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Mediobanca

Ecco perché Frontis scortica Nagel e appoggia Bluebell in Mediobanca

Toste parole del proxy advisor Frontis contro lo stipendio di Nagel: Frontis invita gli investitori istituzionali a votare per la terza lista (quella di BlueBelle e Novator) presentata in vista dell'assemblea dei soci di Mediobanca. Tutti i dettagli

Siluro in Mediobanca contro Nagel.

Che cosa sta succedendo in vista dell’assemblea del 28 ottobre di Mediobanca?

S’iniziano a muovere anche i proxy advisor sulle liste in competizione nella prossima assemblea dei soci dell’istituto di Piazzetta Cuccia per rinnovare il consiglio di amministrazione della banca d’affari guidata dall’amministratore delegato, Alberto Nagel, nel mirino di alcuni soci come Bluebell e sotto l’osservazione critica del socio scalpitante Leonardo Del Vecchio con Delfin, la società lussemburghese cresciuta nel capitale di Mediobanca anche tramite i finanziamenti ricevuti da Intesa Sanpaolo e Unicredit (qui l’approfondimento di Start Magazine sul tema).

Ecco tutti i dettagli (con parole toste contro lo stipendio base “eccessivo” di Nagel.

Primo proxy a esprimersi in vista dell’assemblea del 28 ottobre di Mediobanca è stato Frontis, che ha invitato gli investitori istituzionali a votare per la terza lista, ovvero quella di BlueBelle e Novator, seconda di minoranza, dopo quella di Assogestioni.

Sono state infatti presentate tre liste di candidati, rispettivamente dal board stesso, da un gruppo di investitori istituzionali con il 4,8%, ovvero Assogestioni, e dalle società di investimento BlueBell Capital Partners e Novator Capital Limited, che detengono congiuntamente l’1%.

“Condividiamo le preoccupazioni di BlueBell sulla corporate governance di Mediobanca – si legge nell’analisi di Frontis – . Tutti i 4 candidati inseriti nella lista presentata da BlueBell e Novator – aggiunge – sono indipendenti dalla banca e dai suoi azionisti e, a nostro avviso, possiedono un bagaglio di competenze ed esperienze tali da supportare efficacemente il Consiglio nei suoi ruoli di direzione e vigilanza”.

“BlueBell Capital Partners è un investitore attivista – viene spiegato dal proxy – che ha inviato una lettera a Mediobanca nel giugno 2020, criticando alcune pratiche di governance e suggerendo cambiamenti nella strategia e nell’efficienza operativa della Banca. In particolare BlueBell critica la mancanza di separazione tra gestione e controllo all’interno del Consiglio, per la previsione statutaria che la “lista di maggioranza” includa 3 dirigenti (2 se il Consiglio è composto da meno di 14 membri) impiegati dal gruppo da almeno 3 anni, che rappresenta uno strumento di radicamento manageriale”.

Una seconda ragione per votare la lista di minoranza BlueBell-Novator viene indicata nella politica di remunerazione, in particolare nei confronti di presidente non esecutivo e amministratore delegato. “La qualità dell’informativa – viene spiegato a proposito della remunerazione – è buona (tutti i termini e le condizioni sono divulgati e gli obiettivi di lungo termine sono quantificati), e a nostro avviso la remunerazione variabile è strutturata in modo efficace per allineare gli interessi di dirigenti e azionisti nel lungo termine. Tuttavia, nutriamo perplessità sulla possibilità di corrispondere una remunerazione variabile straordinaria al presidente non esecutivo e riteniamo eccessivo lo stipendio base dell’ad (1.900.000 euro), che viene utilizzato per definire l’ammontare della variabile compenso”.

Un siluro neppure tanto indiretto a Nagel e alle sue prebende.

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