Non conosce soste il dibattito economico e giornalistico su Tim dopo l’ingresso della Cassa depositi e prestiti nel capitale dell’ex Telecom Italia.
Se è ormai acclarato che la mossa della Cdp controllata dal Tesoro è di fatto a sostegno del fondo Elliott che cerca di contrastare e scalzare Vivendi dal comando di Tim (anche se la motivazione ufficiale di Cdp non sostiene questo è differisce dalle frasi dei ministri del governo Gentiloni, come ha sottolineato Michele Arnese su Start Magazine), e anche questo ha provocato polemiche, a suscitare il maggior dibattito fra addetti ai lavori ed editorialisti è lo scenario di una rete unitaria nazionale frutto della fusione dell’asset di Tim con la rete in fibra che sta realizzando Open Fiber, la società controllata da Enel e Cdp.
Ad animare l’ultimo dibattito effervescente sui social è stato Franco Debenedetti, già senatore Pd e manager, ora editorialista ed esponente del pensatoio liberista Istituto Bruno Leoni (i cui esponenti non sono apparsi troppo concordi su una presa di posizione del Foglio, come ha raccontato Start Magazine). Debenedetti, con un commento sul Sole 24 Ore, ha biasimato il progetto del governo di puntare a una rete unica, sottolinenando anche critiche alla prospettiva di una public company per Tim e stigmatizzando quindi, di fatto, il progetto del fondo americano e difendendo Vivendi.
Nella discussione su Twitter si è inserito anche il presidente di Open Fiber, Franco Bassanini, per replicare ad alcuni commenti di Debenedetti sullo stato finanziario della società di Enel e Cassa depositi e prestiti. Bassanini ha risposto a tono. Ecco tutti i tweet più significativi dell’ultima puntata del dibattito via social.