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Gubitosi Fibercop

Tim, tutte le ultime mosse di Gubitosi su nomine, Open Fiber e Persidera

Cosa è successo e cosa si è detto nel consiglio di amministrazione di Tim tenutosi il 6 maggio 2019

La riorganizzazione di Tim voluta da Luigi Gubitosi che a novembre scorso è subentrato ad Amos Genish, prende sempre più forma. Nomine, nuovi incarichi e nuove prospettive (si pensi alla possibile unificazione della rete con Open Fiber) e nuovi accordi, come quello sul 5G siglato con la concorrente Vodafone.

LA NUOVA NOMINA

Nel consiglio di amministrazione della società, riunitosi ieri 6 maggio 2019, è stato sancito il cambio della guardia alla direzione finanziaria dell’ex Telecom Italia: Giovanni Ronca sostituirà Piergiorgio Peluso, che resta comunque nel gruppo come coordinatore dei progetti speciali in cantiere (l’integrazione delle reti Tim-OpenFiber).

CHI E’ GIOVANNI RONCA

Ronca, laureato in Economia all’Università di Torino, ha iniziato la carriera nel 1996 in Exor come analista finanziario per poi lavorare nel Gruppo Fiat dove ha ricoperto diverse posizioni nel dipartimento finanziario, lavorando con Gubitosi. Dal 2004 al l 2007 è stato membro del team guidato dall’allora amministratore delegato Sergio Marchionne.

Successivamente, Ronca è stato co-responsabile della rete commerciale bancaria di UniCredit in Italia e membro del comitato esecutivo della banca fino al 31 marzo 2019. Dal 2014 al 2016 ha ricoperto il ruolo di responsabile delle attività di UniCredit per il Nord e il Sud America.

Ronca entra in Telecom da subito, a diretto riporto dell’ad, e dal prossimo 17 giugno sostituirà Peluso nella carica di direttore finanziario, ha comunicato la società.

I VECCHI CAMBI DI GUARDIA

Ronca è solo l’ultima pedina della nuova Tim di Gubitosi. Nelle scorse settimane, infatti, il consiglio d’amministrazione di Tim Brasil ha eletto presidente Nicandro Durante e ceo Pietro Labriola al posto di Joao Cox e Sami Foguel. Mario Di Mauro, ex direttore Innovation & Customer Experience di Tim, è il nuovo amministratore delegato di Telecom Italia Sparkle.

Ad entrare nel gruppo Tim per volontà di Gubitosi è stato anche Luciano Sale, nuovo Responsabile human resources & organizational development. Tra le new entry nel gruppo anche Antonio Barbato che dal 1 febbraio ricopre il ruolo di Judicial Authorities Services (Barbato ha lavorato nei Servizi). La nuova Tim di Gubitosi ha anche costituito la funzione Chief Revenue Office, affidandola a Lorenzo Forina.

Dal 1 febbraio 2019 Alessandro Picardi (gia in Rai proprio con Gubitosi) è il nuovo responsabile Public Affairs, al posto dell’avvocato Francesco Russo.

Tra le vecchie nomine (quelle avvenute a gennaio) c’è quella di Carola Bardelli cui è stata affidata la funzione Investor Relations. A Simone Cantagallo, Gubitosi ha affidato la funzione Institutional Communication, mentre Carlo Nardello è il nuovo Chief Strategic Development & Transformation Office (qui i dettagli).

L’ACCORDO CON VODAFONE

Tra i principali dossier aperti sul tavolo di Gubitosi c’è anche l’accordo con Vodafone per mettere a fattor comune le torri di telefonia mobile con quelle di Inwit e condividere gli investimenti per lo sviluppo del 5G. Tutto procede come previsto ed entro fine giugno si dovrebbe arrivare a definire tutto quanto. (qui l’approfondimento di Start Magazine sul piano industriale di Gubitosi su 5G e non solo).

LA RETE UNICA CON OPEN FIBER

Continuano anche i colloqui per l’integrazione della rete Tim con quella di Open Fiber, società paritetica di Enel e Cassa Depositi e Prestiti che realizza la rete in fibra ottica. La questione non è di semplice soluzione, dal momento che bisogna conciliare gli interessi di una molteplicità di soggetti oltre che quella di far quadrare i numeri.

Mentre Cdp, che ha una quota sotto il 10% in Tim, spinge per una rete unica, Enel ha incaricato Mediobanca di valutare la quota, in vista di un’operazione straordinaria come quella della fusione.

PERSIDERA

In occasione del consiglio di amministrazione della società è stato anche fornito un aggiornamento sulle trattative per la valorizzazione di Persidera, la società che detiene cinque mux (canali tv per il digitale terrestre), ed è stata confermata la volontà di finalizzazione della cessione.

F2i, come riporta il Sole 24 Ore, ha messo sul piatto 240 milioni per il 100% di Persidera, ma non risulta ancora risolta la questione Gedi che, col 30%, gode di una sorta di diritto di veto oltre che della prelazione ed ha incarico la partecipazione all’equivalente di 305 milioni.

L’INDIPENDENZA DEI CONSIGLIERI ROSCINI E SABELLI

Il board, poi, ha rivalutato l’indipendenza dei consiglieri Dante Roscini e Rocco Sabelli, in relazione al rapporto di lavoro che con TIM intrattengono i rispettivi fratelli, confermandola a maggioranza, con un’astensione (De Puyfontaine) e un voto contrario (l’ex ad Genish), ha scritto il Sole 24 Ore.

LA POSIZIONE DI ELLIOTT

La riunione è stata anche l’occasione per discutere la valutazione effettuata dal collegio sindacale, secondo cui il socio Elliott eserciterebbe un’influenza notevole sulla società. Per il consiglio di amministrazione, come spiega una nota dell’azienda, anche sulla scorta dell’istruttoria svolta dal comitato parti correlate, tale affermazione non è condivisibile. Dunque, a maggioranza e con tre astensioni (Genish, De Puyfontaine e l’indipendente Moretti), il cda non ritiene trattare Elliott come “parte correlata”.

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