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Perché il gruppo del lusso Burberry cambia capo azienda

Dopo il crollo delle vendite, Burberry ha nominato l'ex numero uno di Michael Kors Joshua Schulman come nuovo amministratore delegato. In picchiata le azioni del gruppo del lusso londinese che ha messo in guardia sui profitti e sospeso il dividendo. Fatti, numeri e commenti

 

I trench dal classico pattern British a quadri color cammello rischiano di tingersi di rosso.

Il gruppo britannico del lusso Burberry ha annunciato la sostituzione dell’amministratore delegato Jonathan Akeroyd, in carica da due anni, dopo la pubblicazione di nuove “performance deludenti” di un gruppo che soffre da mesi del rallentamento della domanda di prodotti di fascia alta.

Akeroyd “si dimette e lascia l’azienda con effetto immediato di comune accordo con il consiglio di amministrazione”, ha annunciato Burberry in un comunicato odierno. Sarà sostituito da Joshua Schulman, ex capo dei marchi americani Michael Kors e Coach, dal 17 luglio.

La mossa arriva dopo che lo scorso maggio l’azienda aveva lanciato un allarme sugli utili. Oggi la società informa che, se le tendenze attuali dovessero confermarsi, l’utile operativo per l’intero anno sarà inferiore al consensus. Il gruppo del lusso ha comunicato che prevede di registrare una perdita operativa nel primo semestre e ha sospeso il dividendo per l’anno fiscale 2025.

E alla Borsa di Londra crollano le azioni Burberry: l’azienda di moda è in calo del 15% nelle prime contrattazioni. Il titolo ha perso il 45% dall’inizio dell’anno, sottolinea il Guardian. E a causa del forte calo azionario il gruppo britannico si starebbe preparando a tagliare centinaia di posti di lavoro, secondo quanto riportato dal Telegraph a inizio mese.

Tutti i dettagli.

I NUMERI DEL PRIMO TRIMESTRE

Il rallentamento del settore del lusso ha colpito duramente Burberry nell’ultimo anno, penalizzando il marchio britannico, che ha 168 anni di storia, mentre cercava di riposizionarsi nella fascia alta di mercato, segnala Reuters. Il gruppo ha chiuso il primo trimestre, ovvero le 13 settimane terminate il 29 giugno, con le vendite al dettaglio diminuite del 22% e, a valuta costante, del 20% a 458 milioni di sterline. Le vendite comparabili dei negozi sono diminuite del 21% rispetto all’aumento del 18% nello stesso periodo di un anno fa, con tutte le regioni, ad eccezione del Giappone, che hanno registrato una contrazione.

CAMBIO DI GUARDIA AL VERTICE DI BURBERRY

Questo declino ha spinto il consiglio di amministrazione ad annunciare che l’amministratore delegato Jonathan Akeroyd lascerà l’incarico con effetto immediato e di comune accordo, a poco più di due anni da quando ha preso la guida del gruppo.

Prenderà il suo posto Joshua Schulman, già capo di Jimmy Choo a Londra tra il 2007 e il 2012, che ha affermato di essere “profondamente onorato” di guidare Burberry. “Burberry è uno straordinario marchio di lusso, tipicamente britannico, che unisce tradizione e innovazione in egual misura” ha dichiarato Schulman.

ROSSO IN VISTA

Ma per il nuovo ceo si prospetta una grande sfida far risalire le vendite.

“Il rallentamento degli scambi che abbiamo sperimentato nel primo trimestre dell’anno fiscale 25 è continuato fino a luglio. Se questa tendenza dovesse continuare nel trimestre in corso, ci aspetteremmo di segnalare una perdita operativa del primo semestre dell’anno fiscale 2025 e un utile operativo dell’anno fiscale inferiore al consenso attuale”, ha affermato la società presieduta da Gerry Murphy.

PER IL 2025 STOP CEDOLA

“Mentre affrontiamo questo periodo, abbiamo deciso di sospendere il pagamento dei dividendi rispetto all’anno fiscale 2025 al fine di mantenere un bilancio solido e la nostra capacità di investire nella crescita a lungo termine di Burberry”, ha aggiunto la società.

TAGLIO DEI COSTI

Il presidente Murky ha affermato che le azioni intraprese da Burberry, tra cui il taglio dei costi, miglioreranno le sue prestazioni nella seconda metà dell’anno.

LINCENZIAMENTI IN VISTA?

Tra il taglio dei costi ci sarebbe pure una riduzione della forza lavoro.

Secondo quanto riferito dal Telegraph a inizio luglio, Burberry ha avviato una consultazione di 45 giorni, segnalando che centinaia di posizioni potrebbero essere tagliate. I dipendenti temono che potrebbero essere a rischio fino a 400 posti di lavoro. Il round di licenziamenti seguirebbe i 500 posti di lavoro tagliati nel 2020, quando l’iconico produttore di trench ha cercato di risparmiare 55 milioni di sterline a causa delle pressioni della pandemia.

TEMPI DURI PER I BRAND DEL LUSSO?

Infine, il gruppo di moda britannico sta cercando di rinnovare il marchio mentre il mercato del lusso più ampio soffre di una crisi. L’azienda ha detto che la debolezza del mercato si è accentuata, e che quindi modificherà la propria offerta per farla tornare a essere “più familiare” ai suoi “clienti core”. La scelta di tornare a concentrarsi sulla classica stampa a quadri color cammello, rosso e nero, dopo aver sperimentato con i colori vivaci, inizierà a produrre un miglioramento nella seconda metà dell’anno, ha aggiunto.

Come ricordava il Financial Times, le difficoltà di Burberry riecheggiano quelle del proprietario di Gucci, Kering, che ha lanciato un avvertimento sui profitti a marzo e sta cercando di rinnovare il suo marchio di punta durante una flessione nella spesa di lusso.

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