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Starbucks

Il capo azienda di Chipotle farà magie anche in Starbucks?

Brian Niccol, che ha lavorato in P&G, Pizza Hut, Taco Bell e come Ceo di Chipotle (il cui prezzo delle azioni con lui alla guida è aumentato di quasi l'800%), è il nuovo amministratore delegato di Starbucks, che da mesi continua ad accumulare risultati negativi. Fatti, numeri e commenti

 

Alla fine una svolta in Starbucks è arrivata. Dopo mesi turbolenti, ieri la più grande catena di caffè al mondo ha annunciato le dimissioni del Ceo Laxman Narasimhan e l’arrivo al suo posto di Brian Niccol, amministratore delegato della catena di fast food messicana Chipotle.

LE PRESSIONI DEL FONDO ELLIOT

Il cambio di vertice sarebbe avvenuto su pressioni del fondo, nonché azionista, Elliott Management, che la scorsa settimana ha incontrato il consiglio di amministrazione di Starbucks per discutere un accordo che avrebbe reso Jesse Cohn, managing partner di Elliott, amministratore.

Il fondo, uno dei più grandi al mondo, secondo il Wall Street Journal, ha acquisito una “quota considerevole” in Starbucks ed è stato in trattative con la dirigenza per contribuire a un’inversione di tendenza del prezzo delle azioni e dei risultati aziendali.

Ma Elliot è anche noto per la sua aggressività e, come scrive Quartz, “ha un passato di scosse ai vertici aziendali”. Altre società partecipate da Elliott, tra cui Crown Castle, NRG Energy e Goodyear Tire & Rubber, hanno cambiato i loro amministratori delegati in seguito alle sue pressioni.

CHI È BRIAN NICCOL

Come ha dichiarato Mellody Hobson, presidente del Cda di Starbucks, riferendosi all’entrata in scena di Brian Niccol per risollevare le sorti dell’azienda, “la sua fenomenale carriera parla da sola”.

Niccol è considerato un veterano dell’industria alimentare. Ha iniziato la sua carriera presso Procter & Gamble per poi ricoprire posizioni di leadership prima in Pizza Hut e poi in Taco Bell fino a diventarne amministratore delegato. Ma soprattutto, ha sottolineato Starbucks, da quando nel 2018 è arrivato in Chipotle, “i ricavi sono quasi raddoppiati, i profitti sono aumentati di quasi sette volte e il prezzo delle azioni è aumentato di quasi l’800%”.

Attualmente siede nei Cda di Walmart e della Chipotle Cultivate Foundation, l’organizzazione no-profit della catena.

“Sarà un leader trasformativo per la nostra azienda”, ha aggiunto Hobson. Il nuovo Ceo prenderà ufficialmente servizio il 9 settembre e a traghettare la compagnia sarà temporaneamente Rachel Ruggeri, responsabile finanziaria dal 2021.

NON SCONTENTARE L’EX CEO SCHULTZ…

Niccol, oltre a tirare fuori dal pantano Starbucks, che negli ultimi trimestri ha registrato una serie di risultati deludenti – con le vendite che sono calate del 6% negli Stati Uniti, del 7% nei mercati internazionali e del 14% in Cina, il secondo mercato più grande della catena – avrà anche l’arduo compito di soddisfare Howard Schultz, ex Ceo e azionista dell’azienda, che gode ancora di una notevole rilevanza.

“Il successo di Brian, o il successo percepito, dipenderà molto dalla visione che Howard Schultz avrà di lui”, ha dichiarato Jerry Sheldon, vicepresidente del settore tecnologico della società di ricerche di mercato IHL Group. “Howard è ancora molto influente all’interno di Starbucks”.

Proprio Howard, che in veste di amministratore delegato ha contribuito a rendere Starbucks un gigante, aveva recentemente criticato sia la gestione della società sia il potenziale accordo con l’investitore e fondo Elliot. “Se l’azienda sta andando alla deriva verso la mediocrità, ritengo che la leadership e il consiglio di amministrazione ne siano responsabili”, ha scritto su LinkedIn.

…E NEMMENO GLI ALTRI AZIONISTI

Conquistare Schultz, però, non può voler dire sacrificare le richieste degli altri azionisti… Tuttavia, osserva Quartz, “l”equilibrio tra le due cose ha messo in crisi i leader del passato”.

“Un vecchio detto dice che nessun uomo può veramente servire due padroni”, ha aggiunto Sheldon, ma nel caso di Niccol, con l’eredità di Schultz che incombe e gli azionisti che si aspettano forti ritorni, il nuovo Ceo dovrà navigare in un panorama in cui la posta in gioco è alta, facendo lo slalom tra le sfide del mercato in evoluzione e le pressioni interne.

Intanto, secondo due analisti di William Blair, “in assenza del ritorno di Howard Schultz, Niccol è probabilmente la scelta migliore come nuovo leader di Starbucks” in quanto è noto per “la sua forte attenzione alla cultura, all’innovazione e alla tecnologia digitale”, strategie chiave che hanno contribuito a rivitalizzare e incrementare le vendite di Taco Bell e Chipotle.

LA REAZIONE DELLA BORSA

La notizia è piaciuta anche alla Borsa, dove ieri all’apertura del mercato, le azioni di Starbucks sono balzate di oltre il 20%, cancellando le perdite subite da un anno a questa parte a causa del crollo delle performance sui mercati.

Quelle di Chipotle, invece, con la perdita di Niccol al timone, sono scese dell’11%. Il Ceo, che lascerà ufficialmente il 31 agosto, sarà sostituito ad interim dal direttore operativo dell’azienda, Scott Boatwright.

Sebbene la ricerca di un amministratore delegato crei incertezza, due analisti di William Blair hanno affermato che “il futuro di Chipotle appare luminoso grazie a un management esperto”.

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