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Primo Maggio

Cop27, l’educazione alla natura e al clima parte dalla scuola

Il parere di suor Anna Monia Alfieri, esperta di politiche scolastiche e Cavaliere al Merito della Repubblica, sulla Cop27 e il ruolo dell'Italia nel promuovere politiche e prassi nella difesa del creato, della natura e del clima

 

Corresponsabilità nella difesa del creato, della natura e del clima, che va insegnata sin da piccoli a scuola. È Suor Anna Monia Alfieri, Cavaliere al Merito della Repubblica, volto noto della televisione e paladina delle scuole paritarie a parlare all’Adnkronos in occasione della Cop27 sottolineando che “la Conferenza sul clima è un’importante occasione di riflessione su quello che sta accadendo e che accadrà al nostro pianeta. Ritengo che anche questo argomento debba rientrare nel grande tema della responsabilità, individuale e collettiva”.

“Condivido pienamente i richiami di Papa Francesco: il rispetto per la natura non può essere disgiunto dal ruolo che ciascuno di noi sente di avere nei confronti dell’altro. Se l’altro è avvertito come elemento da sfruttare, – ha aggiunto Suor Anna Monia Alfieri – se non ho a cuore il destino di chi vive ora accanto a me e di chi verrà dopo di me, è inevitabile che la natura sia la prima a farne le spese. Le sue risorse, infatti, non potranno che essere sfruttate nella prospettiva del qui e ora. Se, al contrario, ognuno di noi si sente corresponsabile di chi vive questa nostra epoca, indipendentemente dal luogo in cui si trova, e vivrà nelle epoche successive, sarà altrettanto inevitabile che si creino un’attenzione e una sensibilità a tutto ciò che riguarda la tutela del creato e, conseguentemente, del clima”.

“Questa dimensione della corresponsabilità va educata, va instillata nel cuore dei giovani e degli uomini del nostro tempo, dalla famiglia e dalla scuola – ha sottolineato Suor Anna Monia Alfieri -. Molto può fare quest’ultima: non solo nel proporre comportamenti concreti, quali la raccolta differenziata (giustissima prassi educativa, non voglio essere fraintesa) ma, in particolar modo, nel creare un humus culturale, una forma mentis di attenzione e di tutela responsabile dell’altro tale che faccia apparire come naturali e scontati tutte le dinamiche di cura per la natura e gli uomini che vi sono immersi”.

“E, in fin dei conti, il grido di Paolo VI nella ‘Populorum progressio’, è il tema di tanti documenti del magistero dei pontefici che sono venuti dopo di lui, è argomento carissimo a Papa Francesco. Allora la cura dell’ambiente non deve essere trasformata né in una moda che fa acquisire popolarità né in una nuova ideologia: essa deve essere un’idea che va ricercata e attuata da tutti, ognuno per la propria parte, ognuno per il proprio campo di azione – ha continuato Suor Anna Monia Alfieri. – È ovvio che la scuola, la scuola libera, la scuola autonoma svolge e svolgerà sempre più un ruolo importante, perché sarà il luogo dove i giovani, dai nove mesi ai diciannove anni saranno formati all’idea della responsabilità, una responsabilità agita in tutti i campi dell’esperienza umana”.

Suor Anna Monia Alfieri ha concluso con “un particolare saluto e un affettuoso augurio alla Presidente Giorgia Meloni che rappresenterà il nostro Paese nell’importante consesso: sono sicura che la sua presenza contribuirà a ribadire, se mai ce ne fosse il bisogno, la volontà dell’Italia di dare il proprio contributo ideale e fattivo nel promuovere politiche e prassi efficaci a favore del creato. Difendere la natura significa difendere la vita dell’uomo sulla Terra”.

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