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Astrazeneca

Quanto ha fatto guadagnare il vaccino ad AstraZeneca?

Acquisizioni e vaccino, ecco cosa ha fatto guadagnare (o perdere) nel 2021 all’azienda anglo-svedese AstraZeneca

 

Nel 2021 la casa farmaceutica anglo-svedese AstraZeneca ha realizzato ricavi in crescita del 41% a 37,4 miliardi di dollari, inclusi i ricavi provenienti dal vaccino anti Covid. Esclusi questi introiti, il fatturato è aumentato del 26%. A dirlo sono i dati trimestrali presentati oggi dall’azienda.

L’utile per azione core, scrive Radiocor, è salito del 32% a 5,29 dollari per azione. L’utile per azione riportato si è attestato a 0,08 dollari per azione, in calo del 97% rispetto al risultato raggiunto nel 2020.

Riguardo alle guide per il 2022 si prevede un aumento medio-alto per l’utile per azione core.

UP AND DOWN

AstraZeneca, riferiscono le agenzie di stampa, ha registrato un netto calo degli utili per l’anno finanziario 2021, in particolare a causa dell’acquisto di Alexion e di altri addebiti, e nonostante un aumento delle entrate.

Su Italia Oggi si legge che “il colosso farmaceutico anglo-svedese ha registrato un rosso di 347 milioni di dollari nell’ultimo trimestre del 2021, ribaltando il profitto netto di 1,01 miliardi di dollari registrato un anno prima. Nonostante ciò, i ricavi sono aumentati, passando da 7,41 a 12,01 miliardi in un anno, con una crescita in gran parte delle aree terapeutiche dell’azienda”.

La quota di gruppo dell’utile netto, scrive Agi, si è attestata a 112 milioni di dollari per il 2021 contro i 3,2 miliardi dell’anno precedente, mentre il fatturato è salito a 37,4 miliardi di dollari (+41%), beneficiando anche delle vendite del vaccino anti Covid che, nel quarto trimestre del 2021, hanno fatto guadagnare all’azienda 1,8 miliardi di dollari.

PREVISIONI SUL VACCINO

La casa farmaceutica stima che le entrate continueranno a crescere quest’anno, ma avverte che le vendite e i margini di medicinali e vaccini legati al Covid sono destinati a diminuire.

“Le vendite totali di farmaci da Covid dovrebbero diminuire di circa il 20-25% con in particolare un calo delle vendite di Vaxzevria [nome del vaccino, ndr] che dovrebbe essere dovuto compensare dalla crescita delle vendite di Evusheld [anticorpo monoclonale, ndr]”, prevedono in AstraZeneca.

Il calo delle vendite in futuro è dovuto anche alla decisione del Regno Unito di non adottarlo per la somministrazione dei richiami nonostante quasi la metà della popolazione adulta ne abbia ricevuto due dosi.

L’IMPEGNO CON COVAX

“Abbiamo mantenuto la promessa di un ampio accesso efficace al vaccino contro il Covid-19 con 2,5 miliardi di dosi messe a disposizione a livello globale”, ha spiegato l’amministratore delegato di AstraZeneca, Pascal Soriot.

La società, infatti, non solo ha commercializzato il proprio vaccino al prezzo di costo (a differenza di Pfizer/BioNTech e Moderna), ma ha anche contribuito alla distribuzione del farmaco in 183 nazioni, di cui quasi due terzi a Paesi a basso e medio reddito. Adesso continuerà a fornirlo al programma delle Nazioni Unite per un equo accesso ai vaccini Covax e a venderlo al prezzo di costo nelle nazioni in via di sviluppo, ma inizierà anche a ricavarne un “modesto profitto” altrove.

IL COMMENTO DEL CEO

Soriot ha commentato così i risultati: “La crescita è stata ben bilanciata in tutte le nostre aree strategiche di interesse e abbiamo registrato un aumento a due cifre in tutte le principali regioni, compresi i mercati emergenti, nonostante alcuni venti contrari in Cina”.

“Le notizie positive sulla nostra pipeline, comprese le approvazioni per Evusheld e Tezspire, supportano le prospettive per 2022. Questo, insieme all’acquisizione di Alexion, – ha spiegato Soriot – significa che siamo fiduciosi nel lungo termine in termini di crescita e redditività. Dopo un anno fondamentale nel 2021, aumenteremo il dividendo per i nostri azionisti”.

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