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Francia Guerra

Ecco come la Francia si prepara all’economia di guerra

Che cosa ha detto il ministro della Difesa Lecornu in conferenza stampa per fare il punto sull'economia di guerra in Francia. Possibile ricorso a poteri speciali per requisire personale, scorte o strutture per la produzione di armi o costringere i produttori a dare priorità agli ordini militari rispetto a quelli civili

Parigi à la guerre!

La Francia “non esclude” di ricorrere a requisizioni di personale, di scorte o di strumenti di produzione o di imporre alle industrie di dare priorità alle necessità militari rispetto a quelle civili per accelerare la produzione di armi e attrezzature militari. È quanto ha annunciato il ministro della Difesa Sebastien Lecornu nel corso di una conferenza stampa tenutasi il 26 marzo.

Il titolare della Difesa francese ha aggiunto che le scorte e le linee di produzione sono particolarmente tese per quanto riguarda i missili antiaerei e i proiettili di artiglieria. Il governo Macron ha spinto la sua industria degli armamenti a produrre di più e più velocemente per rifornire le forze armate francesi e sostenere la resistenza dell’Ucraina contro l’invasione russa, giunta al suo terzo anno.

“Dalle parole ai fatti? Emmanuel Macron lo ripete regolarmente: la Francia deve passare a una “economia di guerra” per sostenere l’Ucraina” commenta Le Figaro.

REQUISIZIONE DI INDUSTRIE

Il ministro della Difesa francese ha dichiarato di non escludere la possibilità di requisire alcune industrie per la produzione di armamenti. “Per la prima volta non escludo di utilizzare quello che la legge consente di fare al ministro e al delegato generale per gli armamenti – ha detto alla presenza dei Capi di Stato maggiore delle Forze armate francesi – Cioè se la situazione dei tassi di produzione di consegna non è soddisfacente di fare requisizioni, se necessario, o di far ricorso al diritto di priorità”.

Le requisizioni – “lo strumento più difficile nel nostro arsenale legale” – non sono “lo strumento a cui diamo la priorità in questo momento”, ha puntualizzato Lecornu, ma “vi dico che questo esiste perché rende le cose chiare a tutti, non ci saranno sorprese”, ha aggiunto.

Questa opzione è prevista – ha precisato Lecornu – nel caso in cui non fossero rispettati i calendari di produzione. Delle ipotesi simili “sono sul tavolo”, ha spiegato il ministro.

LA CORNICE NORMATIVA

Sempre il quotidiano francese spiega che “per giustificare queste requisizioni, il Ministro delle Forze Armate si avvale della legge sulla programmazione militare 2024-2030, promulgata in agosto. Prevede che in caso di «minaccia, attuale o prevedibile, che grava su attività essenziali alla vita della Nazione, alla protezione della popolazione, all’integrità del territorio o alla permanenza delle istituzioni della Repubblica o della natura a giustificare l’attuazione degli impegni internazionali dello Stato in materia di difesa, la requisizione di qualsiasi persona, fisica o giuridica, e di tutti i beni e servizi necessari per far fronte agli stessi può essere decisa con decreto del Consiglio dei ministri».”

LA RICHIESTA ALLE AZIENDE

Il ministro della Difesa ha aggiunto che l’utilizzo dei poteri per la requisizioni o l’imposizione di priorità nelle produzioni non sono al momento prioritari, ma è possibile che “nelle prossime settimane” sia chiesto a certe aziende industriali di avere livelli minimi di scorte, in modo da produrre più rapidamente, o di dare priorità alle commesse militari rispetto alle commesse civili.

La domanda estera di armi di produzione francese è elevata, soprattutto per i sistemi antidifesa, di artiglieria e radar esposti in Ucraina, ha osservato Lecornu, ma l’industria della difesa del paese fatica a tenere il passo. “Abbiamo perso alcuni contratti con i paesi dell’Europa dell’Est per i quali il criterio dei termini di consegna è più importante del prezzo”, ha ammesso il ministro.

RIGUARDO AI MISSILI ASTER

Nel corso della conferenza stampa, Lecornu ha fatto esplicito riferimento ai tempi lunghi di consegna del missile antiaereo Aster, prodotto dal consorzio franco-italiano che comprende Mbda e Thales, impiegati nei teatri della guerra in Ucraina ma anche nel Mar Rosso per respingere gli attacchi via drone perpetrati dagli Houthi. Per gli Aster il governo di Parigi ha già in essere una commessa relativa a 200 missili, firmata a inizio 2023 e da consegnare entro il 2026, e intende procedere con un ulteriore ordine da 200 pezzi.

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