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Wartsila Fincantieri

La finlandese Wartsila farà la festa pure a Fincantieri?

Crisi Wartsila: la multinazionale, che a Trieste si occupa della produzione di motori per la cantieristica navale (Fincantieri e non solo), delocalizza in Finlandia. A rischio 450 su 970 dipendenti dell'impianto triestino 

 

Bufera a Trieste: la multinazionale Wartsila cesserà l’attività produttiva nello stabilimento di Bagnoli della Rosandra.

Ieri il gruppo finlandese – specializzata nella produzione di grandi motori ad uso navale – ha reso noto che intende centralizzare la produzione di motori 4 tempi a Vaasa in Finlandia cessando l’attività produttiva del sito di Bagnoli della Rosandra, vicino a Trieste.

Wärtsilä ha affermato che la chiusura dell’impianto comporterà un risparmio annuo di 35 milioni di euro entro il 2025.  Il sito si concentrerà, secondo i piani del gruppo, su Ricerca&Sviluppo, vendita, assistenza e formazione, project management, sourcing. Ma a rischio ci sono circa 450 addetti sui circa 970 occupati nell’impianto italiano. Oltre le ricadute sull’attività di numerose ditte esterne.

“La nuova organizzazione non avrà impatto sul portafoglio motori di Wärtsilä e “la supply chain rimarrà in gran parte immutata, compresi i fornitori italiani”.

Di recente proprio Fincantieri ha ammodernato le navi da crociera di lusso di Windstar proprio con i motori eco di Wärtsilä.

E dal governo è intervenuto ieri il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti: “Siamo sorpresi e molto irritati per la decisione ingiustificata e scorretta di Wartsila che improvvisamente ha comunicato la chiusura della linea produttiva a Trieste. Ho già disposto l’immediata convocazione dei vertici della società”.

Sempre Giorgetti ha ricordato che già due mesi fa aveva convocato i vertici di Wartsila insieme al governatore Massimiliano Fedriga per monitorare la situazione.

Ancora più duri i sindacati: chiusura “inaccettabile e scellerata”. “Ora è partito il countdown dei 90 giorni della procedura dei licenziamenti” precisa Repubblica. Nel frattempo, le Rsu hanno avviato il presidio a oltranza per “vigilare che dal sito produttivo non escano asset industriali o macchinari”, riporta l’Ansa.

Tutti i dettagli.

LA DECISIONE DELLA MULTINAZIONALE FINLANDESE

Wärtsilä ferma la produzione nell’impianto di Trieste.

La società finlandese ha spiegato che la decisione è stata presa per rafforzare “la competitività e creare una struttura in grado di garantire una crescita futura”.

“Siamo consapevoli dell’impatto che questa decisione avrà sulle persone e sulle loro famiglie e ci impegniamo fin da subito a collaborare con le organizzazioni sindacali e le Istituzioni per individuare tutte le possibili soluzioni per supportare le nostre persone”, riporta la nota, precisando che per lo stabilimento triestino, “il Gruppo sta valutando la possibilità di futuri investimenti legati allo sviluppo di tecnologie per carburanti sostenibili”.

Il confronto tra azienda, istituzioni e sindacati “avrà luogo nei termini e con le modalità di legge”, aggiunge la nota.

IL GOVERNO CONVOCA WÄRTSILÄ

Immediata la reazione del governo alla notizia di delocalizzazione della multinazionale finlandese. “Ho già disposto l’immediata convocazione dei vertici della società per spiegazioni sul loro comportamento anche alla luce del fatto che la società finlandese aveva avviato proprio con il Mise una negoziazione per chiudere un accordo di innovazione” ha annunciato in una nota il ministro Giorgetti.

“Mi sono confrontato questa mattina con il ministro finlandese Ville Skinnari, anche lui all’oscuro di tutto” ha aggiunto ieri Giorgetti.

“Il ministro finlandese per la Cooperazione allo sviluppo e il Commercio estero, Ville Skinnari, nei mesi scorsi era infatti venuto in Italia per promuovere la collaborazione tra Italia e Finlandia, soprattutto nella transizione verde e nel digitale” ricorda il Sole 24 Ore.

LA REAZIONE DEL GOVERNATORE FEDRIGA

“Chiediamo sin da subito che che venga ritirata l’annunciata delocalizzione con la procedura avviata oggi così come di non dare seguito agli esuberi” ha dichiarato il governatore Fedriga.

IL PRESIDIO A OLTRANZA DAVANTI ALL’USCITA MERCI

Immediata la mobilitazione dei lavoratori che hanno avviato presidio a oltranza.

Il presidio, hanno spiegato oggi le Rsu al termine di un’assemblea, sarà allestito davanti al cancello uscita merci e inizierà oggi alle 16.30 per proseguire nei giorni a seguire, anche sabato e domenica.

COSA FA WÄRTSILÄ ITALIA

Ma cosa fa la multinazionale finlandese nel nostro Paese?

La società, con sede a Bagnoli della Rosandra, è operativa dagli anni ’60.

Come si legge sul sito, nel 1997 il Gruppo Wärtsilä acquisisce una quota delle azioni di GMT (Grandi Motori Trieste S.p.A.), per poi rilevarne l’intera proprietà nel 1999. Nel 2000 viene costituita la società Wartsila Italia S.p.A. (Qui l’approfondimento di Startmag su conti e soci di Wartsila Italia).

I DIPENDENTI

Le attività di Wärtsilä in Italia attualmente occupano circa 1.150 persone, di cui circa 970 a Trieste e le restanti impiegate nelle sedi di Genova, che offre supporto post vendita a tutti i prodotti Wärtsilä sul territorio nazionale, Napoli e Taranto.

Di quei 970 posti di lavoro, oggi 450 sono a rischio esubero.

I PRODOTTI

Il sito di Trieste sviluppa, commercializza, produce e offre servizi di assistenza per un’ampia gamma di motori a velocità media con un range di potenza da 1,9 MW a 23 MW.

Dalla fine del 2010 Wärtsilä Italia Spa si occupa anche della produzione e dell’assemblaggio dei Thruster (propulsori azimutali per le eliche) destinati sia al settore navale che all’off-shore. Dal 2013 si occupa anche di produzione di Ccp Controllable Pitch Propellers (eliche navali a passo variabile).

A Trieste è presente anche la Land & Sea Academy, centro di eccellenza per la formazione di esperti in campo motoristico, l’Hybrid Centre, primo centro ibrido su scala reale al mondo ed il Contract Management Expertise Centre, supporto operativo da remoto ai clienti con contratti di manutenzione O.&M. dell’area SEAF (Sud Europa ed Africa).

I SERVIZI PER IL PORTO DI TRIESTE

A inizio 2018, Wärtsilä Italia Spa, in forza della delibera emessa dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale (Porto di Trieste), è diventata anche terminalista quindi autorizzata a svolgere le operazioni portuali di carico, scarico, trasbordo, deposito e movimentazione in genere delle merci.

LE CONSEGUENZE PER TRIESTE E FINCANTIERI

Proprio ieri, il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, aveva ricevuto l’amministratore delegato di Fincantieri, Pierroberto Folgiero, e il presidente, Claudio Graziano. È il primo incontro dopo il cambio ai vertici della società. Come riporta AgenziaNova, “Dipiazza ha sottolineato le peculiarità e potenzialità di Trieste, soffermandosi sul piano di rilancio e valorizzazione in atto nel Porto Vecchio e sulle eccellenze e attive sul territorio, “di cui Fincantieri rappresenta un chiaro fondamentale esempio”. Nel corso del colloquio, il sindaco ha evidenziato anche la grave situazione di crisi legata alla Wartsila”.

WÄRTISILÄ FORNITORE DI FINCANTIERI

Wärtsilä è fornitore infatti di Fincantieri.

Come riporta Shippingitaly, “nell’intero 2019 Wärtsilä ha ricevuto complessivamente da Fincantieri ordini per venti motori a doppia alimentazione di tipo 46DF; per altri venti di tipo 46F; per otto sistemi di stoccaggio, alimentazione e controllo del carburante LNGPac, per due sistemi di scrubber; nonché per sistemi per la riduzione catalitica selettiva (SCR) delle varie navi in costruzione”.

“Il settore delle crociere sta dettando il passo allo sviluppo della navigazione sostenibile, e anche la capacità di creare un’esperienza passeggeri di alta qualità è in costante miglioramento. Riteniamo che Wärtsilä stia dando un grande contributo in entrambe queste aree” aveva commentato all’epoca Massimo Costa, vice presidente dell’area acquisti di Fincantieri.

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