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Mitsubishi e Ansaldo Energia su Wartsila?

L'accordo tra Wartsila e sindacati vincola la multinazionale finlandese a non procedere con i licenziamenti sino alla scadenza dell’addendum, almeno fino al 31 dicembre 2023. Wartsila è disponibile a collaborare con le istituzioni per valutare le manifestazioni di interesse per la reindustrializzazione del sito di Bagnoli della Rosandra (Trieste) da parte di Mitsubishi con Ansaldo Energia.

 

Scongiurati i licenziamenti dei dipendenti italiani di Wartsila, la società finlandese che nel luglio 2022 ha annunciato la volontà di cessare l’attività produttiva nell’impianto di Bagnoli della Rosandra (che fornisce motori a Fincantieri) con conseguenti 450 esuberi per delocalizzare in Finlandia.

Raggiunto il 31 luglio, dopo una giornata di trattativa, l’intesa per prorogare l’accordo, sottoscritto il 29 novembre 2022 dal governo, dalla Regione Friuli Venezia Giulia, dalla direzione di Wartsila Italia e le rappresentanze sindacali di stabilimento, territoriali e nazionali di Fim Fiom Uilm. Lo hanno dichiarato in una nota unitaria Massimiliano Nobis, segretario nazionale della Fim-Cisl, Luca Trevisan, segretario nazionale Fiom-Cgil, Guglielmo Gambardella, segretario nazionale Uilm-Uil.

Quindi l’azienda si è impegnata a non aprire alcuna procedura di licenziamento fino alla fine dell’anno e a prorogare la solidarietà, che interesserà 299 lavoratori a partire dal 1 agosto.

Nel frattempo, l’accordo riconferma l’impegno della multinazionale e delle parti istituzionali a sostenere il percorso di reindustrializzazione per il sito di Bagnoli.

Sul tavolo c’è la manifestazione d’interesse del tandem della giapponese Mitsubishi e Ansaldo Energia, interesse che però non è vincolante. L’accordo prevede anche che il governo convochi le parti firmatarie in un primo incontro, entro il 30 settembre prossimo, per presentare lo stato di avanzamento della manifestazione di interesse e il relativo piano industriale comprensivo degli impegni sulla salvaguardia dell’occupazione.

Ci sono quattro mesi di tempo per trovare un accordo per il futuro del sito produttivo triestino.

Tutti i dettagli.

L’INTESA RAGGIUNTA TRA WARTSILA E SINDACATI PER SCONGIURARE I LICENZIAMENTI

Dunque l’accordo riconferma l’impegno della multinazionale e delle parti istituzionali a sostenere il percorso di reindustrializzazione per il sito di Bagnoli.

Come spiega la nota dei sindacati, l’intesa sottoscritta integra e dà continuità ai contenuti dello scorso novembre, compreso il vincolo dell’azienda a non aprire alcuna procedura di licenziamento sino alla scadenza dell’addendum, almeno fino al 31 dicembre 2023.

LA VERTENZA WARTSILA

A seguito della mobilitazione dei lavoratori, lo scorso 29 novembre al Mimit si era raggiunta una prima intesa tra Wartsila, Regione Friuli Venezia Giulia e sindacati. Questa prevedeva il proseguimento delle attività nello stabilimento di Bagnoli fino al 30 settembre 2023, senza procedure di licenziamento. Allo stesso tempo impegna l’azienda e il governo ad avanzare progetti di re-industrializzazione del sito triestino, considerato strategico per il territorio nazionale.

Chiuso lo stabilimento Wartsila di Bagnoli della Rosandra, i motori di Fincantieri saranno prodotti non più a Trieste ma in Finlandia con grave perdita di know-how, spiegavano il mese scorso i sindacati alle commissioni riunite Attività produttive e Lavoro della Camera sulla vertenza Wartsila.

Il colosso navale con sede a Trieste si avvale dei motori Wartsila. Tuttavia, nei mesi scorsi l’ad del gruppo navalmeccanico Folgiero aveva precisato che Fincantieri era pronto a tutto ma “come partner commerciale, come grande cliente, come compagno di viaggio nella ricerca e sviluppo. Tutto tranne “la produzione di motori” perché non abbiamo le licenze di produzione aveva replicato Folgiero, a chi gli chiedeva, a margine di una cerimonia a Trieste lo scorso autunno, se Fincantieri fosse interlocutore per rilevare lo stabilimento Wartsila.

A fine settembre la svolta quando il tribunale di Trieste accoglie il ricorso dei sindacati contro la multinazionale finlandese e revoca i 450 esuberi. L’azienda tira dritto nell’intenzione di spostare la produzione in Finlandia (a Trieste resterebbero comunque i servizi e le attività di ricerca e sviluppo).

I PROSSIMI PASSI

Durante il tavolo i sindacati hanno chiesto che al testo dell’addendum venisse aggiunto l’impegno del governo a convocare tutte le parti per una verifica dello stato di avanzamento della manifestazione di interesse entro il 30 settembre, presentata in questi giorni allo stesso Governo e a Wartsila da Ansaldo Energia e Mitsubishi, e il relativo piano industriale comprensivo degli impegni sulla salvaguardia dell’occupazione.

Il 14 aprile sono scaduti infatti i termini per la presentazione all’advisor nominato da Wärtsilä, Piero Fossati, delle dichiarazioni di interesse dei soggetti disposti a subentrare nel colosso finlandese e a rilanciare le attività produttive.

Nell’addendum viene sottolineato l’obiettivo comune della trattativa: “garantire la vocazione industriale della fabbrica dedicata all’assemblaggio dei motori di Bagnoli della Rosandra, che deve continuare a essere adibita a produzioni di elevato valore aggiunto, adeguate a valorizzare l’elevato livello professionale dei lavoratori e a riprodurre ricadute positive sul territorio di riferimento”.
Come si legge nel testo, Mimit e Regione confermano a loro volta, l’impegno a supportare i processi di reindustrializzazione del sito.

GLI AUSPICI DEI SINDACATI

Infine, i sindacati hanno messo nero su bianco che “Dare continuità occupazionale e industriale allo stabilimento di Bagnoli per realizzare la filiera della produzione dell’idrogeno, è una scelta di politica industriale che può delineare un nuovo settore strategico per tutto il Paese. Su questo obiettivo intendiamo misurare l’azione del governo, che deve utilizzare tutte le leve di cui dispone per trasformare la manifestazione di interesse ricevuta in un progetto di reindustrializzazione compiuto, vincolante anche per la stessa Wartsila Italia. Gli stessi ammortizzatori sociali devono essere finalizzati a questo obiettivo e accompagnare alla positiva conclusione della vertenza”.

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