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Ubi Banca Banche

Ops che guerra: tutti i bastoni legali di Ubi Banca tra le ruote di Intesa Sanpaolo

Obiettivi, effetti e scenari della mossa legale di Ubi Banca contro l'Ops (Offerta pubblica di scambio) di Intesa Sanpaolo

L’Ops di Intesa su Ubi atterra nelle aule dei tribunali.

Si scalda sempre più la contesa finanziaria e legale fra Intesa Sanpaolo e Ubi Banca, visto che anche l’Antitrust ha avviato un’istruttoria sull’Ops.

Ecco le ultime novità e gli scenari dopo la mossa annunciata ieri da Ubi, oggetto dell’Ops lanciata da Intesa.

ECCO LA MOSSA LEGALE DI UBI BANCA CONTRO INTESA SANPAOLO

Il consiglio di amministrazione di Ubi Banca ha deliberato l’avvio di un’azione giudiziale per accertare che gli effetti della comunicazione del 17 febbraio 2020 con cui Intesa Sanpaolo ha annunciato il lancio dell’Ops su Ubi sono cessati, con tutte le relative conseguenze, incluso il venir meno della passivity rule in capo a Ubi Banca.

LE BASI DELL’AZIONE GIUDIZIARIA DI UBI BANCA CONTRO INTESA SANPAOLO

Il presupposto dell’azione, si legge in una nota del gruppo creditizio oggetto dell’Offerta pubblica di scambio promossa da Intesa, è rappresentato dall'”avveramento della condizione Mac (material adverse change, ndr) di efficacia dell’offerta pubblica di scambio” determinato “dalla pandemia Covid-19” e dalla “mancata tempestiva rinunzia” di Intesa “a tale condizione”.

CHE COSA SONO LE CONDIZIONI MAC

Le Mac sono condizioni sospensive che possono scattare in caso di eventi eccezionali come appunto le pandemie.

LA NOTA DI UBI BANCA

“L’azione in argomento – si legge nella nota di Ubi – è finalizzata alla tutela giudiziale dei diritti soggettivi di Ubi Banca, a complemento dell’iniziativa promossa dinanzi alla Consob” sulla medesima vicenda “a tutela degli stakeholders, degli investitori nonché dell’efficienza e della trasparenza del mercato”.

LE ULTIME MOSSE DI UBI BANCA CONTRO INTESA SANPAOLO

L’azione di accertamento giudiziale promossa da Ubi segue il medesimo intervento già avviato dal board di Ubi Banca con un esposto alla Consob, in base al quale verificatasi la condizione Mac collegata alla pandemia, l’Ops sarebbe divenuta inefficace e l’offerente si sarebbe dovuto esprimere tempestivamente sulla rinuncia a tale condizione, «non potendo invece Intesa Sanpaolo riservarsi, come ha fatto fin qui, di confermare se l’offerta è valida (oppure no) al termine del processo, perché l’offerta è e deve essere irrevocabile».

LE TESI DI UBI BANCA

Tra le altre argomentazioni che Ubi Banca c’è anche il fatto che Intesa Sanpaolo ha già modificato parzialmente la sua offerta: lo scorso marzo è stato rivisto il prezzo di cessione delle filiali a Bper nell’ambito appunto dell’Ops presentata per Ubi Banca: infatti il previsto corrispettivo in denaro è stato rideterminato in un importo pari al minore tra l’importo precedentemente concordato, ossia il 55% del patrimonio in termini di Common Equity Tier 1 del ramo, e l’80% del multiplo implicito pagato da Intesa Sanpaolo per il patrimonio in termini di Common Equity Tier 1 di Ubi Banca.

DOSSIER PASSIVITY RULE

Un altro tema al centro della contesa tra i due gruppi creditizi c’è anche la «passivity rule», cioè la regola che mira a salvaguardare la contendibilità delle società quotate impedendo che gli amministratori attuino iniziative difensive per scongiurare offerte e scalate esterne: “L’Ops in corso sta paralizzando le attività di Ubi Banca, che non può ad esempio cedere asset del perimetro o fare emissioni obbligazionarie, e l’istituto guidato da Victor Massiah sta provando a liberarsi da questi vincoli”, ha scritto il Sole 24 Ore.

COSA HA SCRITTO IL SOLE 24 ORE

C’è pure chi – fra analisi e osservatori – ritiene dietro possibile che presto si possa palesare contro-offerta, alternativa all’Ops di Intesa Sanpaolo, che potrebbe arrivare per Ubi Banca: “Nell’ultimo mese sono emersi più volte rumors su una contro-offerta di Credit Agricole, anche se non emergono conferme su questo fronte”, ha ricordato oggi il Sole.

GLI SCENARI IN CASI DI SUCCESSO DELL’AZIONE DI UBI SECONDO IL CORSERA

“Se l’azione dovesse avere successo – ha scritto il Corriere della Sera – l’Ops non avrebbe più efficacia, e di conseguenza l’Ubi sarebbe libera di imbastire operazioni difensive senza essere ingessata dalla “passivity rule”, la norma che limita lo spazio di manovra degli amministratori di società sottoposte a scalate. Ma le conseguenze sarebbero ancora più importanti per Banca Intesa che sarebbe costretta a riavviare il percorso dell’operazione, quindi con tempi più lunghi”.

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