta promuovendo, per il mese di novembre, “GENERIamo Cultura”, una campagna di sensibilizzazione presso le aziende, sul tema della prevenzione delle molestie nei luoghi di lavoro e della violenza di genere, finalizzate allo sviluppo della cultura del rispetto della dignità della donna.

Tra i contenuti dell’integrativo di Mbda spa, la cui trattativa è ancora in corso, abbiamo strutturato un percorso, con la definizione e la sigla tecnica degli accordi sulla formazione e sulle politiche di inclusione, che renda tangibile e concreto l’impegno su tali importanti tematiche.

Il comune denominatore dei due accordi è la centralità della persona da realizzarsi attraverso una concreta declinazione dei principi di sviluppo della formazione e delle politiche di genere con campagne di formazione per la sensibilizzazione contro la discriminazione, le molestie e la violenza di genere a tutela della persona, ma anche attraverso il miglioramento delle tutele previste dall’attuale normativa di legge, per le vittime oggetto di violenza di genere.

Come Fim riteniamo qualificante aver dedicato un capitolo specifico all’interno dell’integrativo attraverso la definizione di norme che trattano, con puntualità ed attenzione, gli aspetti inerenti le politiche di inclusione e di rispetto della persona, permettendo così di realizzare strumenti per lavorare su iniziative specifiche inerenti tutti i temi che riguardano la violenza, la discriminazione di genere e le molestie sul luogo di lavoro.

Pilastro dell’accordo è la definizione degli obiettivi del comitato Paritetico per l’inclusione, Pari Opportunità e Rispetto della Persona con l’innovativo tema di definire pariteticamente, strategie e modalità di reinserimento, anche attraverso percorsi formativi ad hoc, a seguito di assenze lunghe delle “vittime di genere”.

Abbiamo anche concordato il riconoscimento di tre mesi di congedo aggiuntivo, rispetto a quanto previsto dalla normativa di legge e dalle tutele previste dal CCNL, che porta a nove mesi complessivi il congedo retribuito, nell’arco dei tre anni.

Riteniamo eticamente e socialmente importante, essere riusciti a conseguire questi risultati in un accordo aziendale che certo non scongiurano il verificarsi di eventi spiacevoli ma crea un livello di sostegno a chi subisce violenza.

Essere riusciti ad innalzare il livello di attenzione nei luoghi di lavoro su queste problematiche costituisce un importante passo in avanti anche sul piano culturale.

Quanto raggiunto non è il traguardo ma solo una tappa aggiuntiva di un viaggio che potrà concludersi solo quando si riuscirà a debellare ogni forma di violenza di genere e su questo il nostro impegno non verrà mai meno.

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