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Taiwan

Stati Uniti e Taiwan fanno progressi sul commercio

Gli Stati Uniti e Taiwan hanno raggiunto un primo accordo per un patto commerciale "da XXI secolo". Ecco cosa significa.

Gli Stati Uniti e Taiwan hanno raggiunto un accordo sulla prima parte della loro “iniziativa commerciale per il Ventunesimo secolo”, ovvero un trattato di scambio giudicato più moderno nei contenuti rispetto a quelli passati.

IN COSA CONSISTE L’INTESA

L’Ufficio del rappresentante per il commercio, un organo che consiglia il presidente americano su questioni legate al commercio internazionale, ha spiegato che Washington e Taipei si sono accordate su tematiche come le procedure doganali, le pratiche regolatorie e il trattamento delle piccole imprese. Una volta che questo patto iniziale verrà firmato, partiranno i negoziati sulle tematiche più complicate: il commercio agricolo e quello digitale, gli standard lavorativi e ambientali, il trattamento delle società statali, la gestione delle pratiche non orientate al mercato.

ACCORDO COMPLETO ENTRO FINE ANNO?

Katherine Tai, la rappresentante per il commercio degli Stati Uniti, ha dichiarato che le due parti puntano a “concludere un accordo commerciale robusto e dagli standard elevati che affronti le sfide economiche del Ventunesimo secolo”. La controparte taiwanese, l’Ufficio delle negoziazioni commerciali, ha aggiunto che Taipei vuole concludere le trattative entro la fine del 2023.

NON È UN ACCORDO DI LIBERO SCAMBIO

Le disposizioni anti-corruzione sono state riprese dall’USMCA, il trattato di libero scambio nordamericano (Stati Uniti, Messico, Canada) succeduto al NAFTA.

L’iniziativa commerciale tra Stati Uniti e Taiwan non è invece un trattato di libero scambio, nel senso che probabilmente non modificherà i dazi sulle merci. Ma i suoi sostenitori dicono che sarà comunque utile al rafforzamento dei legami economici tra i due paesi, semplificando l’interscambio, e che migliorerà le capacità di Taiwan di resistere alla coercizione economica cinese.

COSA C’ENTRA LA CINA CON IL PATTO USA-TAIWAN

Pur essendo di fatto un paese a sé (anche se sono pochi i governi che lo riconoscono formalmente: nemmeno quello americano lo fa), Taiwan viene considerata dalla Cina una parte del proprio territorio da portare sotto il suo controllo, benché non l’abbia mai governata.

Il patto Washington-Taipei non è dunque gradito a Pechino, che lo considera una violazione della propria sovranità, tanto più che l’annuncio dell’accordo è stato dato a poca distanza dall’incontro fra la segretaria americana al Commercio, Gina Raimondo, e il suo omologo cinese Wang Wenta.

– Leggi anche: Meloni e Urso vogliono sedurre Taiwan lasciando la Via della Seta?

L’INDO-PACIFIC ECONOMIC FRAMEWORK

Le trattative bilaterali tra gli Stati Uniti e Taiwan sono iniziate lo scorso agosto, dopo che l’amministrazione di Joe Biden aveva escluso l’isola dalla sua grande iniziativa commerciale per l’Asia orientale, l’Indo-Pacific Economic Framework. Anche in quest’ultimo caso, non si tratta di un accordo commerciale tradizionale poiché non prevede riduzioni delle barriere d’accesso al mercato americano, ad esempio; è piuttosto un framework, cioè un quadro normativo che fissa degli standard elevati per lo sviluppo di intese future su settori specifici.

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