Capitombolo di Swatch alla Borsa di Zurigo.
Il più grande produttore di orologi al mondo (proprietario di brand famosi come Tissot, Longines e Omega nonché dell’omonimo orologio in plastica) ha dichiarato che nella prima metà dell’anno le vendite nette sono diminuite del 14,3% e del 10,7% a valuta costante, a 3,445 miliardi di franchi, riflettendo un forte calo della domanda di beni di lusso in Cina, tra cui Hong Kong e Macao e un impatto valutario negativo di 145 milioni di franchi.
Alle 11.20 il titolo cede il 10,2% a 169,9 franchi ma non è il solo a fare retromarcia. A causa del rallentamento economico della Cina cedono anche Ferragamo (-7,97% a 8,15 euro), Moncler (-2,06% a 57,08 euro) e Cucinelli (-2,07% a 92,15 euro). Difficoltà anche per Richemont (-3,3% a 138,3 franchi), Lvmh (-2,3% a 708,2 euro) e Burberry (-8,75% a 8,09 sterline), rileva l‘Ansa.
Swatch Group ha affermato di aspettarsi che il mercato cinese rimanga difficile fino alla fine dell’anno. Nonostante la crisi, il ceo Nick Hayek sottolinea che l’azienda non è ricorsa ai licenziamenti.
Tutti i dettagli.
GIÙ RICAVI E UTILI PER SWATCH GROUP
In un aggiornamento commerciale odierno, Swatch Group ha registrato un forte calo nel primo semestre di vendite e utili a causa della persistente debolezza della domanda di beni di lusso in Cina. Il gruppo svizzero ha dichiarato che le vendite nette a tassi di cambio correnti sono scese del 14,3% a 3,45 miliardi di franchi svizzeri (3,53 miliardi di euro) nel periodo gennaio-giugno. Le vendite sono state ben al di sotto del consensus: l’utile operativo è sceso a 204 milioni di franchi dai 686 milioni di un anno prima, con una contrazione del margine operativo al 5,9% dal 17,1%. Tuttavia già a giugno il margine è risalito superando il 15%, un segnale positivo per il secondo semestre. L’utile netto è crollato a 147 milioni di franchi da 498 milioni, ossia da oltre mezzo miliardo a 150,8 milioni di euro, con un margine del 4,3% dal 12,4%.
COME SE LA CAVA IL BRAND DEGLI OROLOGI SWATCH
Da segnalare la performance del solo marchio Swatch (l’iconico orologio in plastica) che è riuscito a contrastare il trend negativo con un aumento delle vendite del 10% in Cina, quelle fuori dalla Cina sono rimaste stabili.
NESSUN LICENZIAMENTO PER SWATCH
Come ricorda Bloomberg, il ceo di Swatch Group Nick Hayek, in un’intervista, ha affermato che l’azienda ha tagliato la produzione di oltre il 20% mantenendo intatta la sua forza lavoro per superare la crisi.
La dirigenza dell’azienda, controllata dalla famiglia svizzera Hayek, si è anche scontrata con alcuni azionisti che hanno criticato la governance aziendale e l’andamento del prezzo delle azioni. Le azioni Swatch sono diminuite di circa il 17% nel 2024, segnala sempre Bloomberg. Hayek ha affermato che l’azienda sta mantenendo i dipendenti per evitare il “pensiero a breve termine” tipico di molte aziende quotate in borsa, in modo da essere pronta quando il mercato si riprenderà. Altrimenti, ha aggiunto Hayek, avrebbe ridotto la forza lavoro di oltre il 30%.
“Il grande impatto è in realtà principalmente la Cina”, ha affermato il numero uno del gruppo orologiaio svizzero.
LE PREVISIONI PER LA SECONDA METÀ DELL’ANNO
Infine, Swatch ha affermato di aspettarsi che il mercato cinese “rimarrà impegnativo” per l’intero settore dei beni di lusso fino alla fine dell’anno. I marchi entry-level come Swatch e Tissot se la caveranno meglio dei marchi di lusso come Omega, Blancpain e Breguet, ha affermato il ceo del gruppo Hayek.
“Tuttavia, il potenziale della Cina rimane intatto”, ha precisato Swatch. “La situazione attuale offre ai marchi del Gruppo nel segmento di prezzo più basso eccellenti opportunità per un’ulteriore crescita e guadagni di quote di mercato”. Inoltre, il gruppo prevede un rafforzamento delle vendite nei prossimi sei mesi, e soprattutto una forte crescita in Giappone e negli Stati Uniti nei prossimi anni, accelerata dagli investimenti nella rete di vendita al dettaglio di Swatch. “Le prospettive in molti paesi europei sono promettenti”, ha affermato il gruppo.