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Primo Maggio

Case green? Occhio alle ideologie

La custodia dell'ambiente non può diventare il pretesto di una ideologia che non considera i reali bisogni dei cittadini italiani. L'intervento di Suor Anna Monia Alfieri.

Partiamo con una premessa fondamentale: sono assolutamente d’accordo con i temi legati alla custodia dell’ambiente. Anzi, come religiosa, per me l’ambiente è il creato, impronta di Dio creatore. Figurarsi se sono temi che non mi interpellano! Il rapporto uomo-creato (l’uomo, ricordiamolo, è una creatura) deve essere improntato alla responsabilità e al rispetto per chi vive la mia epoca e per chi vivrà le epoche successive.

L’AMBIENTE, LA RESPONSABILITÀ E LE IDEOLOGIE

Al cuore sta sempre il senso di responsabilità. È un tema quello dell’ambiente, quindi, prettamente educativo, perché implica una dimensione alta del vivere improntata alla responsabilità.

Tuttavia, come sempre avviene, non dobbiamo trasformare l’idea in ideologia: rispetto alla questione delle case green, e delle relative normative europee, mi sorgono alcune domande: da dove arriveranno i soldi? Come le fasce più povere della popolazione potranno sostenere le spese di adeguamento? E le case popolari? Tra l’altro, essendo il territorio italiano a rischio sismico, le spese per la messa in sicurezza di interi territori sono enormi. Chi se ne farà carico?

Con la crisi che stiamo vivendo, crisi legata alle conseguenze della guerra  in corso nel cuore dell’Europa, denunciamo da mesi l’aumento dei poveri, tra famiglie monoreddito, anziani, genitori separati, aumento dei tassi di interesse dei mutui: paradossalmente noi contribuiamo a creare le condizioni per la povertà, imponendo determinati costi alle famiglie italiane la cui unica certezza rimane quella di avere un tetto sopra la testa.

Le politiche europee, pertanto, non devono essere imposte senza tenere conto delle specificità legate alla nostra società e alla nostra economia, diversa, lo sappiamo, da regione a regione. Fondamentale il ruolo del Governo Italiano nel fargliele capire in quel confronto costruttivo che fortifica l’Europa e fa sentire i cittadini accompagnati e sostenuti nella ricerca del bene individuale e collettivo.

L’AMBIENTE E LE ALTRE PRIORITÀ

Nella situazione di oggi le famiglie hanno il peso del rincaro dei costi del carburante, dell’energia, dei generi di prima necessità: la casa green non è forse avvertita da tutti come una priorità. È necessario, quindi, tenere tutto insieme il presente e il futuro.

Allora, davanti a tutto questo, non possiamo fare altro che invitare la politica italiana ed europea ad una operazione di realtà: la custodia dell’ambiente non può diventare il pretesto di una ideologia (un nuovo business?) che non considera i reali bisogni dei cittadini italiani.

Lavoro, cultura, scuola, pace: ecco i temi che devono occupare le agende della politica. E l’ambiente sarà il primo a beneficiarne, sempre che al centro sia posta la persona, semplicemente.

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