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Scaroni, Zoppini e il gran trambusto su Enel

Disfide legali in vista dell'assemblea dei soci di Enel per il rinnovo del cda del gruppo energetico. Fa sempre discutere la figura di Paolo Scaroni, candidato presidente nella lista presentata dal Mef ed emerge un attivismo ficcante del super avvocato romano Andrea Zoppini. Fatti, nomi e indiscrezioni

 

Su Enel volano botte da orbi.

Al centro del ring, oltre ai vari contendenti, c’è ancora una volta Andrea Zoppini (nella foto). Potente avvocato romano molto addentro anche nel settore bancario e istituzionale, Zoppini è il professionista che, ha scritto Reuters qualche giorno fa, ha attestato con un parere l’indipendenza di Paolo Scaroni.

Zoppini con i suoi sottilissimi e abilissimi ragionamenti giuridici prova a togliere qualche castagna dal fuoco all’ex numero uno dell’Eni. E’ noto, infatti, che Scaroni nella lista presentata dal ministero dell’Economia figura come non indipendente. Questo crea a sua volta rilevanti problemi a molti grandi fondi internazionali, per i quali votare un presidente non indipendente è quasi un atto contro natura.

Problemi ce ne sono anche per Assogestioni, che in teoria dovrebbe offrire un presidio di indipendenza ma si ritroverebbe a votare per Scaroni (non indipendente) come presidente Enel (qui l’approfondimento di Start Magazine sul caso Assogestioni).

Per Zoppini, l’indipendenza di Scaroni non è l’unico fronte aperto. Infatti, come ha scritto il Sole 24 ore, “Zoppini ha preso carta e penna e ha scritto una lettera alla Consob per segnalare anomalie informative sulle decisioni prese dai proxy in vista dell’assemblea dei soci Enel”.

Insomma, il super avvocato romano ha presentato una sorta di esposto (per conto di chi? Di Scaroni? Di Cattaneo? Di altri ancora?). Ma, soprattutto, contro chi?

Secondo ambienti di avvocati d’affari, per Zoppini ci sarebbero anomalie nelle modalità in cui un report del proxy advisor Frontis, in cui si raccomandava di votare per la lista Covalis, è divenuto pubblico (qui la notizia divulgata da Reuters).

Resta da capire se l’elenco delle fatiche di Zoppini finisca qui. E’ noto, infatti, che Zoppini abbia storici rapporti anche con Assogestioni e alcuni tra i maggiorenti dell’associazione (come fra gli altri Intesa Sanpaolo e Caltagirone).

Ma tra i lupi di Wall Street, poi, gira voce che Zoppini di recente abbia lavorato anche per il fondo Covalis, sul dossier Enel.

Possibile? Ah saperlo.

Possibile comunque secondo il mercato, che è pur sempre una bellezza vero?

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