Toshiba, conglomerato giapponese concentrato in particolare sull’elettronica, ha annunciato la cancellazione di quattromila posti di lavoro in Giappone.
LA RISTRUTTURAZIONE VOLUTA DAI NUOVI PROPRIETARI
I tagli rientrano nel piano di ristrutturazione della compagnia dopo l’acquisizione da parte di un consorzio guidato da Japan Industrial Partners (JIP), una società di private equity con sede a Tokyo. L’operazione, dal valore di 13 miliardi di dollari, ha portato anche alla revoca delle negoziazioni in borsa dei titoli di Toshiba.
PROBLEMI DI REPUTAZIONE
I tanti licenziamenti comunicati potrebbero – come scrive Reuters – non giovare alla già cattiva reputazione in cui sono tenuti i fondi di private equity in Giappone, spesso soprannominati hagetaka, “avvoltoi”.
Nemmeno la reputazione di Toshiba, comunque, è buona: la compagnia è stata coinvolta in un grosso scandalo fiscale nel 2015 e poi, due anni dopo, nell’episodio di bancarotta di una propria sussidiaria; nel 2021, inoltre, un’inchiesta ha scoperto che Toshiba era collusa con il ministero del Commercio giapponese, intenzionato a evitare che i soci stranieri guadagnassero un’influenza maggiore sulla società, considerata strategica perché attiva nei settori dell’energia nucleare e della difesa.
COSA FARÀ TOSHIBA
I quattromila licenziamenti equivalgono al 6 per cento della forza-lavoro di Toshiba in Giappone. La compagnia ha spiegato anche che sposterà i propri uffici da Tokyo a Kawasaki (una città a ovest della capitale) e che punta a raggiungere un margine di profitto operativo del 10 per cento nel giro di tre anni.
LE ALTRE AZIENDE CHE LICENZIANO
Non solo Toshiba: negli ultimi mesi diverse aziende giapponesi hanno annunciato licenziamenti, come Konica Minolta (stampanti e fotocopiatrici), Shiseido (cosmetici) e Omron (elettronica).