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Toshiba

Perché i fondi bistrattano lo spezzatino di Toshiba

Toshiba ha detto di volersi dividere in due società, non più tre: molti azionisti non sono contenti. Ecco perché

 

Toshiba in subbuglio.

Il conglomerato giapponese Toshiba, concentrato in particolare sull’elettronica, ha detto di avere intenzione di dividersi in due società, non più in tre.

L’OPPOSIZIONE DEI FONDI SPECULATIVI

Tuttavia, scrive Reuters, il piano verrà probabilmente osteggiato dai fondi speculativi stranieri. Molti di loro sono contrari a qualsiasi tipo di scorporo, e anzi preferirebbero che l’azienda – la cui reputazione è stata intaccata da uno scandalo fiscale nel 2015 e dalla bancarotta di una sua sussidiaria due anni dopo – rinunciasse alla quotazione.

COSA PREVEDE IL PIANO DI TOSHIBA

Il piano di ristrutturazione di Toshiba prevede lo scorporo dell’unità legata ai dispositivi elettronici e di quella che si occupa dei power chip. In precedenza, avrebbe voluto separarsi in tre aziende: una dedicata dall’energia e alle infrastrutture, una ai dispositivi elettronici e una ai chip di memoria flash.

E AGLI AZIONISTI?

Toshiba vuole anche aumentare la quota degli utili distribuita agli azionisti, portandola da 100 a 300 miliardi di yen (2,6 miliardi di euro) nel giro di due anni.

Dopo l’annuncio, le sue azioni sono cresciute dell’1,6 per cento in Giappone, dove è quotata.

LE PAROLE DEL CEO

L’amministratore delegato del conglomerato, Satoshi Tsunakawa, ha spiegato che il nuovo piano di ristrutturazione è più semplice del precedente e permetterà di risparmiare denaro e di facilitare le partnership con altre aziende.

AGGIRATO IL CONFRONTO CON GLI AZIONISTI?

“Non abbiamo modificato il piano per evitare il confronto con gli azionisti”, ha aggiunto Tsunakawa.

La ristrutturazione proposta da Toshiba verrà sottoposta al voto degli azionisti in un vertice generale straordinario convocato per il prossimo marzo; la soglia di approvazione è stata fissata al di sopra del 50 per cento.

Alcuni investitori sospettano che il nuovo piano sia stato pensato per aggirare una votazione che avrebbe richiesto il voto favorevole di due terzi degli azionisti, e non della metà. E questo perché gli scorpori devono essere approvati da due terzi degli azionisti qualora il valore degli asset che vengono distaccati dalla società madre sia maggiore di un quinto rispetto al totale.

Toshiba ha negato questa ricostruzione, sostenendo che anche una sua divisione in tre parti avrebbe richiesto l’approvazione dei due terzi degli azionisti.

I RAPPORTI CON GLI STRANIERI E CON IL GOVERNO GIAPPONESE

Toshiba ha una storia burrascosa con i suoi azionisti stranieri, che insieme possiedono quasi il 30 per cento della compagnia.

Nel 2021 un’indagine condotta su richiesta degli azionisti ha scoperto che Toshiba era collusa con il ministero del Commercio giapponese, intenzionato a evitare che i soci stranieri guadagnassero un’influenza maggiore sulla società. Il governo di Tokyo considera Toshiba un’azienda strategica per via delle sue tecnologie per la difesa e l’energia nucleare.

I PROGRAMMI DI TOSHIBA SU ASCENSORI, POS E CHIP

Oggi Toshiba ha annunciato di voler dare inizio al processo di vendita della sua unità dedicata agli ascensori e all’illuminazione, e aggiunto di non considerare più Toshiba Tec – che realizza POS e fotocopiatrici – come un core business.

Toshiba ha anche intenzione di cedere la propria quota (del 40,6 per cento) di Kioxia, azienda che produce chip di memoria e che – su richiesta del conglomerato – dovrebbe procedere con un’offerta pubblica iniziale (IPO) a breve.

Toshiba venderà la quasi interezza della sua quota (60 per cento) nella propria divisione specializzata in sistemi di condizionamento alla statunitense Carrier Global per 870 milioni di dollari.

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