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Mediobanca Multinazionali

Mediobanca, ecco come Assogestioni viene azzoppata (Bluebell gode)

Grandi manovre dei proxy advisor in vista dell'assemblea di Mediobanca in programma il 28 ottobre che eleggerà il nuovo cda. Perché Assogestioni finora esce azzoppata, mentre Bluebell festeggia.

 

Grandi manovre dei proxy advisor in vista dell’assemblea di Mediobanca in programma il 28 ottobre che eleggerà il nuovo consiglio di amministrazione dell’Istituto di Piazzetta Cuccia.

I proxy advisor analizzano le società e l’ordine del giorno delle assemblee per consigliare il voto: dei tre proxy advisor su Mediobanca ormai manca solo Glass Lewis. Mentre Iss e Frontis si sono già espressi. Ecco come.

Per Mediobanca è la prima volta che c’è la lista del consiglio uscente, invece che quella del patto di sindacato.

Il proxy advisor Iss suggerito ai suoi clienti, grandi fondi e investitori istituzionali, di votare, in occasione dell’assemblea del prossimo 28 ottobre, la lista messa a punto dal cda uscente, in corsa per il rinnovo del consiglio oltre a quelle del fondo Bluebell e Assogestioni.

CHE COSA DICE ISS

La novità è che per Iss un voto alla lista del board aprirebbe spazi ai consiglieri di minoranza proposti non da Assogestioni ma del fondo attivista Bluebell: «Permetterebbe a Bluebell di avere ugualmente una rappresentanza in cda, ma restringendo la sua influenza» sul board, con «due nuovi consiglieri indipendenti che potrebbero contribuire al dibattito sulle strategie senza per forza segnalare l’urgenza di un cambio nella direzione strategica».

Secondo il proxy advisor Iss la lista del cda “è adeguatamente posizionata per rappresentare gli interessi a lungo termine degli azionisti di minoranza e portare avanti una supervisione indipendente sull’azione manageriale”.

ASSOGESTIONI ATTAPIRATA

L’invito a votare la lista del cda, anziché convergere come da tradizione su quella di minoranza di Assogestioni (un vero e proprio smacco per i vertici dell’associazione presieduta da Tommaso Corcos e diretta da Fabio Galli), è legata al timore che Bluebell possa risultare vincente ed ottenere l’elezione di tutti e quattro i suoi candidati.

LE QUESTIONI IN BALLO SU MEDIOBANCA

Iss condivide in parte le considerazioni sulla “sovrarappresentazione” dei manager interni nel board rimarcata criticamente da Bluebell. Senza entrare nel merito della questione, la modifica statutaria che sarà proposta in assemblea per svincolare la scelta dell’ad dalla rosa dei dirigenti del gruppo presenti in cda è comunque considerata un passo in avanti. Iss giudica infatti che le modifiche proposte abbiano un impatto da «neutro a positivo» sui diritti degli azionisti. Bluebell ha puntato il dito contro il fatto che siano comunque ancora riservati tre posti in consiglio ai manager (due se il cda è più smilzo), ostacolando di fatto la possibilità di presentare una lista che contenga un’alternativa gestionale. Tuttavia anche Bluebell, segnala il report del proxy advisor, voterà a favore della modifica statutaria.

LE TESI DI ISS SU MEDIOBANCA

Si tratterebbe, a detta di Iss, di una rappresentanza “sproporzionata rispetto al livello di preoccupazioni” sollevate dal fondo attivista, le cui critiche non offrirebbero una altrettanto chiara alternativa strategica, e di un esito che “rischia di mandare un segnale al board in termini di intensità di cambio di direzione strategica che potrebbe non essere giustificato” alla luce dei risultati conseguiti dalla banca d’affari presieduta da Renato Pagliaro e capeggiata dall’amministratore delegato, Alberto Nagel.

LA NOTA DEL PROXY ISS

In verità, per il fondo guidato da Giuseppe Bivona il bicchiere è mezzo pieno, rimarca l’Ansa. Iss ha infatti riconosciuto la qualità dei suoi nomi (possono “aumentare le competenze del cda”), a partire dal capolista William Nott, ex presidente dell’associazione dei gestori europei, candidatura definita di “alto profilo” e in grado di “dare un contributo a uno dei business più discussi” di Mediobanca, cioè “il wealth management”.

IL COMMENTO DI BIVONA

“Suggeriamo di sostenere la lista del cda allo scopo di permettere potenzialmente a Bluebell di guadagnare rappresentanza e al contempo restringere la sua influenza sul board”, afferma infatti Iss. “Iss ha chiaramente indicato di preferire i candidati di Bluebell a quelli di Assogestioni, siamo soddisfatti”, ha dichiarato Bivona. “Da Iss emerge un chiaro supporto ai nostri messaggi su governance e remunerazioni”, filtra da ambienti del fondo.

LE CRITICHE DEL FONDO DI BIVONA

Bluebell, investitore attivista con circa l’1,4% di Mediobanca, ha più volte criticato la banca e la gestione della controllata Generali, incassando l’appoggio di Frontis, il più piccolo dei tre proxy advisor.

IL SILURO DI BLUEBELL CONDIVISO DA FRONTIS CONTRO NAGEL

Le indicazioni di Iss arrivano infatti dopo quelle di Frontis, che ha invece sponsorizzato esplicitamente la lista di Bluebell-Novator (con un pesante siluro indirizzato contro lo stipendio di Nagel).

INCOGNITA GLASS

Alla conta dei proxy manca solo Glass Lewis, dopodiché i fondi potranno fare i loro conti, così come li sta facendo la Delfin di Leonardo Del Vecchio, forte del 10% del capitale e alle cui istanze Bluebell sembra strizzare l’occhio.

IL RUOLO DI DEL VECCHIO

Il patron di Luxottica ha dichiarato – anche in sede di autorizzazione – di aver preso una partecipazione finanziaria e di voler essere di appoggio al management. “Non ha presentato una lista propria, e al limite potrebbe anche non votare. Però sono poche le scommesse che lo danno a fianco di Nagel e Pagliaro. In alternativa, potrebbe convogliare la sua quota su una delle due liste di minoranza”, ha chiosato Repubblica.

LO SCENARIO

In ogni caso la lista del cda architettata da Nagel parte da una base solida, pari al 20% del capitale (patto, Bolloré, Unipol) a cui si salderà certamente una parte del voto degli investitori istituzionali.

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