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Ceo Nestlé

Perché anche Nestlé mette alla porta il suo Ceo

Il calo delle vendite impone cambiamenti nelle aziende e dopo Starbucks ed Estée Lauder anche la svizzera Nestlé sostituisce il suo Ceo. Fatti, numeri e commenti degli analisti

 

Ceo di Nestlé dal 2017, Mark Schneider sarà sostituito da Laurent Freixe, capo dell’attività aziendale in America Latina. Mentre alcuni analisti non si meravigliano, la notizia, stando a Bloomberg, sarebbe arrivata a sorpresa nonostante le difficoltà dell’ultimo anno.

CAMBI DI VERTICE

È un periodo movimentato ai vertici delle grandi società. Schneider infatti è l’ultimo in ordine di tempo a dover lasciare il posto di amministratore delegato. La scorsa settimana Laxman Narasimhan ha perso il suo incarico come Ceo di Starbucks dopo meno di due anni e sarà sostituito dal capo di Chipotle, Brian Niccol. Con un addio più sereno anche Fabrizio Freda, ad di Estée Lauder da ben 16 anni, ha annunciato che andrà in pensione e non c’è ancora un accordo su chi ricoprirà il suo ruolo.

Aziende diverse, prodotti diversi ma il problema è comune: il calo delle vendite. Il rallentamento dell’economia cinese e la maggiore attenzione anche in Occidente dei consumatori alle spese stanno imponendo alle società di trovare nuove strategie. E c’è chi proprio nelle capacità di Freixe vede la soluzione per Nestlé.

DA SCHNEIDER A FREIXE

Sotto la guida di Schneider, al timone della più grande azienda di alimenti confezionati al mondo da otto anni, le azioni di Nestlé – ricorda Reuters – hanno toccato il livello più alto nel gennaio 2022, prima di imboccare una traiettoria discendente dal maggio 2023. Fino a quando il mese scorso ha tagliato le previsioni di vendita per l’intero anno e ha dichiarato di dover rallentare gli aumenti di prezzo a causa della maggiore attenzione dei clienti agli acquisti.

L’esecutivo, spiega l’agenzia di stampa, è sembrato perdere la fiducia degli investitori, anche perché il produttore delle barrette di cioccolato KitKat e del caffè istantaneo Nescafé ha registrato performance nettamente inferiori a quelle di rivali come Unilever.

La decisione di nominare al suo posto Freixe, secondo alcuni analisti, potrebbe far presagire un taglio delle previsioni finanziarie, il che ha pesato sulle azioni. Il titolo infatti è sceso del 4,1% nelle prime contrattazioni in Svizzera, portando il calo di quest’anno al 12%.

IL CEO CHE VERRÀ

Freixe, che diventerà ufficialmente Ceo dal 1° settembre, è entrato a far parte di Nestlé in Francia nel 1986 e ha guidato le sue attività europee durante la crisi finanziaria del 2008. In seguito ha diretto l’unità americana e, infine, dal 2022 quella in America Latina, dove ha supervisionato la forte crescita degli ultimi anni.

Quando gli è stato chiesto in che modo la sua strategia sarebbe stata diversa da quella di Schneider, ha dichiarato ai giornalisti che Nestlé, un’azienda con più di 2.000 marchi, dal cibo per cani all’acqua e all’alimentazione infantile, si sarebbe concentrata sulle sue attività “principali”.

Freixe ha poi aggiunto con gli analisti che l’azienda tornerà a parlare dell’aggiornamento degli obiettivi finanziari a novembre, in occasione della giornata dei mercati dei capitali.

COSA NE PENSANO GLI ANALISTI

Jon Cox, analista di Kepler Cheuvreux, ha descritto Freixe come un “paio di mani molto sicure” e ipotizzato che possa decidere di tagliare o ridurre le attività più deboli, come quelle di surgelati in Nord America, che includono i marchi Lean Cuisine e DiGiorno. Potrebbe poi, invece, puntare a risollevare le sorti dell’unità di scienze della salute.

Oltre alle sue conoscenze interne e all’ampia rete di contatti all’interno di Nestle, Reuters scrive che “gli analisti hanno sottolineato le competenze di Freixe in materia di marketing e vendite”. In questo “è un esperto, con una vera passione per i prodotti – ha dichiarato Jean-Philippe Bertschy di Bank Vontobel -. Se si guarda alle aziende alimentari di successo ultimamente, come Lindt e Danone tra le altre, tutte hanno come Ceo persone che si occupano di marketing e vendite”.

Infine, il fatto che la scelta del nuovo Ceo sia ricaduta all’interno dell’azienda, per Donny Kranson, portfolio manager presso Vontobel Asset Management indica che probabilmente “non ci saranno grandi cambiamenti nella strategia”: “Quello che gli investitori vogliono vedere da Nestlé – ha detto – è una noiosa e costante realizzazione degli obiettivi, che non è stata in grado di raggiungere negli ultimi periodi di rendicontazione”.

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