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Nutella dolcissima per i Ferrero, i numeri di Minenna, Bce green, Meloni papale papale

Arnese

Ferrero (Nutella), Meloni, Papa Francesco, Minenna e non solo. Pillole di rassegna stampa e tv nei tweet di Michele Arnese, direttore di Startmag.

 

MELONI PAPALE PAPALE

 

I NUMERI DI MINENNA (NON CONFERMATO ALL’AGENZIA DELLE DOGANE E DEI MONOPOLI)

 

I NUMERI LUSSEMBURGHESI DEI FERRERO (NUTELLA)

 

SPECULARE SULLA SPECULAZIONE

 

IL CASO ORLANDI SECONDO IL MAGISTRATO

 

GIUSTIZIA E’ FATTA…

 

I NUOVI OBIETTIVI DELLA BCE

 

BRIA BRIOSA CON SCHLEIN

 

QUISQUILIE & PINZILLACCHERE

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ESTRATTO DELL’ARTICOLO DEL CORRIERE DELLA SERA SU FERRERO E NUTELLA:

Schenkenberg. È la holding delle holding, la società più ricca che un italiano possieda. Poco conosciuta eppure è la “mamma” della Nutella. La Schenkenberg è la vera cassaforte di Giovanni Ferrero (76% circa) e del resto della famiglia (24%).

Tre giorni fa in Lussemburgo è stato depositato negli uffici del registro di commercio l’ultimo bilancio, chiuso al 31 agosto 2022. I numeri sono impressionanti: nel 2022 è stato distribuito un dividendo di 765 milioni.

Quindi 575 milioni sono andati a Giovanni Ferrero, 58 anni, il leader del gruppo dolciario e l’italiano più ricco secondo Forbes con un patrimonio di 34,7 miliardi. Poi nell’esercizio 2021-2022 è stato realizzato un utile di 686 milioni che servirà a pagare quest’anno un’altra, presumibilmente ricchissima, cedola. Anche perché c’è ampio margine. Tra capitale e riserve la finanziaria ha un patrimonio di 7,1 miliardi. Quindi spalle larghissime per sostenere e supportare l’eventuale esigenze di finanza delle controllate.

L’unica paragonabile tra le holding familiari, pur con caratteristiche diverse, è la Delfin degli eredi Del Vecchio, con 4,2 miliardi di patrimonio e 377 milioni di utile 2021 (ma dividendi relativamente più modesti).

Molto distante invece Bernard Arnault con la sua accomandita Financière Agache, destinata ai 5 figli (20% ciascuno): controlla un conglomerato (Lvmh, Dior, Fendi, Bulgari, Vuitton, Dom Perignon ecc) con un giro d’affari di oltre 64 miliardi, un utile netto di 12 miliardi e un patrimonio di quasi 50 miliardi e lui stesso viene accreditato di una ricchezza di circa 180 miliardi.

La Schenkenberg è un anello societario strategico nel “sistema” Ferrero: sotto di essa c’è la Ferrero International, capofila del gruppo industriale (39mila dipendenti, 107 società, 32 stabilimenti in 170 Paesi con 12,7 miliardi di fatturato nel 2021); sopra ci sono Giovanni Ferrero (tramite le sue società personali Bermic e Gmbf) e il ramo familiare minoritario. È uno snodo talmente importante e delicato che a regolarlo è una meticolosissima impalcatura di regole che si riflette in un corposo statuto, assai dettagliato soprattutto nell’indirizzare i trasferimenti delle azioni. Comunque il controllo è saldamente in mano a Giovanni Ferrero, la cui liquidità sarebbe in parte gestita dal fondo lussemburghese Teseo Capital Sicav, presieduto dalla moglie Paola Rossi, impegnata anche in diverse organizzazioni benefiche e umanitarie. In tre anni la Schenkenberg ha “girato” ai soci la cifra record di 2,3 miliardi in dividendi. Ma non è il risultato contingente di trading o speculazioni finanziarie, sono sani utili “industriali” dalla vendita di Nutella, Rocher, Tic Tac, Kinder, Estathé ecc.

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