Safran potrebbe passare al contrattacco sull’ex Microtecnica.
Due settimane fa il governo italiano si è opposto alla vendita all’azienda francese Safran delle attività di Actuation Systems di Collins Aerospace (filiale della americana Raytheon Technologies, ora nota come RTX) situate in Italia, ovvero l’ex Microtecnica con sede a Torino.
L’esecutivo Meloni ha posto il veto all’acquisizione della filiale italiana di Collins esercitando il golden power in nome della sicurezza nazionale e delle preoccupazioni sul futuro di un asset “strategico”.
Ora il produttore francese di attrezzature aeronautiche sta rivedendo le sue opzioni per procedere con l’acquisizione da 1,8 miliardi di dollari delle attività di sistemi di controllo di volo di Collins Aerospace.
In particolare Safran non esclude di protestare contro la decisione dell’Italia, ha dichiarato Olivier Andries, il presidente e amministratore delegato di Safran, durante una visita in Marocco, riporta Reuters.
Tutti i dettagli.
SAFRAN SI PREPARA A DARE BATTAGLIA SULL’EX MICROTECNICA
Safran valuta di impugnare in tribunale il veto imposto da Roma sull’acquisizione dell’ex Microtecnica.
Parlando ai giornalisti durante una visita in Marocco, Andries ha affermato che qualsiasi soluzione politica alla situazione di stallo dovrebbe palesarsi in tempi relativamente brevi, ma ha espresso poco ottimismo su questo rivolto.
Pertanto, “Non escludiamo di contestare la decisione italiana. Potremmo, come si fa anche in Francia in questo tipo di situazioni, portare la questione davanti a un tribunale amministrativo”, ha detto ai giornalisti il numero uno di Safran.
LA POSIZIONE DELLA SOCIETÀ FRANCESE
“Siamo rimasti sorpresi, perché in generale, prima di arrivare a questo punto, c’è un dialogo in cui lo Stato pone domande ed esprime le sue preoccupazioni affinché l’industria possa rispondere. Ma qui non ci sono state poste domande”, ha aggiunto il manager.
LA REAZIONE AMERICANA SECONDO SAFRAN
Attraverso la sua filiale americana Safran Usa, il produttore francese intende acquisire le attività di attuazione e controllo di volo del gruppo americano Collins Aerospace, alcune delle quali hanno sede presso Microtecnica in Italia, che rappresenta circa il 15% del perimetro di questa acquisizione. Un’operazione annunciata da Safran lo scorso luglio. Tuttavia, osserva il direttore generale di Safran, gli asset di Microtecnica non sono gli asset più strategici della nostra operazione con Collins Aerospace. “Non esistono tecnologie particolarmente critiche in Italia”, precisa Andriès.
Ma lo sconcerto non sarebbe soltanto da parte francese secondo il numero uno di Safran, la Collins Aerospace “è rimasta sbalordita quanto noi” dalla decisione di Roma. (Qui l’approfondimento di Startmag dal titolo “Americani imbufaliti per lo stop di Meloni e Crosetto alla francese Safran sull’ex Microtecnica?”).
TUTTE LE OPZIONI
Secondo le norme italiane, Safran può impugnare il veto di acquisizione attraverso un tribunale amministrativo, ricorda Reuters. I tentativi passati di modificare decisioni simili, tuttavia, sono falliti.
A questo proposito, sempre Reuters ricorda il caso del golden power per bloccare l’acquisizione delle società italiane del gruppo Verisem da parte di Syngenta, azienda svizzera leader di settore a livello mondiale, è controllata da ChemChina,
Nell’aprile 2022 il Tar Lazio ha confermato il veto del Governo su una delle operazioni societarie più importanti degli ultimi anni in ambito agroalimentare.
La normativa golden power è quell’insieme di poteri speciali cui l’esecutivo può fare ricorso per tutelare l’interesse nazionale nei settori e negli asset ritenuti strategici e respingere così i tentativi da parte di pretendenti stranieri.
Dopodiché, il presidente di Safran ha affermato che un terzo scenario sarebbe quello di andare avanti senza la parte italiana dell’accordo, anche se ciò dipenderebbe da una rinegoziazione.
“Restiamo attaccati alla transazione perché queste attività rappresentano solo il 15% delle attività di Collins”, ha precisato Andries ai giornalisti, aggiungendo che le parti più attraenti del pacchetto di asset acquistati si trovano in Francia e Gran Bretagna.
TENSIONI TRA PARIGI E ROMA?
Infine, secondo la stampa francese la vicenda comincia a prendere una svolta politica.
Il caso Safran-Microtecnica è l’ultimo esempio delle tensioni ricorrenti tra Francia e Italia sulle transazioni transfrontaliere negli ultimi anni, ricorda Reuters.
E non c’è bisogno di andare nemmeno troppo indietro con la memoria ma fermarsi al gennaio 2021 quando è naufragata l’acquisizione da parte di Fincantieri dei Chantiers de l’Atlantique, ex Stx, che era in ballo dall’aprile 2017 e prevedeva la conquista del primato europeo nella costruzione di navi militari e civili.