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Atos Airbus

Perché la francese Atos barcolla ancora in Borsa

Che cosa succede non solo in Borsa alla società francese Atos. Fatti, numeri e approfondimenti

Altro inizio settimana con tonfo alla Borsa di Parigi per il gruppo francese Atos, attivo nel settore dell’informatica.

Il titolo della società di servizi informatici, al centro di un difficile riassetto, attorno alle 10,30 perdeva il 3,6% a 2,39 euro, mentre l’indice Cac 40 sale dello 0,3%. Da inizio anno la quotazione è ribassata del 65% circa. Venerdì sera, Standard & Poor’s ha comunicato la decisione di abbassare il rating di credito di Atos da “B-” a “CCC”, con prospettive negative.

Sotto la guida del neo presidente Jean Pierre Mustier (ex Unicredit), Atos sta cercando di rifinanziarsi ed evitare una più ampia ristrutturazione del debito. Lunedì scorso la la società ha annunciato la nomina di un “mandatario” ad hoc per le trattative con le banche sul rifinanziamento del suo debito. Allo stesso tempo, la società ha abbandonato un progetto di aumento di capitale di 720 milioni di euro, che avrebbe dovuto rafforzare il bilancio, spiegando che non c’erano più condizioni per realizzarlo.

Un tempo campione aziendale francese con beni preziosi come supercomputer e contratti sensibili con l’esercito francese, i tentativi di dividere il gruppo e vendere beni per ripagare i debiti hanno vacillato dopo una serie di passi falsi strategici e cambiamenti di gestione, riassumeva di recente il Financial Times. Negli ultimi tre anni, la società ha avuto cinque amministratori delegati, ha emesso una serie di profit warning e ha perso il 90% della sua capitalizzazione di mercato.

Tutti i dettagli.

IL COLPO INFERTO DA S&P

L’agenzia di rating ha sottolineato che la rinegoziazione del debito bancario del gruppo francese sta richiedendo tempi più lunghi del previsto. Atos rischia di subire ritardi nel soddisfare il proprio fabbisogno di liquidità attraverso il rifinanziamento nei prossimi 12 mesi – ha avvertito S&P – dati i rischi legati all’esecuzione del piano di cessione delle attività e la mancanza di fiducia degli investitori, evidenziata dal calo dei prezzi delle azioni e delle obbligazioni.

ATOS A RISCHIO DEFAULT?

L’outlook negativo riflette il fatto che Standard & Poor’s potrebbe declassare ulteriormente il rating qualora riscontrasse una continua mancanza di progressi nelle trattative di rifinanziamento in corso e negli sforzi di disinvestimento delle attività della società e quindi una crescente probabilità di ristrutturazione del debito, che se avesse luogo equivarrebbe a un mancato pagamento.

“In assenza di un accordo con le banche, ciò potrebbe portare a una ristrutturazione del debito nei prossimi 12 mesi, che potremmo considerare come uno scambio in difficoltà e equivalente a un default”, ha affermato l’agenzia di rating. S&P aveva declassato l’ultima volta il rating del gruppo il 19 gennaio.

LE RECENTI DIFFICOLTÀ

Negli ultimi tempi Atos sta lottando per risanare la propria attività. L’azienda deve rifinanziare o rimborsare 3,65 miliardi di euro di prestiti e obbligazioni entro il 2025. A metà gennaio la società ha nominato un nuovo capo: Paul Saleh è il quinto ceo dell’azienda in 2,5 anni.

L’azienda informatica francese sta impiegando più tempo del previsto per negoziare la vendita del suo ramo in perdita Tech Foundations all’EPEI del miliardario ceco Daniel Kretinsky. I colloqui sono in una fase di stallo da settimane, anche se nessuna delle parti è ancora disposta a dichiarare ufficialmente morto l’accordo, secondo diverse persone a conoscenza dei negoziati riprese dal Ft.

Mentre le preoccupazioni per l’onere del debito di Atos sono aumentate e l’accordo con Kretinsky è al momento dall’esito incerto, il presidente Mustier ha esplorato un piano di riserva avviando trattative per vendere l’unità Big Data & Security (BDS), che riunisce le attività di sicurezza informatica, i supercomputer ereditati da Bull e quelle legate all’intelligenza artificiale, ad Airbus. Tuttavia, un accordo con Airbus richiederebbe tempo per essere finalizzato, dal momento che le parti hanno avviato solo di recente la due diligence.

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