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Perché Meloni in Qatar fa eccitare Eni, Leonardo e Fincantieri

Meloni ha discusso con l'emiro del Qatar di investimenti nell'energia e nella difesa. Ecco le ultime vicende di Eni, Fincantieri e Leonardo e i dati più recenti sull'interscambio commerciale.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è arrivata oggi in Qatar per una visita di stato. Ha incontrato l’emiro Tamim bin Hamad Al-Thani, con il quale ha discusso di collaborazione nel contrasto all’immigrazione irregolare e di investimenti, in particolari nei settori della difesa e dell’energia.

COSA FARÀ ENI CON IL GNL DEL QATAR

Il comunicato di Palazzo Chigi sottolinea il “partenariato energetico” tra l’Italia e il Qatar e le “importanti opportunità di collaborazione” per le aziende italiane, a partire da Eni. Eni, controllata di fatto dal ministero dell’Economia con oltre il 32 per cento delle quote, ha firmato un anno fa un accordo con la compagnia petrolifera qatariota QatarEnergy per lo sviluppo di un grande progetto sul gas liquefatto (GNL). L’espansione del sito North Field – articolata in due fasi: North Field East e North Field South – dovrebbe venire ultimata tra il 2026 e il 2027.

Il Qatar è uno dei maggiori esportatori di GNL al mondo ed è cruciale per la riuscita dei piani europei di distacco energetico dalla Russia; North Field è il nome della porzione qatariota di uno dei più grandi giacimenti di gas naturale del pianeta, condiviso con l’Iran. Tra le aziende coinvolte nel piano North Field East ci sono la francese TotalEnergies, le statunitensi ExxonMobil e ConocoPhillips, la britannica Shell e l’italiana Eni.

Al di là delle forniture di combustibile, il Qatar è rilevante per l’Italia anche perché possiede – attraverso QatarEnergy – il 22 per cento di Adriatic LNG, la società che gestisce il rigassificatore di Porto Viro.

COSA FARANNO FINCANTIERI E LEONARDO

Quanto alle opportunità per il settore della difesa, a maggio il gruppo navale Fincantieri ha consegnato al Qatar la quarta corvetta modello “Al Zubarah”. L’accordo prevede la costruzione – che si svolgerà in Italia – di una nave anfibia e due pattugliatori, oltre alla fornitura di servizi di supporto per dieci anni: una commessa valutata in totale circa 4 miliardi di euro.

Leonardo, attraverso la joint venture con PSC, ha realizzato lavori meccanici ed elettrici nel Bayt Stadium di Al Khor City, che ha ospitato alcune partite dei Mondiali di calcio di fine 2022. La commessa in questione è ancora oggetto di scontro con Webuild: il gruppo ingegneristico italiano (che aveva ottenuto l’appalto per lo stadio) chiede a Leonardo-PSC(subappaltatrice) un risarcimento di 300 milioni per il ritardo nei lavori.

Il maggiore azionista di Leonardo e Fincantieri è il ministero dell’Economia, come nel caso di Eni.

COME VANNO I RAPPORTI ECONOMICI TRA ITALIA E QATAR

Stando ai dati SACE, il Qatar è il 37esimo mercato di destinazione per le esportazioni italiane e il settimo mercato tra il Medioriente e il Nordafrica. Nel 2022 le esportazioni italiane sono ammontate a 3,4 miliardi di euro, il 70,5 per cento in più rispetto all’anno precedente, e si prevede che continueranno a crescere fino a toccare i 4,6 miliardi nel 2026.

Nei primi cinque mesi del 2023, tuttavia, l’export italiano verso il paese è sceso a 1,2 miliardi rispetto agli 1,3 dell’anno precedente. Nello stesso arco temporale sono diminuite anche le esportazioni: 1,3 miliardi contro gli 1,8 miliardi di gennaio-maggio 2022.

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L’Italia esporta principalmente imbarcazioni, armamenti, aerei e macchinari vari. Vi importa invece GNL, in larghissima parte, e prodotti chimici (fertilizzanti, materie plastiche, gomma sintetica).

La quota di mercato italiana in Qatar è del 5,7 per cento, superiore a quella di altre nazioni europee come la Germania (5 per cento) e della Francia (2,7 per cento).

Quanto alle esportazioni, nel 2022 sono ammontate a 5,9 miliardi, il 188,5 per cento in più rispetto al 2021.

Nel 2022 gli investimenti diretti esteri netti italiani in Qatar sono valsi 1,6 miliardi, e quelli qatarioti in Italia 384 milioni.

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